08 giugno 2012

Il percorso del Consiglio della Comunità Pastorale.

La Festa di San Barnaba che celebriamo in questi giorni, segna la conclusione dell’anno pastorale mentre quella di Maria Madre della Chiesa, in ottobre, il suo inizio. Il grande evento del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, con la visita del Papa, ha fatto giustamente da motivo trainante di molti momenti ed iniziative delle nostre parrocchie negli scorsi mesi ed anche della festa che stiamo vivendo in questi giorni. Ora vogliamo offrirvi - solo alla maniera di un indice - alcuni dei principali spunti di riflessione che hanno impegnato il Consiglio Pastorale lungo l’anno, ricordando che quello eletto lo scorso ottobre è per la prima volta “Consiglio della Comunità Pastorale”: potremmo definirli primi passi. Lo facciamo riprendendo parte delle sintesi che don Marcellino ha puntualmente consegnato dopo ogni incontro nell’intento di raccogliere il “filo rosso” di un pensiero (cioè fare discernimento) che si costruisce col contributo di tutti in ascolto della Parola: nel Vangelo, nel magistero della Chiesa e nella vita di ogni uomo. Tutto questo è avvenuto dentro la bellezza di una iniziale e paziente conoscenza tra persone e tra comunità parrocchiali, tenendo a freno l’istintiva esigenza di giungere a risposte immediate alle tante questioni che la vita delle nostre comunità incontra, nel tentativo di non smarrire l’irrinunciabile e mai scontato obiettivo del Consiglio: il servizio “pastorale”, cioè l’offrire il proprio consiglio, frutto di un discernimento spirituale, perché la vita di fede dei fedeli delle nostre parrocchie sia sostenuta e abbia così possibilità di maturare ed esprimersi sempre più portando il frutto della carità.

 SPUNTI RACCOLTI DA DON MARCELLINO A SEGUITO DEGLI INTERVENTI NEI CONSIGLI PASTORALI.

Incontro del 12-11-2011
1-Ricavare dalla Parola di Dio un metodo “spirituale” di lavoro: Ci è chiesta capacità di analisi della situazione reale e di immaginazione per il cammino futuro. Sottolineatura iniziale: il fatto di essere stati votati/indicati è un riconoscimento da accogliere con gratitudine e insieme una responsabilità da condividere e che un po’ ci preoccupa.
2-A livello personale: Richiamo alla necessità della preghiera e dell’ascolto “spirituale” della Parola di Dio. L’invito a diventare sempre più persone che sanno ascoltare ciò che la gente vive, ciò che si muove nel cuore della gente dei nostri quartieri.
3-A livello di Consiglio: Richiamo alla dimensione fraterna e al sapersi ascoltare, più profondamente a saper ascoltare cosa ci sta dicendo il Signore attraverso il fratello/la sorella. Invito a cogliere come, al di là e oltre ai nostri pareri e le nostre proposte, c’è un “parere” e una “proposta” che è quella del Signore per il nostro oggi.
4-A servizio della Chiesa- Il nostro compito è edificare la Chiesa come corpo storico di Gesù. Il nostro specifico servizio alla corresponsabilità, alla condivisione, alla fraternità, è vivere innanzitutto tra di noi questi atteggiamenti per poter poi diffonderli nelle nostre parrocchie.
5-Per la salvezza del mondo- Il senso profondo della vita della chiesa nella storia, di una parrocchia in un quartiere è quello di fare memoria dell’amore di Dio per l’umanità, del suo desiderio di salvezza per tutti.

Incontro del 14-12-2011
6-Nel nostro servizio di consigliare occorre tenere presenti e uniti: “carisma” (dono gratuito di Dio per il bene dei fratelli) - “ministero” (servizio stabile per l’edificazione della chiesa) - “attività” (le azioni ,le opere e le iniziative). Questo richiamo dovrebbe aiutarci a vivere una sana distinzione degli ambiti e una sana unità interiore, personale e fraterna. La proposta è di adottare alcuni atteggiamenti e scelte di fondo da vivere in questo nostro servizio: la “franchezza e verità” nei nostri interventi- avere presente e vivere il rapporto con le nostre comunità, l’esigenza di coltivare preghiere, riflessione e disciplina spirituale.
7-Vivere gli incontri del Consiglio come momenti di un “ascolto comunitario” e con il desiderio di dare una risposta evangelica: occorre perciò coltivare una presenza vigile e discreta a ciò che capita nel nostro territorio e pensare alle proposte pastorali evidenziandone il significato evangelico.
8-Nell’elaborare il “progetto pastorale della comunità” non si tratta di “darci una linea”, ma di come aiutarci a sostenere la comunità cristiana che vive di Vangelo oggi.
9-Così potremmo riflettere con quale criterio sintetico guardare le varie commissioni e i gruppi di servizio e di attenzione, in una prospettiva non solo di razionalizzazione, ma di presenza comunionale, responsabilizzante e coinvolgente.
10-Tutto questo può realizzarsi anche mediante una adeguata nostra formazione ampiamente intesa. Quindi con attenzione alle dimensioni “più umane”, quelle più gestionali, soprattutto a quelle “spirituali”. 
11-Importante è anche raccogliere i richiami alla comunicazione e al coinvolgimento della comunità: soggetto della pastorale è la comunità.

Incontro del 20-1-2012
12-La preoccupazione che condividiamo è l’annuncio del vangelo.
13-In questa prospettiva notiamo la capacità di Paolo di rileggere la vita come vocazione, come risposta all’opera buona iniziata in noi dal Signore.
14-Crescere nell’amore ha bisogno del discernimento comunitario, come capacità di “stare/vivere” nelle situazioni con cuore e occhi nuovi.
15-Questi atteggiamenti spirituali dovrebbero aiutarci nel confronto e per compiere piccoli passi, per avviare la stesura del progetto della comunità pastorale.
16-Cose belle e presenti/ereditate dal cammino delle nostre parrocchie: Lo stile di vita, familiare e partecipativo. L’attenzione ai poveri e alle persone in difficoltà le più diverse. Il richiamo continuo alla centralità della Parola di Dio. La cura per la liturgia, in particolare per la celebrazione Eucaristica domenicale. L’attenzione ai più piccoli.
17-Fatiche che stiamo vivendo: C’è innanzitutto una fatica a vivere questo momento di cambiamento con uno sguardo libero al Futuro che stiamo contribuendo a costruire. Permane qualche fatica anche nel lavorare insieme, nell’accomunare e accordare criteri e sguardi. Riscontriamo anche un po’ di stanchezza e smarrimento nei capitoli più innovativi delle nostre scelte pastorali come, la preparazione al battesimo e i cammini di iniziazione cristiana. Un senso di eccessiva preoccupazione organizzativa a discapito di una maggiore chiarezza ed esplicitazione del senso di ciò che si fa.
18-I criteri del nostro operare: Il criterio fondamentale è senz’altro quello del vangelo, il vangelo deve incrociare la vita concreta degli uomini oggi. Questo significa costruire comunità che vivano la fede come relazione viva con Gesù e, dall’altra, sappiano porsi domande di fondo di ogni esistenza umana. Favorire una più estesa coscienza che il soggetto dell’impegno pastorale è la comunità nel suo insieme.
19-Alcune priorità da coltivare: L’attenzione formativa/spirituale nelle nostre proposte. Riuscire ad attivare quella unità di vita che qualifica ogni cristiano maturo. Aiutarci/formarci ad uno sguardo cristiano sulla realtà che non sia lamentoso o denunciante, ma sappia cogliere i germogli di ciò che lo Spirito del Risorto va facendo fiorire. La cura per l’Eucarestia Domenicale. Il problema degli ambienti come luoghi di incontro e di formazione contagiosa al bene, in particolare per i ragazzi e le loro famiglie (oratori e il centro parrocchiale.) Rafforzare il Consiglio Pastorale e le Commissioni per renderli più comunicativi per e con la comunità Recuperare chi nel tempo si è allontanato dalla vita parrocchiale e coinvolgere altri con una attenzione alle persone straniere.

Incontro del 10-3-2012
20-L’unico criterio di verifica per la ns. vita di fede è il Vangelo vissuto ed annunziato: il vivere è Cristo. Tutti i richiami fatti sono serviti ad avviare il nostro confronto, teso ad approfondire i criteri da tenere presenti nell’elaborazione del progetto della comunità pastorale.
21-Alcuni interventi si sono soffermati più propriamente sui criteri per il nostro progetto pastorale: Un criterio è quello dell’essenzialità. Un secondo criterio è quello della gradualità. Il terzo criterio è quello dell’attenzione al coinvolgimento più ampio possibile della comunità in tutte le sue espressioni. Un ultimo criterio è quello della missionarietà, facendo emergere che la comunità esiste per esprimere la vicinanza del Signore agli uomini di oggi, in particolare ai più poveri e fragili.
22-Altri interventi hanno sottolineato maggiormente l’attenzione che dobbiamo riservare allo stile di vita della comunità e alle modalità delle proposte ed a riguardo sono emerse alcune sottolineature: Richiamo al discernimento comunitario, come metodo spirituale. Atteggiamento di ascolto, apertura, accoglienza da parte nostra che presuppone capacità di dialogo e di umiltà. L’invito a coltivare sempre in ogni scelta e occasione la dinamica dell’attenzione educativa delle proposte e nelle proposte che facciamo. Un richiamo alla sobrietà delle proposte e del modo di viverle. Una logica che metta al centro non le cose da fare, ma le relazioni da coltivare.
23-Un ultimo gruppo di interventi ha messo l’accento su alcune attenzioni particolari da avere: Attenzione nei confronti dei piccoli e dei poveri. Uno sguardo particolare per le realtà familiari più deboli e fragili, creando una rete di presenze significative e propositive intorno a loro. Un’attenzione a proseguire l’accompagnamento educativo spirituale dei ragazzi e dei giovani, ma più in generale della vita della comunità. Verificare costantemente l’uso delle nostre strutture e spazi, perché esprimano e rendano possibile il cammino di educazione e promozione umana.

   Nei due ultimi incontri il CPP si è soffermato sulla festa di San Barnaba e sulla situazione economica e delle strutture delle due parrocchie (a settembre sarà data relazione in merito), anche a partire da una appassionata proposta della polisportiva USSB sugli spazi destinati all’attività sportiva e più complessivamente alla vita dell’oratorio di San Barnaba.
   A settembre l’attenzione del Consiglio sarà rivolta in due direzioni: Quale percorso fare insieme come Consiglio per giungere ad affrontare un capitolo tra i tanti della vita parrocchiale che domanda urgente attenzione e scelte anche operative. Quali proposte potranno meglio accompagnare il cammino della Comunità cristiana che trova nel magistero del Papa (con l’apertura dell’Anno della Fede) e dell’Arcivescovo (che offrirà la lettera pastorale) i propri punti di riferimento.