Seduta del 14/12/2011
1 - Momento di preghiera e ascolto della Parola di Dio.
1 Corinti 12,4-11: la Parola di Dio invita e sollecita a cogliere la via corretta per costruire le cose belle e buone che rendono ricche le nostre comunità. Questa via si riassume nei carismi donati da Dio, al servizio dei fratelli per la costruzione della comunità. Ai carismi rispondiamo con i ministeri i quali si rendono visibili attraverso l’attività parrocchiale. Noi consiglieri oggi assumiamo il ministero del consigliare, che ci impegna nei nostri lavori anzitutto alla franchezza che significa dare la propria personale interpretazione agli argomenti posti in discussione anche se non siamo direttamente coinvolti. Un altro impegno, è essere sempre attenti al rapporto con la comunità, nel senso di ricercarne e interpretarne il vero bene.
2 - Adempimenti “statutari”: Nomina segretario e giunta.
La giunta è formata da Maria Grazia Cimardi, Giuseppe Giuliani, Giovanna Di Lena, Elisabetta De Silvestri. Segretario Ivano Provezza.
4 - Avvio della riflessione sulla modalità di lavoro del Consiglio e sulle questioni da affrontare in modo primario.Un consigliere individua l’elaborazione del Progetto Pastorale (PP) come la prima questione da affrontare. E’ importante capire quale è la traccia del cammino indicata dai nostri “pastori” per individuare poi le priorità da affrontare. Altri invitano a considerare i lavori del CCP “lavori di squadra” tra laici e presbiteri e quindi le priorità devono essere individuate tra tutti i consiglieri. Altri ancora ritiene che sia complesso focalizzarsi sul PP perché toglierebbe tempo ed energie. Meglio darci mini obiettivi che dopo essere raggiunti vengono aggiornati. Questa è anche la modalità che alcune commissioni (tipo CARITAS) si sono date per lavorare assieme. E’ metodo che valorizza il meglio che c’è nelle due realtà e aiuta a costruire un cammino comune. Un consigliere chiede quali sono le modalità di costituzione delle commissioni. Si costata che la loro costituzione è spesso una risposta all’organizzazione di eventi o di servizi. Il parroco invita a distinguere le commissioni dai gruppi di lavoro. I primi si occupano di costruire pastorale, cioè il nostro pensiero su determinati ambiti, mentre i gruppi di lavoro sono impegnati nel realizzare le pastorali pensate. Spesso conf-ondiamo i due livelli. Qualcuno invita a tenere in considerazione che il CCP trova la sua concretezza nella circolarità delle opinioni che arricchisce e nel quale vengono espressi i bisogni della comunità. L’impegno dei consiglieri è di prepararsi al meglio per mettere in comune opinioni e riflessioni. Altri suggeriscono di intraprendere una formazione al consigliare e approfondire la realtà delle nostre parrocchie e del territorio. E viene ricordato l’invito del card. Tettamanzi: “fare meno, fare meglio, fare insieme”. Nel rispondere ad alcune domande emerse don Marcellino sottolinea che non sono azzerate le commissioni esistenti; piuttosto c’è una più corretta definizione delle stesse perché non si confondano le commissioni che promuovono le diverse pastorali con i gruppi di lavoro che attraverso gli eventi rendono visibili le stesse alle comunità; il calendario degli eventi è importante ma non ci deve angosciare in quanto il vero calendario della chiesa è quello liturgico; infine la nostra formazione avviene già attraverso le sedute del CCP e le molteplici proposte formative delle due parrocchie (da non perdere!)
Il prossimo incontro è fissato per venerdì 20 gennaio.