È notte fonda. Anche gli ultimi schiamazzi sul sagrato lasciano spazio ad una quiete che, se non fosse segnata dall'eco costante del traffico che non si arrende mai sui viali qui attorno, sembrerebbe irreale.
Me ne sto con Tobia a godermi un po' di fresco e intanto sbircio poco oltre, là dove una rete separa la casa in cui abito dal campo verde.
“Quanti giorni alla partenza?”. E sì, ne mancano proprio pochi, e il campo verde ma anche quello bianco e a dire il vero anche i campi in cemento si riempiranno di grida festose, spero non troppe baruffe, musica, volti e per ognuno una storia e per ognuno un nome. Manca proprio poco all'oratorio estivo!
Come vorrei che la necessità delle famiglie di impegnare un tempo vuoto si trasformasse in un pieno di esperienza di amicizia, divertimento e soprattutto di un Dio che parla al cuore delle nuove generazioni e a volte anche attraverso un gioco e una mano tesa di un adulto o di un fratello di poco più grande che ti vuole bene.
Come vorrei che il sì di molti adolescenti che hanno deciso di mettersi in gioco in questa esperienza potesse trasformarsi per la loro vita nella certezza di essere preziosi e che è più bello quando non trattieni nulla ma doni tutto.
L'oratorio estivo quest'anno è segnato da un'importante novità: i bambini delle elementari della nostra comunità parrocchiale saranno accolti in Maria Madre mentre i ragazzi delle medie in S. Barnaba. Non è stata una scelta dettata dalla precarietà degli spazi. Noi crediamo davvero che solo insieme si va più lontano e la sfida di essere un cuore solo in due parrocchie o sgorga dalle generazioni più fresche oppure rimarrà solo un'utopia scritta sui progetti. Noi crediamo che solo l'integrazione e l'eterogeneità salvino dalla ghettizzazione avvilente.
Il tema dell'anno fa esplicito riferimento ai grandi temi di Expo 2015. Anche qui i nostri ragazzi potranno riflettere su ciò che nutre una vita e quello che invece la affama e la rende arida. Potremo riflettere sulle nostre responsabilità per creare un mondo più giusto. Potremo anche affacciarci e gustare la bellezza delle diversità del mondo sottolineata ancora di più in s. Barnaba dall'accoglienza dei bambini della Bielorussia e, per la prima volta, di Sarajevo.
Ma estate è anche altro.
È un Viaggio attraverso molti viaggi. Questa estate Grato, in un ideale tour, farà tappa a Bagolino, fra Lombardia e Trentino, assieme ai ragazzi delle medie; scenderemo a Bologna dove i nostri adolescenti si faranno compagni e amici di alcuni disabili ospiti di un'Associazione; valicheremo i confini verso est per andare ancora a Sarajevo dove gli occhi dei piccoli di quella terra, ancora segnata dal dolore e dall'ingiustizia, hanno smosso nei nostri giovani, lo scorso anno, sentimenti che per alcuni si sono trasformati in veri e propri progetti esistenziali; andremo oltre anche verso nord, a Parigi con i diciottenni dove avremo modo di entrare in contatto, auspico in una sorta di gemellaggio, con una parrocchia di una periferia della città. Chiude il tutto la vacanza elementari a Biandino sopra Lecco dove i nostri piccoli si cimenteranno in giorni di vita comune e di immersione nella natura. Vorrei anche fare nostra l'esperienza che Marzia, una nostra giovane, vivrà per tre settimane in India assieme ad alcuni giovani presso una missione del PIME. Un altro anno in cui alcuni nostri giovani vanno davvero lontano e questo anche a nome nostro, se non altro perché portano in loro la radice della nostra comunità.
L'immagine di questa estate è un volto in primissimo piano con degli occhiali a specchio in cui si riflette la strada. Ecco, il volto e la strada. Mi sembrano queste le parole più sintetiche e significative per dire cosa ci attende: volti da incontrare, e assieme ri-volti verso l'Alto e verso l'altro. Una strada su cui correre che ti insegna a non perdere nemmeno un attimo per afferrare la vita.
Buona estate!
don Giovanni