Le parole del Vangelo di Luca con le quali la Chiesa ci invita ad iniziare l'Avvento, ci aiutano a ritornare su alcune esperienze spirituali che questo momento dell'anno liturgico ci propone di approfondire.
I tempi che stiamo vivendo ci sembrano particolarmente agitati e oscuri, carichi di preoccupazioni e di paure, che ci procurano angoscia e sconforto. I mali che accadono e che noi stessi facciamo, ci rendono insicuri, esposti alla rassegnazione e a volte alla disperazione.
La tentazione di vedere la storia presente con le lenti scure delle nostre paure o con quella di dissipazioni che ci invitano a non pensare troppo è grande.
L'Avvento invece ci propone di illimpidire il nostro sguardo con la profondità e la luce che proviene dalla Parola di Dio: questa ci fa scorgere la sua discreta ma tenace presenza nella storia umana.
Ci dice che è possibile “ritrovare” un senso alla propria esistenza trasformando la vita in una attesa operosa delle cose più belle che il cuore umano desidera e che il Signore, delicatamente e silenziosamente, senza far rumore, ci dona in Gesù.
Dovremmo renderci perciò sempre più attenti a tutti i segni che siano rivelatori della sua presenza: le creature che invocano amore, gli amici che sanno offrire un sorriso, chi lavora per costruire giustizia e pace, le parole di perdono e i gesti di tenerezza, le silenziose preghiere che sgorgano dai nostri cuori …
L’Emmanuele entra nella nostra vita in modo umano, completamente umano, con una “liberazione” vicina alla nostra esistenza che ci propone di costruirla pazientemente e responsabilmente, facendoci carico della storia umana.
In questa prospettiva l'invito alla vigilanza, al non lasciarsi distrarre dal cammino di una vita autentica alla sequela di Lui ci dice come per il credente la storia è il luogo di un discernimento di ciò che lo Spirito del Signore va facendo, il luogo di una operosa collaborazione al compiersi di ogni speranza umana, al di là e al di sopra di ogni attesa, in una pienezza che nessuno osa immaginare.
Questa è la grande promessa contenuta nelle parole e nella vita di Gesù: la storia è in cammino verso la Rivelazione del Figlio dell'Uomo, nel quale ogni uomo è figlio, in comunione col Padre.
“Tu, Signore, ci inviti a vegliare, ad alzare il capo, a vivere nell’attesa di un'alba nuova, a coltivare la gioia di una grande speranza. Rendici perciò attenti a tutti i segni che siano rivelatori della tua presenza, bussa alla nostra porta, insisti fino a che nasca in noi la risposta che tu attendi: Si, vieni Signore Gesù!”.
don Marcellino