![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig0-3guv0MNIK53b5O3EAoDrUiItba5e5dIDCsjMuOKA7pFt57WjZbQERUejmE4VZoqp1gv3iK2HNJA-vjJSa2PFLCZK7ELTopd8PkbyLbj59m1xHc4uklsQDncXX5iKfl-GwG8tZEAbOC/s200/tettamanzi.png)
LETTERA DELL’ARCIVESCOVO DI MILANO CARDINALE
DIONIGI TETTAMANZI
ALLE SUORE MISERICORDINE DI LECCO SULLA VICENDA DI ELUANA ENGLARO
Carissime Suore Misericordine,
mentre in questi giorni si moltiplicano le notizie, le decisioni e le prese di posizione sulla vicenda di Eluana Englaro, ho pensato spesso a voi, ai vostri sentimenti, alla vostra trepidazione, al vostro servizio quotidiano e soprattutto alle vostre preghiere.
Lo sanno tutti che per voi Eluana non è un “caso”, ma una persona, una giovane donna che, con la collaborazione del personale sanitario della vostra Clinica “Beato Luigi Talamoni”, accudite da anni senza clamori, con competenza e gratuito amore. Una donna ferita nel corpo e nella mente, una donna il cui stato di coscienza resta per noi un mistero, ma che è e rimane nella pienezza della sua inviolabile dignità di persona. Avete accolto Eluana nella vostra casa ed è entrata nella vostra vita, ricevendo e donando amore.
La notizia della recente sentenza della Corte di Cassazione ha riempito di profonda tristezza il mio animo di uomo, di credente e di pastore della Chiesa di Milano. Sino all’ultimo momento ho sperato e pregato che fosse rispettata la vita e la dignità personale di questa giovane donna. Anche ora che la drammatica vicenda della sua esistenza terrena sembra irrimediabilmente consegnata ad una conclusione irragionevole e violenta, rivolgo – sperando contro ogni speranza - la mia supplica a Dio, Signore della vita. A lui chiedo che, secondo i disegni della sua misericordia onnipotente, non lasci mancare un’estrema opportunità di ripensamento a quanti si stanno assumendo la gravissima responsabilità di procurarle la morte, privando dell’acqua e del nutrimento questa Sua amata creatura.
La vita umana rimane sempre, in qualunque condizione fisica e morale, il bene fondamentale, prezioso e indisponibile che Dio consegna a ciascuno di noi e del quale noi tutti siamo custodi e servitori responsabili, non padroni.
...
Con grato affetto
+ Dionigi card. Tettamanzi
Arcivescovo
Milano, 14 novembre 2008