25 maggio 2010
Ciao, è veramente tanto che non ci si sente!
Passato il periodo impegnativo di Quaresima e Pasqua, è partito per le sue vacanze don Luciano, il prete italiano che vive con me e sembra sempre esserci qualcosa più urgente che pensare alla corrispondenza … porta pazienza!
Mi pare il Padre mi stia indicando anche il perché della mia venuta qui, (anche se vado piano, non vorrei che fosse semplicemente il mio desiderio di capire che mi fa prendere lucciole per lanterne...).
Sicuramente comunque c’è un grande bisogno di una catechesi sulla fede, ma (mi sembra) in modo particolare sul matrimonio, minacciato da una serie infinite di costumi pagani che distruggono più che manifestare l’immagine di Dio espressa sin “dal principio” nella comunione tra uomo e donna. In questi ultimi giorni rileggere le catechesi su questo argomento di Giovanni Paolo II e una serie impressionante di “incontri” (coppie che vengono a parlare, “matrimoni precoci”, un incontro con i giovani, ...) mi stanno richiamando l’attenzione su questo fatto: un segno? E il ricordo delle tante coppie cristiane che mi hanno reso partecipe delle meraviglie\difficoltà\tentazioni\passaggi del loro amore mi indica che forse questa è la strada su cui il Padre mi chiama a camminare.
Ricordami nella preghiera perché capisca meglio. Mi sento un po’ un asino mezzo cieco a cui il Padre cerca di far capire la direzione tirando, spingendo e qualche volta mollandomi una bastonata, come si meritano ’sti animali testardi.
Un bella novità è stato l’arrivo della stagione delle piogge, che quest’anno è arrivata giusta e sta facendo bene. È incredibile come l’ambiente attorno sia cambiato completamente, e l’incanto di una natura meravigliosa che rifiorisce. In realtà quello che avevo sotto gli occhi prima era il frutto di quasi due anni di siccità, inusuale qui. Anche il clima “morale” tra la gente è cambiato, tutti sono più sereni, allegri: la pioggia è proprio una benedizione.
Christopher, il prete indiano arrivato un anno fa circa, è tornato in India e non si sa bene se e quando tornerà: un po’ qualche complicazione nella sua famiglia di origine, un po’ non è riuscito ad inserirsi qui. Ora aspettiamo che i superiori decidano il da farsi.
Essere in tre aiutava molto, non solo la vita comunitaria e la preghiera ma anche il lavoro. Permettendoci di prenderci qualche break senza troppi rimorsi. Da quando Luciano è partito per le vacanze ho smesso anche le mie sporadiche visite alle comunità di Nairobi: troppo complicato, ma si tratta di una interruzione (... spero!) momentanea.
Con la lingua faccio passettini da nano, soprattutto in questi ultimo periodo, ma man mano che crescono le relazioni con le persone qui, crescono anche le occasioni di usarla e in qualche maniera miglioro. Ma il cammino è ancora molto lungo.
Non passa giorno che non mi renda conto di quanto poco capisca e sappia ... magari la necessità di continuare ad imparare mi terrà giovane, di sicuro non mi migliora la memoria!
Una benedizione/impegno sono anche il gran numero di persone che passa di qui, un sostegno e un lavoro, ma mi sembra che anche questa è una delle forme di accoglienza che il Padre ci chiama a fare. In realtà sta passando un po’ di tutto: gli itineranti del Cammino, medici in transito verso gli ospedali dei camilliani sul lago Vittoria, volontari e ... tutto il resto di strani personaggi che girano su questo strano continente. Alcuni sono proprio belli, altri ci fanno crescere in pazienza, in tutti c’è un pezzo di Dio che si manifesta.
Un altro bel dono è stato il tempo: il regalo delle serate. Qui alle sei tutto chiude, per cui resta un lungo tempo per pregare e leggere, per stare insieme e parlare, ... qualcuno potrebbe suggerire anche per rispondere alle mail, ... non è una brutta idea.
Il Signore ti strabenedica, a presto.
Il Signore che conosce i desideri dei cuori e li compie aprirà la strada per ritrovarsi.
don Renato