18 agosto 2020

Il Meeting di Rimini 2020 anche a Gratosoglio


La quarantunesima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, in programma a Rimini dal 18 al 23 agosto, si svolge in maniera diversa dal solito, a causa dell’emergenza sanitaria.

Il salone della parrocchia di San Barnaba, in via Gratosoglio 65 (38 P01), è uno dei luoghi della nostra città in cui sono previsti momenti pubblici di trasmissione di alcuni degli incontri organizzati. I posti sono disponibili fino a esaurimento.

La partecipazione è libera, ma per questioni di controllo e tracciabilità è necessario registrarsi attraverso l’apposito modulo, presente qui o, in forma cartacea, all’ingresso del centro parrocchiale. I dati saranno conservati dalla parrocchia di San Barnaba almeno per quattordici giorni, al massimo per tre mesi. Per ulteriori chiarimenti è possibile scrivere all’indirizzo meeting2020 [punto] viagratosoglio [chiocciola] gmail [punto] com.


Di seguito riportiamo gli orari, i temi degli incontri e gli ospiti.


Martedì 18

20.30 L’abbraccio. Verso la cultura dell’incontro

Con Mikel Azurmendi, antropologo, intervistato da Fernando De Haro


21.45 Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime.

Con Mario Draghi e Bernard Scholz


Mercoledì 19

20.30 Un nuovo mondo del lavoro, nuovi modi di lavorare

Con Giancarlo Blangiardo, Marco Ceresa, Marco Hannappel, Alessandro Profumo, Marco Travaglia, introduce Michele Brambilla


21.45 Democrazia e fiducia: un nesso da riscoprire

Con Patrick J. Deneen, Luciano Violante, modera Andrea Simoncini


Giovedì 20

20.30 Da dove nasce la speranza

con don Julián Carrón, introduce Bernhard Scholz


Venerdì 21

20.30 Sanità pubblica: una integrazione possibile tra statale e privata.

Con Luca Ceriscioli, Michele Emiliano, Attilio Fontana, Nello Musumeci, introduce Sabina Nuti


21.45 Il parlamento serve ancora?

Con Luigi Di Maio, Roberto Speranza, Maria Letizia Boschi, Graziano Delrio, Maurizio Lupi, Presidente Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani, introduce Giorgio Vittadini

 

Sabato 22

20.30 Mostra: “Vivere il reale”, spiegata da Andrea Carnovale, curatore della mostra, in presenza

21.45 Le scuole ripartono, esperienze educative ed autonomia

Con Anna Ascani, Emanuele Lollo, Pier Eugenio Lucchetta, Luca Pozzi, Claudia Ventura, introduce Carlo Di Michele


Domenica 23

20.30 Mostra: Siamo in cima, la vetta del K2 e i volti di un popolo, spiegata dal curatore della mostra Gianni Mereghetti, in presenza

21.45 Sperare quando tutto sembra impossibile, testimonianze dal mondo

Con Marta Luisa Fagnani, Anna Konstantinovna Federmesser, Monica Fontana Abad, Elisa Vegas, introduce Davide Perillo


11 luglio 2020

«Io vescovo nella San Paolo del Coronavirus»


Da monsignor Giuseppe Negri a don Alfredo:

Carissimo don Alfredo, ultimamente mi hanno fatto un intervista per Mondo e Missione sulla situazione qui in Brasile. Te la mando per dirti anche come si sta qua. Abbraccione

Da don Alfredo a monsignor Negri:

Grazie davvero per questa intervista che pubblichiamo sui nostri social e piu' ancora grazie per la testimonianza che ci offri a servizio di una chiesa cosi provata in mezzo ai piu' poveri. Anche da noi il virus ha colpito duro e le sue conseguenze socio economiche sono gia' evidenti. Ci accomuna la miopia dei politici e l'ingordigia dei gia' ricchi... Ma e' comunque inimmaginabile la sofferenza di tanti uomini e donne della tua citta'. Ricambio l'abbraccio e ti assicuro la preghiera della nostra comunita' per te, i tuoi preti e la tua gente. Ciao

Continua sul sito di Mondo e Missione (da cui è tratta anche la foto in apertura)

27 giugno 2020

Pane & Parola 26/06/2020 - Verso la IV domenica dopo Pentecoste

ALL'INIZIO DELL'ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio forte e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi figli di servirti in modo lodevole e degno; fa' che senza inciampi camminiamo verso i beni da te promessi.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Lettura del libro della Genesi.  6, 5-22
In quei giorni. Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti». Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore. Questa è la discendenza di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. Noè generò tre figli: Sem, Cam e Iafet. Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. Dio guardò la terra ed ecco, essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. Farai nell’arca un tetto e, a un cubito più sopra, la terminerai; da un lato metterai la porta dell’arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore. Ecco, io sto per mandare il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne in cui c’è soffio di vita; quanto è sulla terra perirà. Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e fanne provvista: sarà di nutrimento per te e per loro». Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece. Parola di Dio.

SALMO 13
R.:  L’alleanza di Dio è con la stirpe del giusto.
Lo stolto pensa: «Dio non c’è». Sono corrotti, fanno cose abominevoli: non c’è chi agisca bene. Il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio. R.
Sono tutti traviati, tutti corrotti; non c’è chi agisca bene, neppure uno. Non impareranno dunque tutti i malfattori, che divorano il mio popolo come il pane e non invocano il Signore? R.
Ecco hanno tremato di spavento, perché Dio è con la stirpe del giusto. Voi volete umiliare le speranze del povero, ma il Signore è il suo rifugio. R.

Lettera di san Paolo apostolo ai Galati  5, 16-25
Fratelli, vi dico: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Parola di Dio.

Alleluia. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Alleluia.

Lettura del Vangelo secondo Luca. 17, 26-30. 33
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.». Parola del Signore.


Spunti di riflessione e preghiera

La vita è un cammino verso la meta dei “beni promessi” da Dio (orazione All’inizio dell’Assemblea liturgica). È cammino da compiere “con Dio” (cfr. Noè - 1ª lettura), “secondo lo Spirito”(epistola). Il credente è chiamato a vigilare sui propri passi (vangelo), non lasciandosi abbagliare dalle “opere della carne” ma favorendo il maturare dei frutti dello Spirito (epistola).
I Vangeli ci raccontano il cammino di Gesù di Nazareth: un uomo “condotto dallo Spirito” (dirà s.Luca), nella cui umanità vediamo il frutto maturo dell’ “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” fino al “perdere la vita per salvarla”.

Nel Vangelo di oggi Gesù parla di una umanità così impegnata nelle occupazioni della vita da non riconoscere il significato del proprio tempo in relazione alla salvezza e in esso gli appelli dello Spirito.
Nei mesi scorsi ci siamo detti che “niente sarà come prima”, pensando non solo alle conseguenze nefaste della pandemia ma anche ai valori che il dramma in corso ci riconsegna come fondamentali…
Con quale grado di consapevolezza sto facendo il mio cammino? Riesco nella riflessione e nella preghiera a custodire questo respiro sulle mie vicende quotidiane?
Come rileggo nella mia vita il drammatico combattimento tra “la carne e lo Spirito” cioè tra una vita senza Dio e una con Lui? Cerco di ascoltare gli appelli dello Spirito che chiama a conversione, che è pronto a sostenere in me la maturazione dei suoi “frutti”?
Ma poi io voglio davvero diventare sempre più un uomo/ una donna che ama, gioioso/a, che costruisce la pace, magnanime, benevolo/a, buono/a, fedele, mite, signore/a di se stesso/a? È questo il modello a cui mi ispiro nelle scelte e nei comportamenti della vita? … questo modello è l’umanità di Gesù…


Signore Gesù guardiamo a te nell’Eucaristia
che ci presenta dal vivo il tuo perdere la vita per amore.
La fragranza di questo pane spezzato e il racconto di te nel Vangelo
ci permette di assaporare un poco il gusto buono della tua umanità
che si è offerta nella ferialità apparentemente insignificante dei giorni a Nazareth,
nella relazione di amicizia coi discepoli e nella casa di Lazzaro, Marta e Maria a Betania
e negli incontri con persone di tutti i tipi, soprattutto i sofferenti e gli esclusi.
Signore Gesù, aiutaci a custodire nei nostri giorni
il sapore buono della tua vita donata per amore,
per non cedere alle attrattive abbruttenti di una vita senza Dio.
Sostieni e rafforza il nostro desiderio e il nostro impegno di camminare nello Spirito
portando frutti di bontà, fedeltà, amore. Amen.

21 giugno 2020

Un Quartiere Per L'Estate - Centro Estivo Gratosoglio



Un Quartiere Per L'Estate è la proposta di un centro estivo per i ragazzi dai 7 ai 14 anni (dalla prima elementare conclusa), che si svolgerà da martedì 30 giugno a venerdì 31 luglio

Sorge dalla cordata di Enti e Organizzazioni Educative di Gratosoglio: L’Impronta, gli oratori delle Parrocchie San Barnaba In Gratosoglio e Maria Madre della Chiesa, Associazione Piccolo Principe Onlus, il Centro Sportivo Italiano, Cooperativa Lo Scrigno e Fondazione Somaschi con la supervisione di Muncipio 5 del Comune di Milano.

In questi giorni è iniziata la formazione dei volontari, che verranno affiancati, nel corso delle attività, da personale professionale.

Le iscrizioni sono possibili prevalentemente online*, a questo indirizzo, esclusivamente dalla mezzanotte tra domenica 21 e lunedì 22 fino alle 15 di venerdì 26 giugnoTutte le famiglie riceveranno per e-mail conferma di avvenuta iscrizione al termine delle stesse e non oltre sabato 27 giugno alle ore 12.

I posti disponibili sono 80. La segreteria del centro estivo, in ottemperanza alle prescrizioni del DPCM del 17 maggio, utilizzerà i seguenti criteri per eventuali selezioni:

- La difficoltà nella gestione dei ragazzi da parte della famiglia (es. entrambi i genitori lavoratori; nucleo monoparentale)

- Impossibilità per i genitori di accedere al lavoro agile/smart-working

- La condizione di disabilità del minore

- La documentata condizione di fragilità del nucleo familiare

- Data di presentazione dell'iscrizione debitamente compilata e firmata

Per ulteriori informazioni, scaricate il volantino col programma e i costi.

Seguite poi la pagina Facebook e l’account Instagram aperti per l’occasione, per iniziare a capire come si svolgerà questa forma insolita e inedita dell’estate vissuta nei nostri oratori.

 

*Le famiglie che incontrassero problemi nell’iscrizione online possono rivolgersi alla Cooperativa Lo Scrigno.

13 giugno 2020

Pane&Parola 12/06/2020 - Verso la II Domenica dopo Pentecoste

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Mostra ancora, o Dio forte ed eterno, a favore dei credenti gli antichi prodigi operati dal tuo braccio; vinci ogni avverso potere e dona alla tua Chiesa di professare in libertà la propria fede e di custodire senza timore la tua legge. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Lettura del libro del Siracide. 17, 1-4. 6-11b. 12-14

Il Signore creò l’uomo dalla terra e ad essa di nuovo lo fece tornare.

Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,

dando loro potere su quanto essa contiene.

Li rivestì di una forza pari alla sua e a sua immagine li formò.

In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,

perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.

Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare.

Li riempì di scienza e d’intelligenza e mostrò loro sia il bene che il male.

Pose il timore di sé nei loro cuori, per mostrare loro la grandezza delle sue opere,

e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie.

Loderanno il suo santo nome per narrare la grandezza delle sue opere.

Pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita.

Stabilì con loro un’alleanza eterna e fece loro conoscere i suoi decreti.

I loro occhi videro la grandezza della sua gloria, i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa.

Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!» e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo. Parola di Dio.

 

SALMO 103 (104), 1-3a. 5-6. 9-11. 14 R.: Benedici il Signore, anima mia!

Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore,

avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda,

costruisci sulle acque le tue alte dimore.R.

Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare.

Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque.

Hai fissato loro un confine da non oltrepassare, perché non tornino a coprire la terra. R.

Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti.

Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra. R.

 

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.  1, 22-25. 28-32

Fratelli, mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.  Parola di Dio.

 

Alleluia. Siate perfetti, dice il Signore, come è perfetto il Padre vostro celeste. Alleluia.

 

Lettura del Vangelo secondo Matteo. 5, 2. 43-48

In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Parola del Signore.

 

Mettendomi in ascolto delle letture mi hanno colpito alcune espressioni:

 

1.    Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare.

Nella visione biblica il pensiero dell’uomo è frutto dell’esercizio di più facoltà, di tutte le sue facoltà migliori.  A quale cura siamo richiamati verso ciò che diciamo, vediamo, ascoltiamo, sentiamo nel profondo del cuore per formare i nostri pensieri e giungere a scegliere il vero bene della nostra vita!

 

2.    Guardatevi da ogni ingiustizia!

Il monito del Creatore rieccheggia nelle riflessioni di s.Paolo e diventano un elenco prezioso per l’esame della vita di ogni uomo. Nel silenzio ripercorriamolo con verità. Riconoscendoci ingiusti potremo invocare la sua misericordia e lodare il suo santo nome: “Sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia”.

 

3.    A ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.

In opposizione all’ingiustizia ecco il sunto di cosa vuol dire praticare la giustizia: prendersi cura del prossimo. Di questi tempi abbiamo scoperto o riscoperto alcuni modi di questa cura. La fase 2,3,4… sono occasioni per esercitarci in questa cura: è motivo di gratitudine ma anche di invocazione, di richiesta di perdono e anche di propositi da mantenere…

 

4.    Amate i vostri nemici … se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? … Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Non è un programma per ingenui o inesperti. Forse solo chi ha già una grande esperienza della vita può davvero comprendere le parole di Gesù. Le prove e i fallimenti della vita, vissuti come occasioni e manifestazioni dello Spirito, permettono di imparare a fidarsi di Dio e ad osare lo “straordinario” di una umanità che riflette la perfezione e la bellezza dell’amore del Padre, fino ad amare i nemici e pregare per i persecutori (come ha fatto Gesù in croce).

 

 

 

Padre, grazie per il dono della vita che respira in noi e in tutto l’universo.

Grazie perché chiami noi uomini a fare la cosa straordinaria per eccellenza: amare.

E’ la chiamata a vivere in pienezza la nostra umanità prendendoci cura del prossimo.

Ed è la chiamata a riflettere il tuo volto di Padre in una vita di fratelli.

Non permettere che ci accontiamo di vivere senza tendere a questa ordinaria straordinarietà.

Scuotici dal grigiore di una vita che tende al ribasso e che dimentica la sua alta vocazione.

Senza l’amore che si dona, fino alle estreme conseguenze, avremo vissuto invano

avremo perso l’occasione di godere della bellezza dell’Amore,

della bellezza della Vita, della bellezza di Te che sei nostro Padre. Amen.

09 giugno 2020

Celebrazione del Corpus Domini 2020

Un'immagine della processione cittadina del Corpus Domini del 2018, da Maria Madre a San Barnaba
(foto di un parrocchiano)

Nella solennità del Corpo e del Sangue del Signore, questo giovedì, gli orari delle Messe nelle nostre parrocchie restano invariati: alle 9 a San Barnaba, alle 17 a Maria Madre della Chiesa.

L’Arcivescovo monsignor Mario Delpini presiederà invece la Messa in Duomo alle 21, ma potranno accedere solo le persone espressamente invitate, come indicato sul Portale diocesano. La celebrazione sarà trasmessa in diretta sui media diocesani (in televisione, su Chiesa TV). Non è stato predisposto un libretto.

L’Adorazione Eucaristica, invece, si svolgerà solo venerdì alle 18.30 a San Barnaba, nell’appuntamento Pane&Parola.

06 giugno 2020

Pane & Parola 5/6/2020 - Verso la solennità della Santissima Trinità

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA


Dio Padre, che mandando agli uomini la Parola di verità e lo Spirito di santificazione ci hai rivelato il tuo mistero mirabile, donaci di confessare la vera fede e di riconoscere la gloria della Trinità eterna, adorando l’unità nella maestà divina.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


 

Lettura del libro dell’Esodo. Es 3, 1-15


In quei giorni. Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».  
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. Parola di Dio.


Sal 67 (68) R.:Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.


O Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto,
tremò la terra, i cieli stillarono davanti a Dio, quello del Sinai, davanti a Dio, il Dio di Israele. R.


Di giorno in giorno benedetto il Signore: a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva; al Signore Dio appartengono le porte della morte. R.


Verranno i grandi dall’Egitto, l’Etiopia tenderà le mani a Dio.
Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore. Riconoscete a Dio la sua potenza. R.


Lettera di san Paolo apostolo ai Romani. Rm 8, 14-17


Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Parola di Dio.


Alleluia. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo; a Dio che è, che era e che viene. Alleluia.


Lettura del Vangelo secondo Giovanni. Gv 16, 12-15


In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore.




Dio si rivela a Mosè in una fase precisa della sua vita che potremmo dire rinunciataria e che si trascina nell’ordinarietà. Lasciata alle spalle la vicenda, esaltante ma anche avvilente e divenuta pericolosa, in Egitto, Mosè ora si dedica alla famiglia e al lavoro. E’ troppo dura la realtà per cambiarla e gli ideali “giovanili” sono stati messi da parte. Il potente Mosè ha fatto i conti coi suoi limiti (è giunto fino ad uccidere e scappare) e… non possiede più nulla, nemmeno il gregge è suo ma del suocero.


Dio si rivela così a Mosè:


In un roveto che arde ma non consuma: perché così, diversamente da noi, è la passione d’amore di Dio. È amore che non consuma e non si consuma… è amore sempre ardente, giovane! Ed è amore che non dimentica l’amato mai.


Con delle credenziali precise:


“il Dio di tuo padre”: Mosè non ha conosciuto suo papà ma sa che ha fatto di tutto per salvarlo da morte certa, sa che lo ha amato fino a rinunciare ad averlo con sé…


“il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”: Mosè conosce la storia del suo popolo e la fedeltà di Dio alle promesse fatte e rinnovate ai patriarchi.


Dicendo: “ho osservato la miseria del mio popolo, conosco … sono sceso a liberarlo”. Ecco la manifestazione della fedeltà di Dio per il suo popolo. Ecco la rivelazione del suo cuore, delle sue intenzioni rinnovate in questo momento preciso della storia.


Rivelando il suo nome “Io sono colui che sono”:  la frase «io sono colui che sono», stando alle regole della grammatica ebraica ,significa «io sono colui che c’era, che c’è e che ci sarà», cioè «io sono colui che è sempre presente», «io ci sono».


NB: “Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione”.


Invochiamo il dono dello Spirito:

Vieni Spirito Santo, tu sei l’IO-CI-SONO di Dio per noi!

Vieni Spirito Santo, in te Gesù è con-noi-tutti-i-giorni fino alla fine del mondo.

Vieni Spirito Santo, raggiungici nella ferialità spesso trascinata tra slanci e rinunce, tra idealità e delusioni.

Vieni Spirito Santo e ricordaci le parole di Gesù sul Padre, il suo amore e la sua volontà di salvezza.

Vieni Spirito Santo, il tuo fuoco purifichi le nostre mancanze e riaccenda in noi l’amore per Dio e i fratelli.

Vieni Spirito Santo e riaccendi in noi la fiamma viva dell’amore appassionato e fedele di Dio per ogni uomo.

Vieni Spirito Santo…

 

Abbiamo celebrato lunedì 1.6 la festa di Maria Madre della Chiesa e ora celebriamo il 7.6 la festa di San Barnaba:

Vieni Spirito Santo sulle nostre Comunità parrocchiali e sui nostri quartieri

Infondi in tutti la certezza dell’IO-CI-SONO di Dio per ciascuno.

Sostieni e incoraggia gli animi delle persone sole, delle famiglie provate in tanti modi,                                                                  dei ragazzi lasciati a se stessi, dei giovani frustrati dall’impatto col mondo reale, degli anziani abbandonati…

Apri i cuori chiusi dal male e incapaci di credere al perdono, alla tenerezza e a nuovo amore.

Guida la nostra comunità a raccogliere la provocazione che viene dal momento presente ad aprirsi a tutti con paziente operosità, perché siano allargati i paletti della tenda che tutti vuole accogliere come le braccia del Padre, tutti figli e fratelli, tutti amati e perdonati…

30 maggio 2020

Se fosse donna?


Prima di scrivere mi sono misurato la febbre, ho igienizzato la tastiera e le mani, sono da solo ma tengo la mascherina al braccio pronta all’uso, ma soprattutto ho pregato. Non so se sia una distrazione di cui fare ammenda o una divagazione che in qualche modo “ci sta”, certo non ha pretesa di affermare nessuna tesi teologica.

Ho visto venerdì 29 maggio in tv il film “Il figlio della luna”, tratto dalla storia vera della famiglia Frisoni di Siracusa a cui il cielo manda un figlio Fulvio, affetto da tetraparesi spastica con distonie. In particolare la figura della madre è raccontata in tutta la sua drammatica bellezza. Accettando la sfida di fidarsi di Dio (“tu me l’hai dato: tu mi devi aiutare!”), decide di mettere tutta se stessa a servizio di questo dono senza curarsi del giudizio degli altri o delle difficoltà da affrontare. Anche in momenti difficili canta il ritornello: “la prima cosa bella che ho avuto dalla vita: è il tuo sorriso giovane, sei tu!” Tutto farà perché questo figlio possa esprimere il potenziale umano che altrimenti resterebbe sepolto dai limiti fisici che gli impediscono di camminare, operare liberamente con le mani e anche parlare. Insieme al padre percorreranno ogni strada e ora Fulvio è ricercatore del dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Catania.

Ecco la mia divagazione: e se lo Spirito Santo fosse donna? Nei testi sacri è chiamato Paraclito, cioè assistente, avvocato difensore, intercessore, consolatore, persona capace di comprensione amorevole e accogliente compassione (da vari dizionari e commenti).

Mi permetto di dire che se fosse donna, lo Spirito Santo assomiglierebbe a Lucia, la mamma di Fulvio.  E assomiglierebbe a tutte quelle donne che sacrificano per amore la propria vita per la pienezza della vita dei propri figli, ma anche dei propri mariti, dei propri genitori, dei propri fratelli e non solo dei fratelli di sangue ma anche dei fratelli nell’umanità. Un sacrificio vissuto nel quotidiano spendersi amando, riflettendo così una manifestazione limpida dello stile d’amore di Dio.

La Pentecoste 2020 è celebrata il 31 di maggio, data che la liturgia dedica alla festa della Visitazione di Maria ad Elisabetta, quando lo Spirito canta in lei la lode a Dio nel Magnificat. Ci uniamo al suo canto per le testimonianze di vero amore che abbiamo ricevuto e riceviamo delle nostre donne e mamme.

Esaltiamo il disegno di Dio che le ha rese per noi segno vivo dell’azione dello Spirito Santo Paraclito. Ringraziamo il Signore per il dono della Chiesa che in molti modi è impegnata ad essere grembo accogliente, sostegno dei piccoli, avvocata dei poveri e soprattutto lasciamoci tutti rinnovare dallo Spirito Santo per divenire “fratelli, sorelle e madri” gli uni per gli altri, nel nome di Gesù.

Buona Pentecoste!

don Alfredo

Comunicazioni del 30 maggio 2020


- La ripresa della celebrazione della Messa domenicale e feriale, pur con tutte le attenzioni prudenziali richieste dalle normative vigenti, è certo un segno importante di ricominciamento verso una diversa normalità, non necessariamente negativa su ogni aspetto ma capace anche di richiamarci a valori troppo spesso trascurati in passato. Proviamo tutti a lasciarci interrogare e aiutare anche da questo spunto a vivere la celebrazione con maggiore verità e coerenza con il resto della nostra vita.

- L’indicazione data ai più anziani di evitare di partecipare alla Messa, specie domenicale, venga valutata personalmente a partire dalla propria condizione di salute e dai dati sui contagi che sono ogni giorno offerti. Ricordiamo che resta in vigore il divieto di partecipare a coloro che hanno febbre, o sono tenuti alla quarantena per qualsiasi motivo.

- un pensiero speciale in questa Pentecoste ai ragazzi del CIC 4 che riceveranno la cresima nel mese di ottobre: preghiamo per loro perché questa forzata lunga attesa sia accompagnata dal desiderio crescente di lasciarsi guidare dallo Spirito Santo a realizzare la propria vita sul modello di Gesù: figli di Dio e fratelli di ogni uomo.

- Circa i funerali la celebrazione in chiesa è aperta senza limite di numero di persone, sempre col distanziamento e la mascherina. Nelle nostre parrocchie celebriamo il rito funebre senza la celebrazione della Messa.

- la memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa si celebra il lunedì dopo la Pentecoste: lunedì 1° giugno alle ore 16,30 sarà pregato un rosario meditato a Maria Madre.

- La celebrazione della festa di San Barnaba quest’anno si limiterà ai momenti delle celebrazioni liturgiche di domenica 7 giugno. Sabato 6 e domenica 7 sarà disponibile in chiesa il sacchetto dell’ulivo benedetto da portare a casa: dopo questi mesi di dolore e preoccupazione lo accogliamo quale segno di rinnovata speranza e fraternità.

- Come ha detto l’Arcivescovo giovedì 28 in Duomo: quest’anno non possiamo organizzare l’oratorio estivo. Non ci sono le condizioni per fare quello che abbiamo sempre fatto con tanta partecipazione dei ragazzi. Da qualche settimana è allo studio la possibilità di offrire per piccoli gruppi di ragazzi una proposta ricreativa estiva nella formula del “Summer Life”: una proposta elaborata in rete con le associazioni educative del territorio, che sarà sottoposta al vaglio autorizzativo del Comune di Milano. Dovrà seguire le norme e i criteri emanati dagli organi competenti in materia di figure educative di riferimento, di rispetto del distanziamento fisico nelle attività, di pulizie ad hoc certificate degli ambienti utilizzati e infine di sostenibilità economica. Far quadrare il tutto di questi tempi è davvero difficile e ringrazio don Giovanni e don Mauro che stanno portando avanti questo tentativo. Appena possibile sarà data informazione in merito.

15 maggio 2020

Indicazioni pratiche per la partecipazione alla Messa


Carissimo/a, riprendiamo la celebrazione della Messa con responsabilità, prudenza, pazienza. Lo impongono le circostanze dolorose di questo tempo e anche il nostro amore per la vita nostra e di tutti quelli che il Padre ci ha posto accanto come fratelli.

Anzitutto siamo richiamati alla responsabilità circa la decisione di andare a Messa:
RESTIAMO A CASA se abbiamo febbre o sintomi influenzali o se non abbiamo terminato l’eventuale quarantena e se sappiamo di avere incontrato persone “positive” recentemente.
RESTIAMO A CASA nelle prime settimane e in via prudenziale, se abbiamo una età avanzata o patologie croniche che possono più facilmente esporre al contagio.

Mentre ANDANDO ALLA MESSA:
-       indossiamo la mascherina in strada e in chiesa per tutto il tempo della Messa (deve coprire naso e bocca);
-       osserviamo la distanza di 1,5 m dalle altre persone anche all’ingresso e all’uscita della chiesa;
-       igienizziamo le mani prima di entrare in chiesa col gel disinfettante messo a disposizione;
-       andiamo a sederci nei posti indicati col talloncino rosso e restiamo lì per tutta la celebrazione (anche i bagni sono chiusi per precauzione); solo i nuclei famigliari potranno sedervi vicini sulla stessa panca;
-       per questo periodo non useremo foglietti della Messa o libretti dei canti e chiediamo di non passare di mano in mano oggetti;
-       alla Comunione restiamo in piedi se desideriamo riceverla. Il ministro porgerà coi guanti l'Ostia sulla mano: solo quando si sarà allontanato sarà possibile consumarla, abbassando la mascherina e rialzandola subito dopo;
-       terminata la Messa restiamo fermi al nostro posto e seguiamo le istruzioni per uscire in modo ordinato per evitare contatti o assembramenti, anche sul sagrato;
-       eventuali offerte saranno raccolte in contenitori appositi all’uscita della chiesa.

Nelle nostre chiese potranno accedere al massimo circa 200 persone per celebrazione, superato il numero verrà chiesto di restare distanziati all’esterno o di tornare a casa.
La sospensione del precetto festivo… consiglia di approfittare maggiormente delle occasioni di Messa feriale. 

Non è possibile accedere alla sagrestia: per ricordare il nome dei propri defunti nelle Messe si chiede di contattare telefonicamente le parrocchie, lasciando eventualmente in segreteria telefonica il proprio numero di telefono per essere ricontattati.

Ricordo che la domenica alle 10,30 sulla pagina Facebook Due Cortili Gratosoglio è trasmessa la Messa da San Barnaba.

Gareggiamo nel prenderci cura a vicenda e daremo lode a Dio.

don Alfredo

Dal 18 maggio riprende la celebrazione delle Messe col popolo


Carissimi, l’Arcivescovo in tempi non sospetti ci ha invitato a vivere l’anno pastorale in corso considerando che “la situazione è occasione”. Sarebbe prezioso raccontarci le paure – per nulla passate – che questo virus ci ha messo in cuore, come sarebbe bello dirci i guadagni di questa situazione… quali occasioni ci ha offerto. Anche rispetto alla nostra esperienza di fede, di preghiera, di Chiesa e alla ripresa della celebrazione eucaristica deve diventare occasione. Abbiamo pensato allora di riprendere le celebrazioni delle nostre parrocchie nel seguente modo perché “nulla potrà essere come prima”.
Anche se parliamo di “fase 2” la tragedia che abbiamo vissuto domanda di essere ricordata e raccontata: è nata così la celebrazione della Pasqua ebraica da cui Gesù ha attinto per regalarci il dono dell’Eucaristia.
Lo faremo anzitutto celebrando il suffragio dei defunti di questi mesi nella Messa feriale e continuando a celebrare i funerali anche se senza Messa (dal 4 maggio sono già una decina nelle nostre parrocchie, alcuni dei quali di morti per covid-19).
Lo faremo anche chiedendoci come comunità di vivere il digiuno eucaristico nel giorno del venerdì (che già nella Quaresima ambrosiana è giorno senza la celebrazione della Messa): per non dimenticare l’assenza della Messa di questi mesi e per valorizzare le altre forme di preghiera che hanno sostenuto la nostra preghiera in questo tempo. In particolare ci metteremo in ascolto della Parola e in adorazione dell’Eucaristia. Il venerdì sarà così giorno dedicato alla memoria dei defunti di questa immane tragedia.
Lo faremo anche modificando in via sperimentale orari e giorni delle celebrazioni, tenendo conto del periodo estivo, del grave rischio per la salute degli anziani (in via prudenziale chiediamo agli over 65 di restare a casa almeno per le prime settimane), ma anche delle famiglie con bambini, e della possibilità di poter ancora seguire la Messa domenicale alle ore 10,30 in streaming su facebook o comunque sulle reti tv (pur comprendendo che non è la stessa cosa, specialmente per poter fare solo la Comunione spirituale).

Ecco dunque il calendario delle celebrazioni fino alla fine di agosto 2020. 


MMC
SB
DOMENICA
S. Messa ore 9.00
S. Messa ore 10.30 e 18.00
LUNEDI
Lodi, Parola e Comunione ore 7.40
S. Messa ore 18.30
MARTEDI
Lodi, Parola e Comunione ore 7.40
S. Messa ore 17.00
S. Messa ore 9.00
MERCOLEDI
Lodi, Parola e Comunione ore 7.40
S. Messa ore 18.30
GIOVEDI
Lodi, Parola e Comunione ore 7.40
S. Messa ore 17.00
S. Messa ore 9.00
VENERDI
Lodi e Parola ore 7.40
Vesperi, Parola e Adorazione ore 18.30
SABATO
Lodi, Parola e Comunione ore 7.40
S. Messa ore 18.00
S. Messa ore 18.00







Unitamente ai volontari delle nostre parrocchie, esprimiamo vicinanza agli ospiti e famigliari delle RSA del quartiere e a tutti gli operatori sanitari che vi lavorano. Sappiamo del grande sacrificio e della grande paura che stanno ancora vivendo. Chiaramente non sarà possibile celebrare con loro la Messa per ancora molto tempo, per questo vi invitiamo a ricordarli ogni giorno nella preghiera.
Infine riteniamo prudente per ora chiedere ai ministri dell’Eucaristia di non riprendere la visita a domicilio ai malati ma di continuare a seguirli col conforto della telefonata e soprattutto la preghiera. Mentre per quanto riguarda le condizioni di accesso alla chiesa per le celebrazioni e la sanificazione degli spazi e degli arredi rimandiamo ad una comunicazione specifica.
Cordiali saluti,
d. Alfredo con gli altri sacerdoti