In particolare ci si è confrontati su come continuare a crescere in un percorso di comunità pastorale, nella conoscenza e stima reciproca fra i componenti delle due parrocchie.
Molti passi di comunione sono stati fatti specie dai ragazzi e dalle famiglie dei CIC (cfr.: le proposte degli incontri di catechesi delle famiglie sono unitarie usando entrambi gli oratori, come pure le attività estive - sia l’oratorio feriale che i campi), ma proseguono anche le collaborazioni fra adulti e anziani impegnati in diversi ambiti e gruppi…
Allo stesso tempo non mancano resistenze al cambiamento e chiusure preconcette…
Certo di fronte ai cambiamenti in atto nella Chiesa come nella società si può rimanere spettatori nostalgici e indispettiti, o indifferenti e diffidenti. È possibile, ed è un atteggiamento più faticoso ma anche più ripagante, provare a lasciarci smuovere per accoglierlo o addirittura ’agirlo’… convinti che il nome cristiano del cambiamento è conversione: ciò che Dio compie per rinnovare la mente e il cuore dell’uomo.
Le esperienze di interscambio in atto ci permettono di cogliere che la ricerca di maggiore unità tra noi non è questione ‘oziosa’ o ’pratica’ (per l’organizzazione di vari servizi e attività delle nostre parrocchie), invece è questione di qualità evangelica della nostra vita cristiana, del nostro amore: come avviene in famiglia le diversità non sono annullate, i doni e i difetti degli uni e degli altri non sono ostacolo ma via per una reale possibilità di amore.
Solo così l’amore diviene fecondo, capace cioè di generare nuovi figli al cammino della Chiesa.
Sono così grandi le sfide che stanno sul cammino della comunità nel quartiere che non ha senso proseguire col freno tirato su tanti fronti. Ci è chiesta la libertà e la fiducia che il Signore dona per passi di sempre maggiore fraternità apostolica.