28 febbraio 2014

Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà


Cari fratelli e sorelle,

in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno.
Che cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di san Paolo? Che cosa dice oggi a noi l’invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico?

La grazia di Cristo

Anzitutto ci dicono qual è lo stile di Dio. Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi…». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15). È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi. Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 22).

Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma – dice san Paolo – «...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! È invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo l’amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. È questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le «impenetrabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8), «erede di tutte le cose» (Eb 1,2).


Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29).

È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo.

La nostra testimonianza



Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo.

Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione.

Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia!
Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera.

Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana.

Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona. Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole.

Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca.

Francesco

RITO DELLA IMPOSIZIONE DELLE CENERI

Lunedì 10 marzo
Ore 15,00  nella chiesa di MMC
Ore 21,00  nella chiesa di SB

Al termine sarà consegnato il libretto di preghiera sulla Parola ogni giorno.

Alcuni segni del prossimo tempo di quaresima

Il ’coordinamento liturgico’ delle nostre parrocchie si è chiesto (come ogni volta prima dei differenti tempi liturgici) come aiutare la preghiera delle nostre comunità riunite in particolare per l’assemblea eucaristica domenicale.
Ecco alcune indicazioni che guideranno il nostro celebrare, augurandoci che possano sostenere il nostro convertirci ad una fede e una carità più grandi.

Anzitutto l’altare delle nostre chiese sarà contraddistinto dal crocifisso che nel venerdì e sabato santo sarà oggetto della nostra adorazione silenziosa.
Ci richiama che sempre lo sguardo del discepolo è rivolto al Maestro e in particolare al dono che egli ha fatto della sua vita per amore sulla croce.
E lo sarà in particolare nei venerdì, nella pratica della Via Crucis e nel silenzio dalle 19 alle 20,30 che farà spazio alla lettura continua di un Vangelo della passione.

Sempre l’altare: sarà senza fiori. Una spogliazione che richiama la sobrietà e l’essenzialità che ha accompagnato la vita di Gesù e che è richiamata ora a noi anche dall’invito al digiuno e alla solidarietà.

Abbiamo costatato la fatica che facciamo a creare il clima del silenzio prima delle messe. Per questo chiediamo a tutti gli operatori liturgici (lettori, ministranti, cantori…) di lasciare gli ultimi 10 minuti prima della celebrazione liberi dalla preparazione per favorire il raccoglimento. E a tutti chiediamo di entrare in chiesa in orario! (e perché no magari in leggero anticipo), in silenzio e preparando la mente e il cuore all’incontro con il Signore che ci nutrirà della sua Parola e del suo Pane.

Infine abbiamo scelto di riscoprire la bellezza dell’ATTO PENITENZIALE.
Lo faremo posticipando la richiesta di perdono a dopo l’omelia. Vogliamo così sottolineare che la parola di Dio (e non per esempio i nostri sensi di colpa o i nostri scrupoli), solo la parola di Dio può illuminare la nostra coscienza. E lo fa anzitutto permettendoci di riscoprire come è grande l’amore e la bontà di Dio per noi, e solo di riflesso quanto è grande anche il nostro peccato.
Così i nostri preti ci aiuteranno ad accogliere il dono della Parola domenicale quale strumento che prepara alla Riconciliazione anche sacramentale (il card. Martini diceva che a partire dalla Parola l’esame di coscienza portava alla ‘confessio laudis’ e solo poi alla ‘confessio vitae’ ed infine alla ‘confessio fidei’...).

Buona quaresima a tutti

14 febbraio 2014

L’importanza di “fare memoria” La ricchezza delle nostre “riunioni”.

Ho ripensato a questo atteggiamento di vita particolarmente significativo per dei cristiani mentre preparavo l’incontro di gennaio con i visitatori e quello di settimana scorsa con le persone che esercitano qualche forma di servizio nella nostra comunità.

Mi chiedevo: che senso hanno o possono avere questi incontri al di là ed oltre la loro dimensione più organizzativa? Che cosa sono o vogliono essere al di là e oltre il confronto di esperienze e di opinioni? Come possono diventare momenti di crescita spirituale per coloro che vi partecipano e per il cammino della comunità?
Noi siamo, come tendenza/tentazione, orientati e presi dalla operosità, per cui ci sembra tempo perso quello dedicato alla riflessione comune, al confronto reciproco, perché poi “non succede niente”, “tutte chiacchiere”.

Se ascoltiamo in profondità queste osservazioni vi cogliamo una parte di verità, nel descrivere qualche “deriva” che le riunioni comunitarie possono rischiare e che già Paolo a suo tempo denunciava: “le discussioni vane, che non giovano a nulla … chiacchiere vuote che si propagano come una cancrena …”.

Nello stesso tempo però Paolo invitava a “non disertare” le riunioni della comunità, a parteciparvi in modo ordinato e costruttivo, con “parole che edificano e non distruggono”, e la comunità dei discepoli/fratelli di Gesù è descritta in Luca come la famiglia degli “ascoltatori operosi della parola di Dio”.
Nessuna contrapposizione quindi tra “riunioni e azioni” ma l’invito a coglierne la profonda unitarietà: si opera evangelicamente solo se si ascolta la Parola mettendola in pratica.
In questa prospettiva è solo il desiderio profondo di una verifica evangelica che ci permette di vivere entrambi i momenti nella loro complementarietà.

La domanda che mi portavo nel cuore e dalla quale sono partito per questa riflessione trova qui allora una possibile risposta: i nostri incontri potrebbero essere i luoghi umano-spirituali dove possiamo rivedere evangelicamente la nostra vita, le nostre scelte, i nostri desideri, le nostre azioni.
Ecco perché mi pare fondamentale la capacità di “fare memoria”, non nel senso psicologico (siamo in tanti ad essere vecchi e quindi a “dimenticare”, siamo un po’ in meno ad essere giovani e quindi a “trascurare”) e  neanche nel senso di una sorta di nostalgia per i “bei tempi andati” o “brutti tempi scansati”, ma più profondamente nel senso di un “ricordare” (richiamare al cuore) che la nostra vita, la nostra “storia” è all’interno della Storia della Salvezza: questa profonda convinzione siamo chiamati a “custodire” come comunità cristiana. I nostri “incontri/riunioni/assemblee” (delle quali fondamentale è l’Eucaristia domenicale, memoriale della Pasqua di Gesù) diventano quindi il luogo dove ci ricordiamo l’uno l’altro e impariamo l’uno dall’altro come vivere il legame fraterno che scaturisce dalla rivelazione della paternità di Dio e della nostra comune figliolanza, nelle concrete povertà ed inadeguatezze.

La Chiesa vera e reale è stata e sempre sarà non una comunità di perfetti, ma una comunità di donne e uomini che vivono del perdono e della misericordia di Dio: nell’accoglimento vicendevole questo dobbiamo testimoniarci gli uni gli altri.

In questa prospettiva l’insegnamento di papa Francesco è veramente provocatorio.

Al riguardo vorrei soprattutto ricordare i suoi richiami al valore del tempo che “gratuitamente” ci diamo per richiamarci quale è l’orizzonte più vasto della nostra vita, quali passi è possibile fare in quella direzione, quali “processi” di conversione possiamo concretamente iniziare.

Credo che tenere presente questi suggerimenti ci aiuterebbe a vivere con partecipazione e libertà di cuore anche “le nostre riunioni” (quelle essenziali naturalmente!).

               don Marcellino


CALENDARIO della COMUNITÀ PASTORALE dal 16 Febbraio 2014

DOMENICA 16 febbraio
«VI DOMENICA DOPO L’EPIFANIA»

ore 15,00    Oratorio MMC: Incontro genitori e ragazzi del CIC2 (3a elementare).
ore 16,00    Salone teatro MMC: GLI SPOSI PROMESSI (vedi locandina a pag. 3).

Lunedì 17 febbraio
ore 15,00    Sala Molaschi MMC: Incontro della TERZA ETÀ con Catechesi.
ore 18,00    Centro Parrocchiale SB: «PRENDI IL LIBRO E MANGIA». Incontro sulla Parola della Domenica tenuto da don Francesco.
ore 21,00 Centro Parrocchiale SB: «ASCOLTA & CAMMINA». Lettura di un libro della Bibbia a cura di don Francesco.
ore 21,00 Sala Molaschi MMC: Riunione del Consiglio Pastorale della Comunità. (Nella prima parte sono convocati il Consiglio degli Affari Economici, il Consiglio dell’Oratorio, la Commissione strutture per importanti comunicazioni sulle strutture).

Martedì 18 febbraio
ore 15,30 Cappellina Oratorio MMC: Catechesi degli Adulti «Avevano un cuore solo e un’anima sola: la prima comunità cristiana»: Discorso di Pietro il giorno di Pentecoste (At 2,14-41).
ore 21,00 Sede dell’USSB: Riunione del Direttivo.

Mercoledì 19 febbraio
ore 15,00 Centro Parrocchiale SB: TERZA ETÀ: Festa dei Compleanni.
ore 18,00 Oratorio MMC: Incontro Gruppo Adolescenti.
ore 21,00 Centro Parrocchiale SB: Incontro Gruppo Adolescenti con i genitori.

ore 21,00    Teatro Stella di via Pezzotti, 53: Il Campo è il mondo. Catechesi biblica dal titolo «le sette parabole di Matteo» tenuta da don Matteo Crimella. Il tema dell’incontro è “Il tesoro e la perla” (Mt 13,44-46).


Giovedì 20 febbraio
ore 17,30 Oratorio MMC: Incontro Gruppo Pre-Adolescenti.
ore 19,15 Centro Parrocchiale SB: Catechesi degli Adulti «Avevano un cuore solo e un’anima sola: la prima comunità cristiana»: Discorso di Pietro il giorno di Pentecoste (At 2,14-41). Seguirà cena frugale.
ore 21,00 Centro Parrocchiale SB: Catechesi degli Adulti «Avevano un cuore solo e un’anima sola: la prima comunità cristiana»: Discorso di Pietro il giorno di Pentecoste (At 2,14-41).

Venerdì 21 febbraio
ore 18,00 Oratorio SB: Incontro Pre-Adolescenti (1a  media).
ore 21,00 Oratorio SB: Incontro Pre-Adolescenti (2a e 3a media).

Sabato 22 febbraio
ore 9,30 Cappellina Oratorio MMC: “Roveto ardente”.Catechesi degli Adulti «Avevano un cuore solo e un’anima sola: la prima comunità cristiana»: Discorso di Pietro il giorno di Pentecoste (At 2,14-41).
ore 10,30 Centro Parrocchiale SB: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC4 (3a e 5a elementare).
ore 14,30 Centro Parrocchiale SB: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC4 (3a e 5a elementare).
Nel pomeriggio gli Adolescenti faranno un’esperienza di servizio a favore della Comunità “Piccola Famiglia” di Busto Arsizio.


DOMENICA 23 febbraio
«PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA»
detta «della divina clemenza»

Gita sulla neve a TORGNON
organizzata dalla FENICE
Le iscrizioni si ricevono presso l’Oratorio MMC


ore 10,30 Chiesa SB: Genitori e ragazzi del CIC2 (3a elementare) partecipano alla S. Messa.
ore 19,00 Centro Parrocchiale SB: Lectio divina per Adolescenti, 18/19nni e Giovani.

Lunedì 24 febbraio
ore 15,00 Sala Molaschi MMC: Incontro della TERZA ETÀ con Catechesi.
ore 18,00 Centro Parrocchiale SB: «PRENDI IL LIBRO E MANGIA». Incontro sulla Parola della Domenica tenuto da don Francesco.
ore 21,00 Centro Parrocchiale SB: «ASCOLTA & CAMMINA». Lettura di un libro della Bibbia a cura di don Francesco.
ore 21,00 Chiesa MMC: S. Messa di suffragio di p. Motta e di p. Ceriani. (v. box a pag. 3).

Martedì 25 febbraio
ore 15,30 Cappellina Oratorio MMC: Lettura continua del Vangelo di Marco.

Mercoledì 26 febbraio
ore 15,00 Centro Parrocchiale SB: Catechesi della TERZA ETÀ.
ore 18,00 Oratorio MMC: Incontro Gruppo Adolescenti.
ore 21,00 Centro Parrocchiale SB: Incontro Gruppo Adolescenti.

ore 21,00    Teatro Stella di via Pezzotti, 53: Il Campo è il mondo. Catechesi biblica dal titolo «le sette parabole di Matteo» tenuta da don Matteo Crimella. Il tema dell’incontro è “La rete” (Mt 13,47-52).

Giovedì 27 febbraio
ore 17,30 Oratorio MMC: Incontro Gruppo Pre-Adolescenti. Al termine: incontro con i genitori.

Venerdì 28 febbraio
ore 18,00 Oratorio SB: Incontro Pre-Adolescenti (1a  media).
ore 21,00 Oratorio SB: Incontro Pre-Adolescenti (2a e 3a media).

Sabato 1 marzo
ore 10,30 Centro Parrocchiale SB: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC3 (4a elementare).
ore 14,30 Centro Parrocchiale SB: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC3 (4a elementare).

DOMENICA 2 marzo
«ULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA»
detta «del perdono»

I ragazzi del CIC4 (5a elementare) faranno visita alla Basilica di Sant’Ambrogio.

I ragazzi di 2a media si recano in pellegrinaggio a Caravaggio dalle ore 10,00 alle ore 19,00.