25 gennaio 2020

V Campus di Educazione alla Pace

COMUNICARE LA PACE
Il fascino e le possibilità di un linguaggio alternativo - L'impegno per una città accogliente rivolta al futuro
Milano, quartiere Gratosoglio - 16-22 febbraio 2020

 

“È urgente trovare un linguaggio antagonista e un canale narrativo emozionale capace di far uscire le parole giuste dai circoli chiusi, dai patetici caffè delle sinistre morenti e aprire i cuori delle periferie dimenticate.”
(Paolo Rumiz, Il filo infinito)

Da alcuni mesi in Italia, ma anche in altri paesi di Europa, assistiamo ad una repentina rinascita di estremismi e di nazionalismi suscitati e assecondati da una politica gretta e miope. L'Europa, con il suo assetto attuale e con il sogno dei padri fondatori che la rappresentavano come dimora di pace e dei diritti, oggi più che mai è a rischio di disgregazione, di balcanizzazione, attaccata violentemente da più parti.
La rigida chiusura delle frontiere e l'inabissarsi di ogni prospettiva politica ed economica di accoglienza offende la dignità di uomini e donne e minori che si sono messi in cammino per un futuro migliore. Ma a rischio c'è soprattutto anche l'integrazione dei nuovi cittadini europei e delle seconde generazioni. La percezione che si ha comunemente di loro non è di risorsa ma di problema; all'impoverimento dei loro diritti e alla loro difficile emancipazione sociale corrisponderà presto o tardi l'identica violazione diffusa anche nelle fasce più deboli della nostra società. È in atto una guerra fra poveri incapaci di comprendere i problemi sociali più veri e incapaci di creare alleanza per comuni diritti e sviluppo.
Le analisi sociali e anche psicologiche si sprecano. Ma il punto ulteriore è questo: come è stato possibile che il linguaggio dell’odio e della violenza abbia avuto tanto séguito? Da dove nascono le paure che generano difesa a oltranza? Come è stato possibile che molti, troppi, nostri concittadini si siano lasciati intrappolare nelle reti della rabbia per il diverso, anche quelli in cui dovrebbe essere vivo il ricordo delle guerre in Europa, dei muri che separavano l'Occidente dall'Oriente e delle nostre migrazioni all'interno dei nostri Paesi o verso l'estero?  E infine, come è possibile che eserciti più fascino il linguaggio della violenza e della paura e delle contrapposizioni più di quello del bene e della pace, dell’accoglienza, del futuro? Noi vorremmo immaginare una narrazione alternativa della realtà, un'ermeneutica che possa diventare stimolo per un nuovo sistema sociale e politico.

Anche quest'anno collaborano: Comune di Milano: Servizio Giovani e Assessorato all'Educazione; Comune di Milano, Municipio V; Centro Culturale Asteria; Coordinamento di alcuni Istituti Superiori di Milano; Centro Ambrosiano Documentazioni Religiose dell'Arcidiocesi di Milano; GMI (Giovani Musulmani Italiani); Comunità Bahà'i di Gratosoglio; Diocesi di Saint-Dénis, Ile de France Liceo di Oulx.

Per visionare l'intero programma cliccate qui
Per iscrizione di gruppi cliccate qui
Per iscrizioni singole e per offrire ospitalità scrivete ai contatti qui, inserendo come oggetto "V Campus di Educazione alla Pace"