Che bel regalo ci ha fatto il primo evangelista!
Si perché, pur senza la morbosa invadenza dei social odierni, abbiamo la possibilità di sbirciare da vicino la concretezza umana del Figlio di Dio.
Il 25 marzo il papa è stato “con noi” per UN GIORNO INTERO e intenso. Ore ricche di incontri indimenticabili, parole e gesti da custodire nel cuore perché fanno bene al cuore. Anche lui ci ha permesso di scoprire come usa il suo tempo, come vive le sue giornate. Non certo a seguire protocolli di “visite ufficiali” dei grandi della terra ma a dare forma ad un altro “protocollo” che traduce nell’oggi la scelta di Colui che facendosi uomo ha fatto visita all’uomo.
Che bel regalo ci ha fatto Francesco!
Si perché, pur con un programma da capogiro che certo ha scontentato i “salotti buoni” della città, ha colmato di gioia le famiglie semplici e apparentemente insignificanti delle periferie, i sacerdoti e i consacrati, le folle desiderose di salutarlo, i detenuti di San Vittore, le famiglie dei cresimandi, i disabili che ha accarezzato e benedetto ad uno ad uno…
Molte cose ha detto il papa, molte sono state riprese e commentate… mi permetto di rilanciare l’attenzione su due cose che mi hanno colpito maggiormente. La scelta di sostare qualche minuto in adorazione eucaristica nella cripta del Duomo nonostante fosse già in ritardo sulla tabella di marcia e la cattedrale fosse da tempo gremita in attesa di vederlo e ascoltarlo. E poi la scelta di dedicare la massima attenzione alle persone che salutava, incontrava … come ci fossero solo loro in quel momento.
Francesco anche così ci ha parlato e ci ha indicato la via per il rinnovamento della nostra vita personale e di Chiesa: perché chi mette Dio al centro della propria attenzione, vi mette l’uomo. E questo rende autentica la vita dei singoli e della comunità cristiana. “Francesco ripara la mia casa” si sentì dire il poverello di Assisi da Gesù e forse se l’è sentito dire pure Jorge Bergoglio.
E ora ci apprestiamo a vivere LA SETTIMANA AUTENTICA, è la Settimana Santa. La Chiesa ci offre di rivivere nella liturgia di quei giorni il memoriale della beata Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
Che bel regalo ci fa ogni anno la Chiesa!
Si perché, pur nella costatazione dei nostri peccati e limiti, abbiamo la possibilità di rinnovare alla sorgente la nostra fede, la nostra speranza e l’amore: la nostra vita.
Vi auguro di vivere la Pasqua di quest’anno con grande apertura ai doni di grazia di Dio perché porti in noi un frutto di vera conversione ai disegni di Dio, il Padre della Vita, che ama così tanto gli uomini da dare per noi il Figlio suo sulla croce.
Dopo aver rivolto lo sguardo al Crocifisso-Risorto nella quaresima, ora lasciamoci da Lui guardare per ricevere perdono e pace: i doni che fanno autentica la vita.
don Alfredo