La comunità cristiana tra memoria e attesa...
Il valore del Consigliare.
Dipinto a mano icona copta Ascensione di Gesù |
Il brano dell'Ascensione, a cui le parole sopra riportate fanno riferimento, mi pare ci possa suggerire gli atteggiamenti e gli stili con i quali entrare nel vivo dell'esperienza cristiana.
La parola del Vangelo è quella che sta all'origine della nostra vita di fede. Noi non crediamo in un Dio qualsiasi ma nel Dio di Gesù Cristo, che ha rivelato il proprio volto attraverso l'esperienza umana, la vita, la morte, la Pasqua del proprio Figlio.
Credo ci faccia sapere bene ricordare ("riportare al cuore") gli inizi, l'originalità del nostro assenso credente, perchè se si perde di vista la buona notizia della salvezza rischiamo di ridurre tutto ai nostri sforzi, alle nostre realizzazioni, ai nostri progetti e di trasformare la Memoria fondativa della nostra vita in nostalgia dei "tempi passati".
Un secondo atteggiamento spirituale che ci viene suggerito è quello dell'Attesa ("ritornerà..."). I discepoli di Gesù devono imparare a rileggere la propria vita come opera che abbisogna di una infinita pazienza, fondata sulla Sapienza che ci invita a rispettare i tempi dello Spirito che lavora nel cuore dell'uomo e non sempre coincide con le urgenze del calendario, con la fretta di vedere e raccogliere i frutti del proprio lavoro. La Chiesa vive nell'attesa della sua venuta e quindi cammina con fiducia, sapendo che il futuro è abitato dalla presenza del Signore e per questo non c'è ragione per avere paura o essere tristi.
Coltivare questi due atteggiamenti spirituali ci introduce ad una comprensione più profonda del terzo richiamo che vorrei raccogliere dal brano degli Atti.
I discepoli che si attardano a guardare il cielo vengono riportati alla realtà da due angeli: il cielo lo si cerca in terra perchè la rivelazione ha preso la forma dell'umano, di questa terra benedetta da Dio che in Gesù l'ha visitata. Gli angeli, messaggeri della Parola, ci riportano coi piedi per terra perchè ci ricordano che proprio la Parola di Dio è il criterio per "camminare la vita", è sempre da ascoltare legati alla vita nella sua concretezza, nel suo vissuto ordinario e feriale. E gli angeli sono due, numero denso di significato nelle Scritture Sante, che designa il principio della fraternità.
Proprio in questa prospettiva vorrei richiamare il profondo valore del "Consigliare" nella comunità cristiana. Non è solo avere ad esprimere dei "pareri" ma è aiutarci ad ascoltare più profondamente ciò che dice oggi lo Spirito alla Chiesa per essere fedele alla proposta evangelica, in modo significativo e pieno di speranza per gli uomini di questo mondo.
don Marcellino
A proposito di Consigliare… l’iter verso la formazione del Consiglio Pastorale
Per due domeniche si sono raccolte le candidature nelle Messe delle due parrocchie.
Dallo spoglio compiuto la sera del 26 aprile sono risultate:
in S.Barnaba 181 schede presentate di cui 8 nulle per un totale di 107 candidati proposti.
In Maria Madre 130 schede presentate di cui 9 nulle per un totale di 67 candidati proposti.
Sono candidate e candidati rappresentativi di tutte le età e di entrambe le comunità parrocchiali.
Il primo compito della commissione (la giunta del precedente Consiglio con don Marcellino e don Alfredo) è quello di verificare la reale disponibilità dei candidati proposti (non importa quante candidature la singola persona ha ricevuto) per poi procedere a definire il gruppo di lavoro del nuovo CPP tenendo conto del necessario mix tra ’vecchi’ e nuovi membri e la possibilità di raccogliere voci (meglio dire “consigli”) dalle persone che in diverso modo abitano alcune ‘periferie’ delle nostre comunità.
Le indicazioni di papa Francesco e del nostro Vescovo vanno infatti nella direzione di una doverosa ri-forma della vita delle nostre Comunità cristiane a partire dal rinnovato impegno missionario che il mondo di oggi, con le sue nuove sfide ci provoca a raccogliere.
A Pentecoste sarà data comunicazione della composizione del nuovo Consiglio.