Le parole di Francesco chiudono il suo messaggio per la odierna Giornata missionaria mondiale. Sono parole che ri-suonano per noi quanto mai significative pensando al vangelo della Visitazione di Maria ad Elisabetta, che ispira il nostro anno pastorale, e alla festa che abbiamo iniziato a celebrare la scorsa domenica del 50° di fondazione della parrocchia Maria Madre della Chiesa.
Maria si presenta come colei che inondata di gioia, si mise in fretta in cammino. L’amore la spinge a portare ad Elisabetta la Buona Notizia: il Salvatore, Gesù, è tra gli uomini. Maria non può tenere per sé stessa questa grazia. “Quello di Maria è un autentico viaggio missionario. È un viaggio che la conduce lontano da casa, la spinge nel mondo, in luoghi estranei alle sue abitudini quotidiane, la fa arrivare, in un certo senso, sino ai confini da lei raggiungibili. Sta proprio qui, anche per tutti noi, il segreto della nostra vita di uomini e di cristiani. La nostra, come singoli e come Chiesa, è un’esistenza proiettata al di fuori di noi. Come era già avvenuto per Abramo, ci è chiesto di uscire da noi stessi, dai luoghi delle nostre sicurezze, per andare verso gli altri, in luoghi e ambiti diversi. È il Signore che ce lo chiede: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni… fino ai confini della terra» (At 1,8). Maria rimase con Elisabetta tre mesi prestandole le cure e le attenzioni di cui aveva bisogno nel suo stato delicato, data la sua maternità in età avanzata. Ma lo scopo principale del suo viaggio non era semplicemente il servizio della carità, ma portare a Elisabetta il figlio che aveva concepito nel suo grembo. Maria vuole, soprattutto, aiutare gli altri a incontrare Gesù. (Benedetto XVI, 31 maggio 2010).
Che la Madre di Dio accompagni i nostri cari missionari nelle loro difficoltà, li accompagni con il suo amore materno, faccia sempre sentire loro il piacere e la gioia di portare Cristo agli uomini.
don Alfredo