Carissimi/e,
nell'anno
pastorale in corso siamo invitati ad approfondire ed esercitare l’habitus
del discernimento pastorale. Nella visita a Milano, come spesso nei sui
discorsi e scritti, papa Francesco invita a questo esercizio che nella vita del
cristiano adulto deve diventare “atteggiamento abituale” nell'affrontare le
situazioni e le scelte della vita.
Onestamente dobbiamo riconoscere che
fatichiamo a fare nostra questa modalità di procedere nelle riflessioni e nei
giudizi quotidiani, mentre siamo più facilmente mossi – meglio dire trascinati
– da sentimenti e risentimenti, condizionamenti dei media o da rispetto umano,
se non da veri e propri istinti...
“Discernimento” è
parola che deriva dal latino, composta da “dis” - separare e “cernere” -
scegliere. Scegliere separando, distinguendo: domanda capacità di ascolto,
riflessione e giudizio.
“Pastorale” è termine che si
rifà all'esperienza di vita del pastore delle pecore a cui la scrittura spesso
attinge per descrivere i tratti del legame tra Dio e il suo popolo, tra Gesù e
il gregge che gli è affidato, e tra gli apostoli e le genti a cui sono mandati.
Da qui l’appellativo di pastore riferito ai vescovi e ai sacerdoti e di
pastorale per indicare tutto ciò che nella vita della Chiesa realizza la
missione di esprimere la cura di Dio verso ogni uomo nel nome di Gesù.
L’occasione della
costruzione del nuovo oratorio di San Barnaba e la conclusione del 50° di
fondazione della parrocchia di Maria Madre della Chiesa, in un tempo come il
nostro (Francesco dice spesso che “non viviamo un tempo di cambiamenti ma di
cambiamento d’epoca”), sentiamo che ci chiedono di prendere sul serio l’invito
del papa a porci in modo critico alcune domande sul modo di vivere la Chiesa
nel mondo di oggi e ad accogliere con coraggio la possibilità che la nostra
fede ci offre di osare percorsi nuovi e inedita creatività nell'evangelizzare.
Questo compito, di
cui è investito anzitutto il Consiglio Pastorale, è di tutti e di ciascuno
nella comunità cristiana. E in essa ogni
gruppo e realtà di servizio è chiamata a sintonizzare il proprio operare in
questa prospettiva di verifica e nuova progettazione.
Per avviare questo
cammino insieme vi invitiamo DOMENICA
18 NOVEMBRE, prima domenica di Avvento, alla s.Messa delle ore 9 in Maria
Madre a cui seguirà dalle ore 10 in oratorio la proposta di riflessione
guidata da Luca Moscatelli, laico, sposo e papà, biblista e docente di
Sacra Scrittura, collaboratore per alcuni anni all'Ufficio Missionario e ora a
quello Catechistico della Curia di Milano.
Abbiamo chiesto a lui proprio perché laico
con la parola di Dio nel cuore, di introdurci in questo percorso confidando
nella sua capacità di favorire il nostro aprirci all'azione dello Spirito.
Mettiamo in memoria
questo appuntamento a cui ci prepariamo invocando lo Spirito Santo con queste
parole di s.Ignazio:
Prendi, Signore, e ricevi
tutta la mia libertà,
la mia memoria,
la mia intelligenza
e tutta la mia volontà,
tutto ciò che ho e possiedo;
tu me lo hai dato,
a te, Signore, lo ridono;
tutto è tuo,
di tutto disponi
secondo la tua volontà:
dammi solo il tuo amore e la tua grazia;
e questo mi basta.
tutta la mia libertà,
la mia memoria,
la mia intelligenza
e tutta la mia volontà,
tutto ciò che ho e possiedo;
tu me lo hai dato,
a te, Signore, lo ridono;
tutto è tuo,
di tutto disponi
secondo la tua volontà:
dammi solo il tuo amore e la tua grazia;
e questo mi basta.