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25 gennaio 2020

Benvenuta, famiglia!


L’accoglienza dei bambini, l’accompagnamento degli adolescenti, l’attraversamento dei momenti difficili della malattia e della vecchiaia, la solidarietà nei tempi di crisi sono come voci che invocano quella prossimità semplice e “naturale”, quei legami affidabili, quella storia di slancio e di quotidianità che è la famiglia. Il suo cuore è custodito dal fidarsi e dall’affidarsi, come l’etimo del fidanzamento suggestivamente evoca.

Uomini e donne che si vogliono bene, che sono così liberi e fiduciosi da impegnarsi per tutta la vita, danno inizio alla famiglia, quella cellula di cui la società non può fare a meno. Ogni famiglia ha la sua storia, le sue gioie e le sue fatiche. Talora le famiglie vivono momenti drammatici e persone non risolte sfogano in famiglia un’aggressività e una insensibilità che diventano pericolose. La comunità cristiana ha sempre apprezzato la famiglia, ha istituito percorsi di accompagnamento sia nella preparazione al matrimonio, sia nell’accompagnamento dei momenti delle responsabilità educative, della malattia, del lutto, e in Lombardia ha trovato una forma di collaborazione con le istituzioni pubbliche che ha potuto dare efficacia a questa premura.

Si deve constatare tuttavia che nel nostro tempo si manifestano fenomeni allarmanti a questo riguardo.

Siamo pertanto autorizzati a pensare insieme, a pensare con lungimiranza, per individuare forme di aiuto. I rapporti affettivi sono fragili, precari e molte storie d’amore finiscono in grandi sofferenze e talora in drammi irreparabili; l’età evolutiva attraversa confusioni nella costruzione della propria identità di genere e incertezze, insicurezze. Esperienze disordinate e azzardate possono indurre a difficoltà insolubili nelle scelte future. Le condizioni economiche, le vicende occupazionali sempre incidono nella vita familiare e - in momenti di crisi - possono comportare tensioni logoranti che compromettono la vita familiare.

Chi ha a cuore il bene comune non può sottrarsi alla responsabilità di prendersi cura della famiglia. Da tempo si chiede che la politica fiscale consideri la famiglia un bene irrinunciabile per la società e ne promuova la serenità. Tutte le componenti della società, imprenditori, lavoratori, pensionati, giovani non possono evitare di offrire risorse e condizioni per un reddito dignitoso che consenta di vivere sereni. La questione della casa, delle case popolari in particolare, chiede di essere adeguatamente affrontata. Il rapporto tra impegno di lavoro e impegno di famiglia sia organizzato in modo equilibrato a sostegno della famiglia.

Nel tema complesso e inesauribile della famiglia, desidero richiamare l’attenzione su due soggetti, che mi stanno particolarmente a cuore, che spesso faticano a balbettare “benvenuto, futuro!”. Penso agli anziani, che sono, per tutti noi, memoria di futuro. Penso alle persone vulnerabili e vulnerate (nel corpo e nello spirito), senza nome: la comunità vuole essere accanto alla loro solitudine, perché non sia mai più disabitata; nell’evento che li ha raggiunti e li accompagna (soprattutto nella condizione di cronicità), mi auguro che possano avvertire la nostra responsabile prossimità con una cultura della solidarietà, della cura che bussa in punta di piedi alla porta di casa, restando rispettosamente sulla soglia.

Che tutte le attenzioni e provvidenze contribuiscano a far sì che l’evento si trasformi in avvento e sia data la possibilità, e dunque la speranza, di vivere le fatiche e le delusioni come un’avventura (ad ventura): benvenuto, futuro! Nell’ambito della politica familiare e dell’accompagnamento delle fragilità, alcuni Paesi d’Europa possono documentare che provvedimenti e politiche coraggiose sono realisticamente praticabili. Il nostro Paese può sentirsi incoraggiato ad avviare un percorso che possa dire alle famiglie: benvenuto, futuro! Benvenuta famiglia!

+ Mario Delpini  

31 dicembre 2019

Angelus di domenica 29 dicembre


Il Papa all’Angelus di domenica 29 dicembre, celebrando per il rito romano la festa della Santa famiglia di Nazareth, ha rivolto a tutti queste parole.
Teniamole nel cuore...

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
E davvero, oggi è una bella giornata … Celebriamo oggi la festa della Santa famiglia di Nazareth. Il termine “santa” inserisce questa famiglia nell’ambito della santità che è dono di Dio ma, al tempo stesso, è libera e responsabile adesione al progetto di Dio. Così è stato per la famiglia di Nazareth: essa fu totalmente disponibile alla volontà di Dio.
Come non rimanere stupiti, per esempio, dalla docilità di Maria all’azione dello Spirito Santo che le chiede di diventare la madre del Messia? Perché Maria, come ogni giovane donna del suo tempo, stava per concretizzare il suo progetto di vita, cioè sposarsi con Giuseppe. Ma quando si rende conto che Dio la chiama ad una missione particolare, non esita a proclamarsi sua “serva” (cfr Lc 1,38). Di Lei Gesù esalterà la grandezza non tanto per il suo ruolo di madre, ma per la sua obbedienza a Dio. Gesù disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (Lc 11,28), come Maria. E quando non comprende pienamente gli eventi che la coinvolgono, Maria nel silenzio medita, riflette e adora l’iniziativa divina. La sua presenza ai piedi della croce consacra questa totale disponibilità.
Poi, per quanto riguarda Giuseppe, il Vangelo non ci riporta una sola parola: egli non parla, ma agisce obbedendo. È l’uomo del silenzio, l’uomo dell’obbedienza. L’odierna pagina evangelica (cfr Mt 2,13-15.19-23) richiama per tre volte questa obbedienza del giusto Giuseppe, riferita alla fuga in Egitto e al ritorno nella terra d’Israele. Sotto la guida di Dio, rappresentato dall’Angelo, Giuseppe allontana la sua famiglia dalle minacce di Erode, e la salva. La Santa Famiglia solidarizza così con tutte le famiglie del mondo obbligate all’esilio, solidarizza con tutti coloro che sono costretti ad abbandonare la propria terra a causa della repressione, della violenza, della guerra.
Infine, la terza persona della Sacra Famiglia, Gesù. Egli è la volontà del Padre: in Lui, dice San Paolo, non c’è stato “sì” e “no”, ma soltanto “sì” (cfr 2Cor 1,19). E ciò si è manifestato in tanti momenti della sua vita terrena. Per esempio, l’episodio al tempio quando, ai genitori che lo cercavano angosciati, rispose: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Lc 2,49); il suo continuo ripetere: «Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato» (Gv 4,34); la sua preghiera nell’orto degli ulivi: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà» (Mt 26,42). Tutti questi eventi sono la perfetta realizzazione delle stesse parole del Cristo che dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta […]. Allora ho detto: “Ecco, io vengo […] per fare, o Dio, la tua volontà”» (Eb 10,5-7; Sal 40,7-9).
Maria, Giuseppe, Gesù: la Sacra Famiglia di Nazareth che rappresenta una risposta corale alla volontà del Padre: i tre componenti di questa famiglia si aiutano reciprocamente a scoprire il progetto di Dio. Loro pregavano, lavoravano, comunicavano. E io mi domando: tu, nella tua famiglia, sai comunicare o sei come quei ragazzi a tavola, ognuno con il telefonino, mentre stanno chattando? In quella tavola sembra vi sia un silenzio come se fossero a Messa … Ma non comunicano fra di loro. Dobbiamo riprendere il dialogo in famiglia: padri, genitori, figli, nonni e fratelli devono comunicare tra loro … Questo è un compito da fare oggi, proprio nella giornata della Sacra Famiglia. La Santa Famiglia possa essere modello delle nostre famiglie, affinché genitori e figli si sostengano a vicenda nell’adesione al Vangelo, fondamento della santità della famiglia.
Affidiamo a Maria “Regina della famiglia”, tutte le famiglie del mondo, specialmente quelle provate dalla sofferenza o dal disagio, e invochiamo su di esse la sua materna protezione.

26 settembre 2018

Famiglia, pietra viva!

Domenica 30 settembre 2018
Collegio Rotondi di Gorla Minore
  
Famiglia, pietra viva!
 “Avvicinandovi a Lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa
davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale”
1Pt 2,4-5

Una giornata per TUTTE le famiglie (figli compresi, di qualsiasi età), all’insegna della fraternità e della accoglienza reciproca, per metterci sotto lo sguardo contemplativo di Dio e così alimentare il desiderio, come famiglia, di essere una  “pietra”, disponibile per la costruzione della comunità.

Come si evince dal sottotitolo, la giornata non è rivolta solamente alle così dette famiglie “impegnate” o “che sono del giro”… L’iniziativa è rivolta ad ogni famiglia in quanto famiglia, dal momento che ogni chiesa domestica, vivendo ogni giorno la propria vocazione, aiuta a edificare il volto bello della comunità cristiana e civile. Nessuno si senta escluso in partenza e tutti si sentano invitati, senza timore.

Nel corso della giornata è previsto anche un servizio baby sitter.
Il pranzo sarà condiviso, mettendo a disposizione di tutti il buono che ogni famiglia vorrà e potrà portare.

Per motivi organizzativi è FONDAMENTALE dare il proprio nominativo e sarà possibile farlo in fondo alla chiesa, al termine della celebrazione eucaristiche di sabato 15 -domenica 16 e sabato 22 - domenica 

08 marzo 2017

Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare

Prossimi incontri gruppi di spiritualità familiare

Gruppo Giovani Coppie
Tema: “Il racconto delle Parabole”.
Sabato 11.03 ore 12

Gruppo Giovani famiglie
Tema: “Lettura continua del Vangelo di Luca”.
Sabato 18.03 ore 18 presso l’oratorio di MMChiesa

Gruppo Family in cammino
Tema: “Famiglie continuiamo a camminare”, testo di riflessione a partire dall’Amoris Laetitia. Giovedì 30.03 ore 21 presso l’oratorio MMC

Gruppo Famiglie che hanno adottato
Una tematica per ogni incontro. La prossima sarà: l’attenzione.
Domenica 19 marzo alle ore 18.30 presso la sala catechesi sotto la casa parrocchiale di SB

Giornata di spiritualità per le famiglie
Come ogni anno in tutta la diocesi, a livello di zona, è proposta una giornata di preghiera, meditazione e riflessione per le famiglie.
Il titolo di quest’anno è UNA FAMIGLIA ACCOGLIENTE.

Invitiamo le famiglie, organizzandosi per tempo, a regalarsi in questo tempo di Quaresima, questa giornata che sarà Domenica 2 aprile dalle ore 9 alle ore 17.
E’ previsto anche un sevizio di baby sitter per i figli più piccoli.

Il luogo (per noi più facile da raggiungere) sarà la Parrocchia SS Redentore,
via Pierluigi da Palestrina (fermata MM2 Loreto)

08 gennaio 2017

Iniziative della pastorale familiare

Con la ripresa delle attività, dopo il periodo delle festività natalizie, segnaliamo diverse iniziative rivolte alle famiglie.
Prossimi incontri gruppi di spiritualità familiare
Gruppo Giovani famiglie
Tema: “Lettura continua del Vangelo di Luca”. Domenica 15 gennaio alle ore 12 presso l’oratorio di MMC
Gruppo Family in cammino
Tema: “Famiglie continuiamo a camminare”, testo di riflessione a partire dall’Amoris Laetitia. Venerdì 20 gennaio alle ore 21 presso l’oratorio MMC
Gruppo Famiglie che hanno adottato
Una tematica per ogni incontro. La prossima sarà: l’accoglienza nei confronti dei figli adottati da parte dei propri pari. Domenica 29 gennaio alle ore 18 presso la sala catechesi sotto la casa parrocchiale di SB

Domenica 29 gennaio Festa della Famiglia
 «L’accoglienza come stile di vita» è lo slogan scelto dalla nostra Diocesi per accompagnare le quattro Giornate che si celebrano tra gennaio e febbraio: Famiglia, Vita, Malato, Solidarietà.
Incominceremo proprio con la Festa della famiglia. Sul prossimo informatore riporteremo le proposte per animare questa giornata e per aiutarci, come famiglie, a riflettere proprio sul tema scelto, che si ispira alla frase evangelica «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato» (Mt 10,40).

Settimana di vita comune per le famiglie (decanale)
Da Sabato 5 a sabato 2 agosto 2017 a Massa Martana
Anche quest’anno proponiamo a tutte le famiglie, in particolari giovani e adulte, la possibilità di trascorrere insieme una settimana in un bellissimo casale a Massa Martana.



Come già sottolineato gli anni scorsi, la bellezza e lo scopo della settimana sta proprio nella possibilità per ogni famiglia di “ritrovarsi” e “guardarsi in faccia” a partire anche da una semplice proposta spirituale e nell’occasione di costruire relazioni tra famiglie improntate a fraternità evangelica. Lo scorso anno, per la prima volta, hanno partecipato anche due famiglie di un’altra parrocchia e anche quest’anno la proposta ha questa dimensione decanale.
Chi fosse interessato si informi dalle famiglie che da diversi anni ormai partecipano o possono rivolgersi direttamente a don Mauro


30 ottobre 2016

“Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare…”

Domenica 6 novembre 2016 
Pellegrinaggio decanale per tutte le famiglie       

“Nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre, ma richiede un graduale sviluppo della propria capacità di amare.  [..] Tutti siamo chiamati a tenere viva la tensione verso qualcosa che va oltre noi stessi e i nostri limiti, e ogni famiglia deve vivere in questo stimolo costante. Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare! Quello che ci viene promesso è sempre di più. Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa”. Papa Francesco, Amoris Laetitia 325

Ispirate e confortate dal messaggio di Papa Francesco in “Amoris Laetitia”, le famiglie del Decanato Navigli vogliono compiere un cammino insieme, in chiusura dell’Anno Giubilare, riscoprendo la bellezza della Misericordia nella nostra vita familiare. Verranno attraversate varie realtà del nostro Decanato, e le peculiarità che vi scopriremo ci offriranno temi e spunti di meditazione con il Vangelo e le parole, tenere e profonde, di Papa Francesco.
Un’occasione per tutte le famiglie, grandi e piccini, per camminare, divertirsi e riflettere insieme.

L’inizio del pellegrinaggio è fissato per le ore 15 presso la chiesa Santa Maria alla fonte, via Chiesa Rossa 55.

GRUPPI DI SPIRITUALITA' FAMILIARE

"Le famiglie stesse sono i principali soggetti della pastorale familiare, offrendo la testimonianza gioiosa delle famiglie, chiese domestiche... Affinchè le famiglie possano essere sempre piu soggetti attivi della pastorale familiare si richiede uno sforzo evangelizzatore e catechetico indirizzato all interno della famiglia che la orienti in questa direzione..."

Nelle nostre comunità da alcuni anni sono presenti dei gruppi familiari, il cui scopo è proprio quello di aiutare le famiglie che partecipano a non sentirsi semplicemente destinatari di una proposta, ma, attraverso questi incontri, far maturare la coscienza che proprio nella vita quotidiana della famiglia è possibile vivere il Vangelo come risposta alle attese più profonde della persona umana. 
Ogni gruppo si ritrova (tendenzialmente) una volta al mese. Il cammino di ogni gruppo è anche segnato da alcuni appuntamenti parrocchiali e decanali.

Di seguito riportiamo l elenco dei diversi gruppi, evidenziando la stagione di vita che stanno vivendo, con un riferimento in modo che chi fosse interessato puó prendere contatti, ricevere maggiori informazioni ed eventualmente provare a partecipare

- gruppo giovani coppie
Coppie sposate da qualche anno, alcune delle quali hanno appena sperimentato la gioia della nascita di un figlio.
Riferimento: Valeria Putignano,        valeriaputignanodoc@gmail.com;

- gruppo giovani famiglie
Famiglie con figli ancora piccoli o che frequentano le scuole elementari e medie
Riferimento: Elisa Cassone,     cassonelan@libero.it; 349 6048924

- gruppo "family in cammino"
Famiglie che hanno figli adolescenti o nella prima giovinezza. Riferimento: Silvia Bonzi,
340 319 1071

- gruppo "famiglie over"
Famiglie i cui figli hanno intrapreso la propria strada e che hanno ancora il desiderio di ritrovarsi e camminare insieme. Riferimento: Roberto Vecchio, roberto.vecchio@fastwebnet.it
-
Dallo scorso anno alcune famiglie che, dopo il lungo iter previsto hanno adottato dei bambini, hanno sentito il desiderio di incontrarsi e di camminare insieme.
Altre famiglie che stanno vivendo la medesima esperienza e fossero interessate possono
contattare direttamente don Mauro: maurostoro74@hotmail.com



07 gennaio 2016

La famiglia e il pellegrinaggio dell’educazione

Gennaio inizia con la Giornata della Pace, termina con la festa di san Giovanni Bosco che quest’anno coincide con la Festa della Famiglia. Ci lasciamo condurre dalle parole del papa a prepararci a vivere con verità questi appuntamenti.

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Basilica Vaticana Domenica, 27 dicembre 2015
In rito romano si è celebrata la Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
***

Le Letture bibliche che abbiamo ascoltato ci hanno presentato l’immagine di due famiglie che compiono il loro pellegrinaggio verso la casa di Dio. Elkana e Anna portano il figlio Samuele al tempio di Silo e lo consacrano al Signore (cfr 1 Sam 1,20-22.24-28). Alla stessa stregua, Giuseppe e Maria, per la festa di pasqua, si fanno pellegrini a Gerusalemme insieme con Gesù (cfr Lc 2,41-52). Spesso abbiamo sotto gli occhi i pellegrini che si recano ai santuari e ai luoghi cari della pietà popolare. In questi giorni, tanti si sono messi in cammino per raggiungere la Porta Santa aperta in tutte le cattedrali del mondo e anche in tanti santuari. Ma la cosa più bella posta oggi in risalto dalla Parola di Dio è che tutta la famiglia compie il pellegrinaggio. Papà, mamma e figli, insieme, si recano alla casa del Signore per santificare la festa con la preghiera. E’ un insegnamento importante che viene offerto anche alle nostre famiglie. Anzi, possiamo dire che la vita della famiglia è un insieme di piccoli e grandi pellegrinaggi. Ad esempio, quanto ci fa bene pensare che Maria e Giuseppe hanno insegnato a Gesù a recitare le preghiere! E questo è un pellegrinaggio, il pellegrinaggio dell’educazione alla preghiera. E anche ci fa bene sapere che durante la giornata pregavano insieme; e che poi il sabato andavano insieme alla sinagoga per ascoltare le Scritture della Legge e dei Profeti e lodare il Signore con tutto il popolo. E certamente durante il pellegrinaggio verso Gerusalemme hanno pregato cantando con le parole del Salmo: «Quale gioia, quando mi dissero: “Andremo alla casa del Signore!”. Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme!» (122,1-2). Come è importante per le nostre famiglie camminare insieme e avere una stessa meta da raggiungere!                    
Sappiamo che abbiamo un percorso comune da compiere; una strada dove incontriamo difficoltà ma anche momenti di gioia e di consolazione. In questo pellegrinaggio della vita condividiamo anche il momento della preghiera. Cosa può esserci di più bello per un papà e una mamma di benedire i propri figli all’inizio della giornata e alla sua conclusione. Tracciare sulla loro fronte il segno della croce come nel giorno del Battesimo. Non è forse questa la preghiera più semplice dei genitori nei confronti dei loro figli? Benedirli, cioè affidarli al Signore, come hanno fatto Elkana e Anna, Giuseppe e Maria, perché sia Lui la loro protezione e il sostegno nei vari momenti della giornata. Come è importante per la famiglia ritrovarsi anche in un breve momento di preghiera prima di prendere insieme i pasti, per ringraziare il Signore di questi doni, e per imparare a condividere quanto si è ricevuto con chi è maggiormente nel bisogno. Sono tutti piccoli gesti, che tuttavia esprimono il grande ruolo formativo che la famiglia possiede nel pellegrinaggio di tutti i giorni. Al termine di quel pellegrinaggio, Gesù tornò a Nazareth ed era sottomesso ai suoi genitori (cfr Lc 2,51). Anche questa immagine contiene un bell’insegnamento per le nostre famiglie. Il pellegrinaggio, infatti, non finisce quando si è raggiunta la meta del santuario, ma quando si torna a casa e si riprende la vita di tutti i giorni, mettendo in atto i frutti spirituali dell’esperienza vissuta. Conosciamo che cosa Gesù aveva fatto quella volta. Invece di tornare a casa con i suoi, si era fermato a Gerusalemme nel Tempio, provocando una grande pena a Maria e Giuseppe che non lo trovavano più. Per questa sua “scappatella”, probabilmente anche Gesù dovette chiedere scusa ai suoi genitori. Il Vangelo non lo dice, ma credo che possiamo supporlo. La domanda di Maria, d’altronde, manifesta un certo rimprovero, rendendo evidente la preoccupazione e l’angoscia sua e di Giuseppe. Tornando a casa, Gesù si è stretto certamente a loro, per dimostrare tutto il suo affetto e la sua obbedienza. Fanno parte del pellegrinaggio della famiglia anche questi momenti che con il Signore si trasformano in opportunità di crescita, in occasione di chiedere perdono e di riceverlo, di dimostrare l’amore e l’obbedienza. Nell’Anno della Misericordia, ogni famiglia cristiana possa diventare luogo privilegiato di questo pellegrinaggio in cui si sperimenta la gioia del perdono. Il perdono è l’essenza dell’amore che sa comprendere lo sbaglio e porvi rimedio. Poveri noi se Dio non ci perdonasse! E’ all’interno della famiglia che ci si educa al perdono, perché si ha la certezza di essere capiti e sostenuti nonostante gli sbagli che si possono compiere. Non perdiamo la fiducia nella famiglia! E’ bello aprire sempre il cuore gli uni agli altri, senza nascondere nulla. Dove c’è amore, lì c’è anche comprensione e perdono. Affido a tutte voi, care famiglie, questo pellegrinaggio domestico di tutti i giorni, questa missione così importante, di cui il mondo e la Chiesa hanno più che mai bisogno.



30 gennaio 2015

Comunicare la famiglia:  ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA XLIX GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 


Il tema della famiglia è al centro di un’approfondita riflessione ecclesiale e di un processo sinodale che prevede due Sinodi, uno straordinario – appena celebrato – ed uno ordinario, convocato per il prossimo ottobre. In tale contesto, ho ritenuto opportuno che il tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali avesse come punto di riferimento la famiglia. La famiglia è del resto il primo luogo dove impariamo a comunicare. Tornare a questo momento originario ci può aiutare sia a rendere la comunicazione più autentica e umana, sia a guardare la famiglia da un nuovo punto di vista.
Possiamo lasciarci ispirare dall’icona evangelica della visita di Maria ad Elisabetta (Lc 1,39-56). «Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”».
Anzitutto, questo episodio ci mostra la comunicazione come un dialogo che si intreccia con il linguaggio del corpo. La prima risposta al saluto di Maria la dà infatti il bambino, sussultando gioiosamente nel grembo di Elisabetta. Esultare per la gioia dell’incontro è in un certo senso l’archetipo e il simbolo di ogni altra comunicazione, che impariamo ancora prima di venire al mondo. Il grembo che ci ospita è la prima “scuola” di comunicazione, fatta di ascolto e di contatto corporeo, dove cominciamo a familiarizzare col mondo esterno in un ambiente protetto e al suono rassicurante del battito del cuore della mamma. Questo incontro tra due esseri insieme così intimi e ancora così estranei l’uno all’altra, un incontro pieno di promesse, è la nostra prima esperienza di comunicazione. Ed è un'esperienza che ci accomuna tutti, perché ciascuno di noi è nato da una madre.
Anche dopo essere venuti al mondo restiamo in un certo senso in un “grembo”, che è la famiglia. Un grembo fatto di persone diverse, in relazione: la famiglia è il «luogo dove si impara a convivere nella differenza» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 66). Differenze di generi e di generazioni, che comunicano prima di tutto perché si accolgono a vicenda, perché tra loro esiste un vincolo. E più largo è il ventaglio di queste relazioni, più sono diverse le età, e più ricco è il nostro ambiente di vita. È il legame che sta a fondamento della parola, che a sua volta rinsalda il legame. Le parole non le inventiamo: le possiamo usare perché le abbiamo ricevute. È in famiglia che si impara a parlare nella “lingua materna”, cioè la lingua dei nostri antenati (cfr 2 Mac 7,25.27). In famiglia si percepisce che altri ci hanno preceduto, ci hanno messo nella condizione di esistere e di potere a nostra volta generare vita e fare qualcosa di buono e di bello. Possiamo dare perché abbiamo ricevuto, e questo circuito virtuoso sta al cuore della capacità della famiglia di comunicarsi e di comunicare; e, più in generale, è il paradigma di ogni comunicazione.
L’esperienza del legame che ci “precede” fa sì che la famiglia sia anche il contesto in cui si trasmette quella forma fondamentale di comunicazione che è la preghiera. Quando la mamma e il papà fanno addormentare i loro bambini appena nati, molto spesso li affidano a Dio, perché vegli su di essi; e quando sono un po’ più grandi recitano insieme con loro semplici preghiere, ricordando con affetto anche altre persone, i nonni, altri parenti, i malati e i sofferenti, tutti coloro che hanno più bisogno dell’aiuto di Dio. Così, in famiglia, la maggior parte di noi ha imparato la dimensione religiosa della comunicazione, che nel cristianesimo è tutta impregnata di amore, l’amore di Dio che si dona a noi e che noi offriamo agli altri.
Nella famiglia è soprattutto la capacità di abbracciarsi, sostenersi, accompagnarsi, decifrare gli sguardi e i silenzi, ridere e piangere insieme, tra persone che non si sono scelte e tuttavia sono così importanti l’una per l’altra, a farci capire che cosa è veramente la comunicazione come scoperta e costruzione di prossimità. Ridurre le distanze, venendosi incontro a vicenda e accogliendosi, è motivo di gratitudine e gioia: dal saluto di Maria e dal sussulto del bambino scaturisce la benedizione di Elisabetta, a cui segue il bellissimo cantico del Magnificat, nel quale Maria loda il disegno d’amore di Dio su di lei e sul suo popolo. Da un “sì” pronunciato con fede scaturiscono conseguenze che vanno ben oltre noi stessi e si espandono nel mondo. “Visitare” comporta aprire le porte, non rinchiudersi nei propri appartamenti, uscire, andare verso l’altro. Anche la famiglia è viva se respira aprendosi oltre sé stessa, e le famiglie che fanno questo possono comunicare il loro messaggio di vita e di comunione, possono dare conforto e speranza alle famiglie più ferite, e far crescere la Chiesa stessa, che è famiglia di famiglie.
La famiglia è più di ogni altro il luogo in cui, vivendo insieme nella quotidianità, si sperimentano i limiti propri e altrui, i piccoli e grandi problemi della coesistenza, dell’andare d’accordo. Non esiste la famiglia perfetta, ma non bisogna avere paura dell’imperfezione, della fragilità, nemmeno dei conflitti; bisogna imparare ad affrontarli in maniera costruttiva. Per questo la famiglia in cui, con i propri limiti e peccati, ci si vuole bene, diventa una scuola di perdono. Il perdono è una dinamica di comunicazione, una comunicazione che si logora, che si spezza e che, attraverso il pentimento espresso e accolto, si può riannodare e far crescere. Un bambino che in famiglia impara ad ascoltare gli altri, a parlare in modo rispettoso, esprimendo il proprio punto di vista senza negare quello altrui, sarà nella società un costruttore di dialogo e di riconciliazione.
A proposito di limiti e comunicazione, hanno tanto da insegnarci le famiglie con figli segnati da una o più disabilità. 
A proposito di limiti e comunicazione, hanno tanto da insegnarci le famiglie con figli segnati da una o più disabilità. Il deficit motorio, sensoriale o intellettivo è sempre una tentazione a chiudersi; ma può diventare, grazie all’amore dei genitori, dei fratelli e di altre persone amiche, uno stimolo ad aprirsi, a condividere, a comunicare in modo inclusivo; e può aiutare la scuola, la parrocchia, le associazioni a diventare più accoglienti verso tutti, a non escludere nessuno.
In un mondo, poi, dove così spesso si maledice, si parla male, si semina zizzania, si inquina con le chiacchiere il nostro ambiente umano, la famiglia può essere una scuola di comunicazione come benedizione. E questo anche là dove sembra prevalere l’inevitabilità dell’odio e della violenza, quando le famiglie sono separate tra loro da muri di pietra o dai muri non meno impenetrabili del pregiudizio e del risentimento, quando sembrano esserci buone ragioni per dire “adesso basta”; in realtà, benedire anziché maledire, visitare anziché respingere, accogliere anziché combattere è l’unico modo per spezzare la spirale del male, per testimoniare che il bene è sempre possibile, per educare i figli alla fratellanza.
Oggi i media più moderni, che soprattutto per i più giovani sono ormai irrinunciabili, possono sia ostacolare che aiutare la comunicazione in famiglia e tra famiglie. La possono ostacolare se diventano un modo di sottrarsi all’ascolto, di isolarsi dalla compresenza fisica, con la saturazione di ogni momento di silenzio e di attesa disimparando che «il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto» (Benedetto XVI, Messaggio per la 46ª G.M. delle Comunicazioni Sociali, 24.1.2012). La possono favorire se aiutano a raccontare e condividere, a restare in contatto con i lontani, a ringraziare e chiedere perdono, a rendere sempre di nuovo possibile l’incontro. Riscoprendo quotidianamente questo centro vitale che è l’incontro, questo “inizio vivo”, noi sapremo orientare il nostro rapporto con le tecnologie, invece che farci guidare da esse. Anche in questo campo, i genitori sono i primi educatori. Ma non vanno lasciati soli; la comunità cristiana è chiamata ad affiancarli perché sappiano insegnare ai figli a vivere nell’ambiente comunicativo secondo i criteri della dignità della persona umana e del bene comune.
La sfida che oggi ci si presenta è, dunque, reimparare a raccontare, non semplicemente a produrre e consumare informazione. E’ questa la direzione verso cui ci spingono i potenti e preziosi mezzi della comunicazione contemporanea.
 L’informazione è importante ma non basta, perché troppo spesso semplifica, contrappone le differenze e le visioni diverse sollecitando a schierarsi per l’una o l’altra, anziché favorire uno sguardo d’insieme.
Anche la famiglia, in conclusione, non è un oggetto sul quale si comunicano delle opinioni o un terreno sul quale combattere battaglie ideologiche, ma un ambiente in cui si impara a comunicare nella prossimità e un soggetto che comunica, una “comunità comunicante”. Una comunità che sa accompagnare, festeggiare e fruttificare. In questo senso è possibile ripristinare uno sguardo capace di riconoscere che la famiglia continua ad essere una grande risorsa, e non solo un problema o un’istituzione in crisi. I media tendono a volte a presentare la famiglia come se fosse un modello astratto da accettare o rifiutare, da difendere o attaccare, invece che una realtà concreta da vivere; o come se fosse un’ideologia di qualcuno contro qualcun altro, invece che il luogo dove tutti impariamo che cosa significa comunicare nell’amore ricevuto e donato. Raccontare significa invece comprendere che le nostre vite sono intrecciate in una trama unitaria, che le voci sono molteplici e ciascuna è insostituibile.
La famiglia più bella, protagonista e non problema, è quella che sa comunicare, partendo dalla testimonianza, la bellezza e la ricchezza del rapporto tra uomo e donna, e di quello tra genitori e figli. Non lottiamo per difendere il passato, ma lavoriamo con pazienza e fiducia, in tutti gli ambienti che quotidianamente abitiamo, per costruire il futuro.
Dal Vaticano, 23 gennaio 2015
Vigilia della festa di san Francesco di Sales    
         
Francesco



19 settembre 2014

C’è tempo per il tuo bimbo, c’è tempo per te

E’ IL TEMPO PER LE FAMIGLIE


IL TEMPO PER LE FAMIGLIE NASCE DALL’ESIGENZA DELLE MAMME E DELLE NONNE DI POTER AVERE UNO SPAZIO IN CUI LASCIARE CHE I BAMBINI GIOCHINO, IMPARINO E FACCIANO AMICIZIA CON I LORO COETANEI E PER INCONTRARE, CON L’AIUTO DI UN’EDUCATRICE, ALTRE MAMME E NONNE PER CONDIVIDERE LA LORO ESPERIENZA IN UN MOMENTO COSI’ IMPORTANTE DELLA VITA.
Il tempo per le famiglie è rivolto a mamme e nonne accompagnati da bambini dagli 0 ai 3 anni.

GLI INCONTRI SI TENGONO PRESSO L’ORATORIO DI MARIA MADRE DELLA CHIESA IN VIA SAPONARO, 28 (autobus 79 o tram 15 fermata Missaglia-Saponaro).
Il servizio è aperto il mercoledì e il venerdì mattina dalle 9 alle 12.30

Le iscrizioni, totalmente gratuite, si raccolgono in oratorio martedì 16 settembre e giovedì 18 settembre dalle 9.30 alle 11.30 e fino ad esaurimento posti, durante l’anno nei giorni delle attività o il mercoledì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.

Riferimenti: Don Giovanni 3201163391 e Anna Sardano 3395065622

12 aprile 2014

Per i genitori di ragazzi adolescenti

“Ehhh?...scialla!...booooh!”

È possibile comunicare con mio figlio adolescente?

Tre serate per i genitori in cui proveremo a sollecitare nuove modalità di comunicazione con i figli adolescenti, e percorrere nuove vie per costruire una relazione più soddisfacente

Gli incontri saranno condotti da una Pedagogista e uno Psicologo del Consultorio GBM

Giovedì 8, 15 e 22 maggio, ore 20.45 presso il Centro Parrocchiale in via Feraboli 15

Per una buona riuscita del corso è calorosamente consigliata la partecipazione a tutti gli incontri

Per motivi organizzativi vi invitiamo a segnalare la vostra presenza inviando i propri nominativi a don Mauro (maurostoro74@hotmail.it)

Verrà chiesta anche un’offerta libera per contribuire alle spese del corso

Perché no? Un’occasione da non perdere

Proposta estiva per le famiglie


Per la prossima estate la nostra comunità pastorale propone a tutte le famiglie, in particolare a quelle appena nate o con figli piccoli, preadolescenti e adolescenti la possibilità di trascorre insieme una settimana (2-9 agosto 2014) presso IL CASALE DI MASSA MARTANA,  in Località Colpetrazzo Frazione di Massa Martana (PG) ad una altitudine di circa 350 s.l.m.
Perché una proposta di questo tipo? L’obbiettivo è molto semplice e senza alte pretese. Organizzando dei giorni dai ritmi molto “bassi” e con un minimo di proposta formativa-spirituale per piccoli e grandi, si vuole dare la possibilità a famiglie che nel corso dell’anno non si frequentano, di conoscersi in modo tale da far nascere rapporti che poi potrebbero crescere e rafforzarsi anche nel corso dell’anno. Senza nulla togliere alle relazioni amicali (molto importanti) tra le famiglie che magari si conoscono da una vita, pensiamo che sia anche importante “allargare” i propri orizzonti e contribuire sempre di più alla nascita, nelle nostre parrocchie, di una comunità di famiglie, a partire dal desiderio di condividere insieme un cammino di fede, di preghiera, di educazione cristiana nei confronti dei propri figli. Occorre coraggio per uscire dal proprio “guscio” e investire con semplicità su nuove relazioni fraterne e umane. Tuttavia spesso il ritorno che si ha è positivo e piacevole.
Questa settimana è una semplice occasione che si aggiunge ad altre iniziative che nel corso dell’anno vengono organizzate per le famiglie delle nostre parrocchie.

Ci sono ancora dei posti disponibili. Vi aspettiamo!

I costi:
14,00 euro al giorno per sette giorni per gli adulti
7,00 euro al giorno per sette giorni per i bambini fino a 8 anni
Consumi, come da contatore, di acqua elettricità e gas
Costo della ditta di pulizie da definire (quest’anno sono state 250,00 euro)
Costo della spesa per il cibo ecc.

Occorre versare  una caparra di euro 100,00 a famiglia.

Le iscrizioni sono raccolte da:

Massimo Pessina 349 8349614; massimo.pessina@saipem.com
Lorenzo Testa 349 4405532; lorenzotesta@studiolucchini.it

Vi consigliamo di visitare il sito: www.ilcasaledimassamartana.it

17 gennaio 2014

ORATORIO FORMATO FAMIGLIA

Parrocchie di Gratosoglio 
25-26 gennaio '14

Sabato 25 - ore 16.30 al Centro parrocchiale di v. Feraboli, 15

incontro per le famiglie
(anche bambini e ragazzi) 

Oratorio e famiglie si ascoltano per rafforzare l’alleanza educativa

(dopo l’introduzione di don Giovanni, proposta di scambio in gruppi e condivisione delle 
riflessioni - ai bambini e ai ragazzi sarà fatta proposta adatta alle diverse età - poi verso le 19.30 aperitivo preparato dai preadolescenti)

Domenica 26 ore 10.30 a S. Barnaba e ore 11.00 a Maria M.re della Chiesa 

Messa nella festa della s. Famiglia 

ore 12.30 presso il salone dell’oratorio di Maria Madre pranzo delle famiglie

Il primo piatto caldo preparato dall’oratorio e sarà data acqua in bottiglia 
(sarà possibile acquistare eventuali bibite e caffè al bar). 

Nb: le famiglie provvedono al proprio secondo e al dolce. 

Per motivi organizzativi chiediamo di dare l’adesione al pranzo al termine delle messe domenicali 
o presso i bar degli oratori.

Nel pomeriggio giochi organizzati per tutti... 



02 novembre 2013

Insieme è più bello

Proposta estiva per le famiglie

Una proposta rivolta in particolare alle coppie giovani e alle famiglie con bambini, ragazzi e adolescenti. La possibilità, in un contesto diverso e con ritmi più “bassi”, per stare insieme, conoscersi di più e condividere una esperienza formativa e spirituale

Dal 2 al 9 agosto 2014
presso il Casale di Massa Martana

Si trova in Località Colpetrazzo Frazione di Massa Martana (PG) ad una altitudine di circa 350 s.l.m.
Ha a disposizione circa 70 posti letto divisi in 15 stanze doppie e plurime, tutte con servizi, sale riunioni, sala mensa, cappella interna.

E' circondato da 4 ettari di terreno recintato con piante, fiori e campi da gioco
Vi consigliamo di visitare il sito: www.ilcasaledimassamartana.it

I costi:
· 14,00 euro al giorno per sette giorni per gli adulti
· 7,00 euro al giorno per sette giorni per i bambini fino a 8 anni
· Consumi, come da contatore, di acqua elettricità e gas
· Costo della ditta di pulizie da definire (quest’anno sono state 250,00 euro)
· Costo della spesa per il cibo ecc.

Per motivi organizzativi è necessario iscriversi
entro l’8 dicembre 2013
versando una caparra di euro 100,00 a famiglia.
Le iscrizioni sono raccolte da:

Massimo Pessina 349 8349614; massimo.pessina@saipem.com
Lorenzo Testa 349 4405532; lorenzotesta@studiolucchini.it

18 ottobre 2013

Insieme è più bello! Proposta estiva per le famiglie

Una proposta rivolta in particolare alle coppie giovani e alle famiglie con bambini, ragazzi e adolescenti. La possibilità, in un contesto diverso e con ritmi più “bassi”, per stare insieme, conoscersi di più e condividere una esperienza formativa e spirituale

Dal 2 al 9 agosto 2014
presso
il Casale di Massa Martana

Si trova in Località Colpetrazzo Frazione di Massa Martana (PG) ad una altitudine di circa 350 s.l.m.
Ha a disposizione circa 70 posti letto divisi in 15 stanze doppie e plurime, tutte con servizi, sale riunioni, sala mensa, cappella interna.
E' circondato da 4 ettari di terreno recintato con piante, fiori e campi da gioco
Vi consigliamo di visitare il sito: www.ilcasaledimassamartana.it

I costi:
· 14,00 euro al giorno per sette giorni per gli adulti
· 7,00 euro al giorno per sette giorni per i bambini fino a 8 anni
· Consumi, come da contatore, di acqua elettricità e gas
· Costo della ditta di pulizie da definire (quest’anno sono state 250,00 euro)
· Costo della spesa per il cibo ecc.

Per motivi organizzativi è necessario iscriversi
entro l’8 dicembre 2013
versando una caparra di euro 100,00 a famiglia.
Le iscrizioni sono raccolte da:

Massimo Pessina 349 8349614; massimo.pessina@saipem.com
Lorenzo Testa 349 4405532; lorenzotesta@studiolucchini.it