ALL'INIZIO DELL'ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio forte
e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi figli di servirti in modo lodevole
e degno; fa' che senza inciampi camminiamo verso i beni da te promessi.
Per Gesù
Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Lettura del libro della Genesi. 6, 5-22
In quei
giorni. Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e
che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il
Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e,
con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono
pentito di averli fatti». Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore. Questa è
la discendenza di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e
camminava con Dio. Noè generò tre figli: Sem, Cam e Iafet. Ma la terra era
corrotta davanti a Dio e piena di violenza. Dio guardò la terra ed ecco, essa
era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. Allora
Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per
causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra.
Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la
spalmerai di bitume dentro e fuori. Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento
cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. Farai
nell’arca un tetto e, a un cubito più sopra, la terminerai; da un lato metterai
la porta dell’arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore. Ecco, io
sto per mandare il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto
il cielo ogni carne in cui c’è soffio di vita; quanto è sulla terra perirà. Ma
con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi
figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di ogni carne,
introdurrai nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano
maschio e femmina. Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo
la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due
di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. Quanto a te, prenditi
ogni sorta di cibo da mangiare e fanne provvista: sarà di nutrimento per te e
per loro». Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece. Parola di Dio.
SALMO 13
R.:
L’alleanza di Dio è con la stirpe del giusto.
Lo stolto
pensa: «Dio non c’è». Sono corrotti, fanno cose abominevoli: non c’è chi agisca
bene. Il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo per vedere se c’è un
uomo saggio, uno che cerchi Dio. R.
Sono tutti
traviati, tutti corrotti; non c’è chi agisca bene, neppure uno. Non impareranno
dunque tutti i malfattori, che divorano il mio popolo come il pane e non
invocano il Signore? R.
Ecco hanno
tremato di spavento, perché Dio è con la stirpe del giusto. Voi volete umiliare
le speranze del povero, ma il Signore è il suo rifugio. R.
Lettera di san Paolo apostolo ai Galati
5, 16-25
Fratelli,
vi dico: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il
desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo
Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda,
sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito,
non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne:
fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie,
discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e
cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le
compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore,
gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé;
contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso
la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello
Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Parola di Dio.
Alleluia. Chi ama la propria vita, la
perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita
eterna. Alleluia.
Lettura del Vangelo secondo Luca. 17, 26-30. 33
In quel
tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè,
così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano
moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il
diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot:
mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel
giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece
morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si
manifesterà. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la
perderà, la manterrà viva.». Parola del Signore.
Spunti di riflessione e
preghiera
La vita è un
cammino verso la meta dei “beni promessi” da Dio (orazione All’inizio dell’Assemblea liturgica). È cammino da compiere “con Dio” (cfr. Noè - 1ª lettura), “secondo lo Spirito”(epistola). Il credente è chiamato a
vigilare sui propri passi (vangelo),
non lasciandosi abbagliare dalle “opere della carne” ma favorendo il maturare
dei frutti dello Spirito (epistola).
I Vangeli ci raccontano il cammino di Gesù di Nazareth:
un uomo “condotto dallo Spirito” (dirà s.Luca), nella cui umanità vediamo il
frutto maturo dell’ “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà,
fedeltà, mitezza, dominio di sé” fino al “perdere la vita per salvarla”.
Nel Vangelo
di oggi Gesù parla di una umanità così impegnata nelle occupazioni della vita
da non riconoscere il significato del proprio tempo in relazione alla salvezza
e in esso gli appelli dello Spirito.
Nei mesi
scorsi ci siamo detti che “niente sarà come prima”, pensando non solo alle
conseguenze nefaste della pandemia ma anche ai valori che il dramma in corso ci
riconsegna come fondamentali…
Con quale
grado di consapevolezza sto facendo il mio cammino? Riesco nella riflessione e
nella preghiera a custodire questo respiro sulle mie vicende quotidiane?
Come
rileggo nella mia vita il drammatico combattimento tra “la carne e lo Spirito”
cioè tra una vita senza Dio e una con Lui? Cerco di ascoltare gli appelli dello
Spirito che chiama a conversione, che è pronto a sostenere in me la maturazione
dei suoi “frutti”?
Ma poi io
voglio davvero diventare sempre più un uomo/ una donna che ama, gioioso/a, che
costruisce la pace, magnanime, benevolo/a, buono/a, fedele, mite, signore/a di
se stesso/a? È questo il modello a cui mi ispiro nelle scelte e nei
comportamenti della vita? … questo modello è l’umanità di Gesù…
Signore
Gesù guardiamo a te nell’Eucaristia
che ci
presenta dal vivo il tuo perdere la vita per amore.
La
fragranza di questo pane spezzato e il racconto di te nel Vangelo
ci
permette di assaporare un poco il gusto buono della tua umanità
che si
è offerta nella ferialità apparentemente insignificante dei giorni a Nazareth,
nella
relazione di amicizia coi discepoli e nella casa di Lazzaro, Marta e Maria a
Betania
e negli
incontri con persone di tutti i tipi, soprattutto i sofferenti e gli esclusi.
Signore
Gesù, aiutaci a custodire nei nostri giorni
il
sapore buono della tua vita donata per amore,
per
non cedere alle attrattive abbruttenti di una vita senza Dio.
Sostieni
e rafforza il nostro desiderio e il nostro impegno di camminare nello Spirito
portando
frutti di bontà, fedeltà, amore. Amen.