13 gennaio 2012

FESTA DELLA FAMIGLIA

29 GENNAIO 2012

Farsi accoglienti per accogliere il mondo

Cara famiglia,
quest’anno dal 30 maggio al 3 giugno si celebrerà a Milano il VII Incontro Mondiale delle famiglie sul tema: La famiglia: il lavoro e la festa. È una grande occasione per festeggiare insieme il nostro essere famiglie che trasformano il mondo col loro lavoro, che lo popolano e lo abitano generando la vita, non solo fisica ma più profondamente quella umana e spirituale. Noi famiglie accogliamo con gioia e dedizione i nostri figli, li avviamo allo stile umano e insieme cristiano di stare al mondo, ma sappiamo anche spenderci per il bene di altri figli accogliendoli nelle forme dell’affido o dell’adozione e sostenendoli e accompagnandoli con tenerezza e cura nel percorso talvolta difficile della loro vita. Pur nell’affanno dei ritmi odierni riteniamo prezioso e vitale il momento della festa come rigenerazione degli affetti, di ringraziamento e di lode.
È bella cosa che la Chiesa Universale ci proponga questo evento; è per noi occasione per riflettere, tra coniugi e in famiglia, sui nostri ritmi lavorativi, sugli orari del rientro a casa, sul lavoro precario e talvolta assente che mette a rischio la serenità delle nostre famiglie e dei nostri figli e chiama la comunità cristiana a farsi attenta e solidale. Così che la festa sia resa possibile a tutti, sia difesa e celebrata con vigore e convinzione, come momento di riposo ma anche di incontro: con il Signore, tra coniugi, tra genitori e figli, nella comunità cristiana. L’IMF è quindi una bella occasione per rinnovare le nostre vite e il nostro stile nel lavorare e nel far festa, per conoscere e incontrare tante famiglie, e infine per incontrare il Santo Padre e ricevere da Lui benedizione e coraggio nel proseguire il nostro arduo e affascinante servizio alla vita.
A nome dell’Arcivescovo ti invitiamo caldamente a prendere visione del programma e a valutare la possibilità di partecipare, secondo i tempi che ritieni più adatti. Ogni famiglia può festeggiare e partecipare, non sentirti esclusa per nessuna ragione, sei vivamente attesa qualsiasi sia la tua situazione affettiva, economica, sociale, religiosa … Ti preghiamo pertanto di osare e farti avanti prendendo contatto con Fiorenza e Lino/ Laura e Roberto che trovi qui sotto per programmare per tempo la tua partecipazione a questo unico e speciale momento di incontro e di festa. Se poi avrai spazio ed energie per ospitare una famiglia che viene da lontano, l’avventura sarà ancor più avvincente!
A presto.
La comunità di Maria Madre della Chiesa e di S. Barnaba

PREPARIAMO LA FESTA IN FAMIGLIA

Per i genitori: ‘ io accolgo te …’
Nell’arco della settimana precedente la festa i genitori trovano una sera da dedicare al dialogo guidati dalla Parola: Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; 25senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù. (Mt 1,24-25) Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei. (Lc 1, 38)

Un uomo, una donna, il desiderio di una vita insieme, una famiglia da avviare, una vita da accogliere, un Figlio dell’Altissimo da ospitare nelle pieghe delicate di affetti umani. È la coppia delle origini, quella a immagine e somiglianza di Dio alla quale è affidato il destino dell’umano. In essa l’accoglienza sta al primo posto, Giuseppe ‘prende con sé la sua sposa’, sfidando la consuetudine e fidandosi della Parola udita, Maria si fa culla del divino che in lei prenderà i contorni dell’umano. Questa coppia, che conosce bene lo stile dell’accoglienza e da esso è generata, sarà all’altezza del compito: crescere un cucciolo d’uomo che ben percepisce il suo radicamento in Dio tanto poi da essere proclamato Figlio. Lo spirito dell’accoglienza sta all’origine di ogni cosa che vale e diventa accoglienza reciproca tra sposi, tra genitori e figli, tra fratelli, accoglienza tra famiglie e nella comunità. Anche noi all’origine della vita matrimoniale ci siamo promessi accoglienza: Io, accolgo te, come mia sposa/mio sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. Verifichiamo il nostro stile di accoglienza alla luce della famiglia di Nazaret.
Le domande che ci aiutano nella condivisione possono essere:
Io mi sento accolto/a da te quando …
Io non mi sento accolta/o da te quando …
Quali aspetti di te faccio fatica ad accogliere? Te li condivido.
Proviamo anche a mettere a fuoco i temi dell’IMF accogliendo i nostri vissuti sui temi di festa e lavoro:
Che cosa ti condivido oggi del mio lavoro e che non sono riuscito/a ancora a dirti? Che cosa fatico ad accogliere della tua attività lavorativa? Quale piccola decisione possiamo prendere per migliorare la nostra comunicazione sulle nostre attività lavorative? Quale aspetto del nostro vivere la festa mi lascia insoddisfatto? Quale piccola decisione possiamo prendere per meglio mettere al centro della festa la relazione con Dio, gli affetti e la contemplazione del creato? Teniamo presente che l’accoglienza si nutre di ascolto, quello del cuore, per cui mi predispongo anzitutto a capire bene quello che il mio coniuge mi sta dicendo, senza ribattere, criticare o precisare, farò domande solo per capire meglio.

Per preparare la festa con i figli: ‘accoglietevi gli uni gli altri …’ (Rom 15,7)
Si decide un momento per riflettere in famiglia e ci si pone in ascolto reciproco.
Un’idea per lavorare coi figli grandi
Leggiamo insieme il brano evangelico e le note di commento.
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". 41Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta". (Lc 10,38-42)  Gesù nel suo viaggio verso Gerusalemme chiede spesso ospitalità: in un villaggio di samaritani, ma viene respinto (9,52-53). Ora invece una donna lo ospita in casa. Alla fine del medesimo viaggio lo ospiterà il pubblicano Zaccheo (19,1-10). Le parole con le quali Gesù risponde a Marta ricordano che l’ospitalità non è solo servizio, ma anche ascolto: “Marta, Marta, ti preoccupi e ti agiti per troppe cose … “. Marta è tanto occupata che non è più attenta: così indica il verbo greco perispao, “essere distratto, rivolto altrove”. La ragione di tanta agitazione – che distrae dall’ospite che pure si vorrebbe accogliere – sono le “troppe cose” (10,41). Il troppo è sempre a scapito dell’essenziale. Le troppe cose impediscono non soltanto l’ascolto, ma anche il vero servizio. L’ospitalità ha bisogno di compagnia, non soltanto di cose.  Non ci sono due modi di ospitare e amare, ma uno solo, che si tratti del Signore o del prossimo. L’episodio ci dice come accogliere e servire il Signore, come accogliere e servire il prossimo.

Poi chiediamoci: quale è il nostro stile nell’accoglierci gli uni gli altri? Riusciamo ad ascoltarci e a sospendere le mille cose da fare?
Elenchiamo le persone che solitamente incontriamo in casa e fuori casa: parenti, nonni, vicini di casa, visitatori occasionali, amici, colleghi di lavoro …
Come esprimiamo la nostra accoglienza?
Sappiamo ascoltare coloro che conosciamo, fare loro compagnia, sospendere i pensieri sulle nostre cose da fare?
Come possiamo migliorare il nostro stile (individuale e familiare) di accoglienza?
Come possiamo organizzarci per ospitare una famiglia in occasione dell’IMF?
Come possiamo mettere a disposizione il nostro tempo anche diventando volontari all’IMF?

Un’idea per le famiglie con i figli piccoli
Ogni membro della famiglia racconta agli altri quali sono le attività che svolge durante la settimana (studio, professione, lavori di casa, sport, giochi, musica…).
Si prepara un cartellone con l’elenco dei lavori di casa da svolgere. Poi lo si espone e ognuno sceglie a quale può applicarsi nell’arco della settimana usando un simbolo di riconoscimento personale.


Domenica 15 gennaio e 22 gennaio 2012
raccolta iscrizioni per il pranzo in occasione della “Festa della Famiglia”, senza versare il contributo di partecipazione: la quota (5 Euro singolo, 10 Euro la famiglia) si pagherà il 29 gennaio 2012; raccolta iscrizioni per le famiglie che intendono ospitare e le persone che intendono partecipare agli eventi di fine maggio ed inizio giugno 2012; distribuzione dell’ informatore o prelievo dal tavolo con materiale per l’Incontro Mondiale delle Famiglie.

Domenica 29 Gennaio 2012
S. Messa:
Ore 10.30 in S. Barnaba
Ore 11.00 in Maria Madre della Chiesa
Pranzo nelle due inizio ore 12.00 presso Centro Parrocchiale in via Feraboli parrocchie: N° 15;
ed inizio alle ore 12.30 presso l’oratorio di via Saponaro N° 28
Giochi: inizio ore 14.30 per i ragazzi/e da 7 anni in su, nei due centri dove si è pranzato.
Incontro: dalle ore 15.00 alle ore 16.30 sempre nei due centri (Feraboli e Saponaro) ci sarà un incontro, in forma di dialogo e testimonianza ed è rivolto a:
I) famiglie che già hanno dato la disponibilità ad “accogliere” (per quale ragione accolgo),
II) famiglie che “desiderano” chiarimenti prima di accogliere; (ho una opportunità di ....)
III) a tutti coloro che “desiderano” approfondire, per se stessi, la dimensione dell’accogliere come persona “accolta” dal Signore;
Danze dal mondo inizio ore 17.00 Via Feraboli N° 15.