Giornata della pace in Duomo
«Cristiani oggi spesso vittime di fanatismi»
Nel consueto abbraccio di fraternità fra le Chiese Cristiane di Milano, il cardinale Tettamanzi ha ricordato i cristiani copti vittime di un attentato mentre pregavano in chiesa ad Alessandria d'Egitto
02.01.2011 di Rosangela VEGETTI (giornalista di INCROCINEWS)
Anche quest’anno, per l’inizio del nuovo anno e in concomitanza con la Giornata mondiale della Pace, il Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano ha accolto l’invito dell’arcivescovo per un tempo di preghiera insieme in Duomo e un successivo momento di incontro e scambio di auguri in vescovado. Presente anche il vescovo Ioseph della chiesa ortodossa etiope.
Il card. Tettamanzi ha presieduto la celebrazione eucaristica e condiviso con i ministri evangelici ed i sacerdoti ortodossi l’ascolto della Parola, la preghiera dei fedeli, lo scambio di pace e la benedizione finale. Si è rinnovata la consuetudine di questo incontro fraterno che è sempre di più un’occasione di reciproca accoglienza, di rinnovata gioia di trovarsi insieme, come lo stesso arcivescovo ha voluto sottolineare: « Mi è caro allora rivolgere l’appellativo “fratelli e sorelle in Cristo” a tutta questa assemblea liturgica, alle persone qui riunite che la medesima fede e l’unico battesimo hanno reso testimoni dello stesso Vangelo, nella sequela dell’unico Signore e Maestro. La preghiera e il pensiero sono andati poi per tutti i cristiani che nel mondo soffrono persecuzioni e discriminazioni proprio per la loro appartenenza religiosa.
«La coerenza non è sempre facile e può costare moltissimo. Così come è costata moltissimo ai ventuno cristiani copti uccisi ieri notte in un attentato mentre erano in preghiera ad Alessandria d’Egitto. Episodio grave e non isolato, purtroppo: in questi mesi in ragione della loro fede sono stati perseguitati e uccisi altri cristiani in Iraq, Pakistan, Filippine, Nigeria, India e in altri Paesi».
Gli autori di tali violenze non sono solo nemici dei cristiani «ma di tutte le religioni, e anzitutto persecutori e nemici dell’uomo e del suo desiderio profondo e inalienabile di esprimere il desiderio di Dio. E mentre preghiamo per chi è stato ucciso, per le loro famiglie, per chi – in molte parti del mondo - professa la propria fede in Gesù Cristo mettendo in pericolo la propria vita, noi stessi ci sentiamo interrogati sulla nostra fede, qui, oggi».
Anche la cittadinanza milanese riconosce in questo appuntamento un segno ed un auspicio per iniziative e impegni riproposti dai cristiani di tutte le tradizioni e appartenenze a consolidare legami di collaborazione, reciproca conoscenza ed accoglienza di ogni diversa tradizione, fondati sulla fede nello stesso Signore Gesù Cristo. Ed in Duomo sono venuti in molti a testimoniare il desiderio di piena unità tra i cristiani.
Nell’incontro amicale di dialogo e scambio di auguri che ha fatto seguito alla celebrazione liturgica, la pastora valdese-metodista Eliana Briante, presidente del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, ha indirizzato il saluto di tutto il Consiglio all’Arcivescovo, ringraziandolo per la vicinanza e la consonanza di intenti che ha sempre manifestato nelle iniziative ecumeniche. «La ringrazio per la sua grande umanità – ha detto la pastora Briante - e per la capacità di comunicare con coloro che, purtroppo troppo spesso, vengono emarginati dalla società e a volte anche dalle nostre comunità. La ringrazio per il suo ottimo esempio nel mettere al centro coloro che la nostra società volentieri dimenticherebbe: i carcerati, i rom, le famiglie con difficoltà economiche, i bambini e la bambine, i ragazzi e le ragazze». Ed ha precisato che anche il Consiglio desidera indirizzare le proprie iniziative al fine di una maggior partecipazione di tutte le comunità cristiane alle grandi tematiche che investono la società d’oggi e nell’espandere lo spirito ecumenico anche a quelle comunità finora meno coinvolte e meno conosciute. «Desideriamo essere un piccolo lievito per la città. Ci piace testimoniare che vivere insieme non è solo possibile ma anche arricchente e stimolante». E questo già a partire dalla prossima Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani con appuntamenti che favoriscano la gioia del trovarsi insieme come fratelli, fino a un programma di viaggio in Ucraina per il prossimo settembre, per incontrare direttamente le realtà religiose di quel Paese.