Come ogni anno in TV il Natale arriva con grande anticipo... nelle pubblicità. Tra tutte, in questi giorni, ne imperversa una che butta lì un’affermazione sulla quale è bene riflettere: la gente vuole solo i regali!
Se è vero che il criterio di quello che vuole “la gente” non può diventare metro di misura della bontà o meno di una scelta, mi frulla per la testa la domanda maligna: ma non sarà che è in fondo quello che vogliamo anche noi?
Mi direte che è il linguaggio della pubblicità e della mondanità che ci circonda ma quanto di questo “mondo” è anche dentro di me, di te, di noi che stiamo per celebrare un nuovo Natale?
Talvolta sentendo certe chiacchiere tra noi, alcune lamentele e recriminazioni mi pare che la logica mondana la faccia da padrona anche nella nostra vita di credenti.
Tocca ancora alla TV riportarci coi piedi per terra, parlandoci della cronaca nera vicina, purtroppo vicinissima, e lontana, anche di queste settimane... imponendoci di considerare cosa vogliamo o meglio cosa ci aspettiamo dalla vita, dalla festa, dal Natale, da Dio.
Il vero regalo da accogliere e offrire in questa festa è Gesù di Nazareth, figlio di Dio che si fa nostro fratello.
Nell'avvento ci siamo impegnati a farci un po' più attenti ai fratelli che Dio ci ha messo accanto nel cammino della vita. Ora è tempo di chiederci se i piccoli esercizi che ci siamo chiesti di fare hanno modificato qualcosa del nostro modo di relazionarci con gli altri, altrimenti restano buone azioni ma insufficienti a farci diventare più buoni.
L’occasione della Riconciliazione di Natale ci permetterà ancora una volta di sperimentare l’infinita misericordia di Dio.
Guardiamo a Maria e a san Giuseppe, alla loro disponibilità a la-sciarsi stravolgere completamente la vita dal Bambino e chiediamo loro di sostenere il nostro impegno a non sciupare il regalo di un altro Natale.
don Alfredo