05 giugno 2017

Festa di San Barnaba 2017 - Programma


... mettiamoci in gioco!


Carissimi, lungo tutto l’anno pastorale ci siamo lasciati attrarre dallo sguardo di Dio sul mondo che l’umanità di Gesù ci ha fatto conoscere.
Osservando poi i nostri diversi sguardi ci siamo sentiti provocati a rieducare i nostri modi di vedere noi stessi e gli altri, per imparare di nuovo da Gesù lo sguardo di misericordia che accoglie, rispetta, sostiene e valorizza sempre la vita.
Nella Festa di San Barnaba vogliamo invitare tutti a gustare la bellezza di sentirci ‘guardati’ con amore da Dio e regalarci uno sguardo fraterno di attenzione reciproca oltre la fretta del ritmo incalzante nella quotidianità e i tanti limiti che sperimentiamo anche nelle relazioni più care.
Mettiamoci in gioco! È la condizione fondamentale per realizzare qualcosa nella vita sempre. La storia della Comunità ha dimostrato in molte occasioni la decisione generosa di tutti di unire gli sforzi per costruire cose buone per il proprio futuro e per quello dei nostri figli.
Ora la sfida si rinnova e si fa ancora più decisiva, visto i tempi che viviamo: è la sfida a divenire insieme carezza di Dio gli uni per gli altri e per tutti coloro che vivono tra noi, specie per chi è più solo e ai margini. Per questo c’è bisogno di tutti e tutti possiamo comprometterci di più. Ne verrà il dono di una maggiore gioia e pace nel cuore e la possibilità di un nuovo sorriso per tutti.
Da ultimo mi permetto di chiedervi di prestare attenzione all’impresa della costruzione del nuovo oratorio e centro parrocchiale (in chiesa sono esposti i disegni del progetto e trovate il modulo per la sottoscrizione a sostenere economicamente il lavoro): il fine di questo oneroso impegno non è altro che offrire a tutti una casa per scoprire la tenerezza di Dio e condividere con tutti occasioni di incontro, formazione, svago, testimonianza, missione …

Grazie! don Alfredo

Alcune riflessioni del Papa ai vescovi italiani

Alcune riflessioni del discorso di papa Francesco in apertura della settantesima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana dello scorso 22 maggio ci possono preparare alla festa di San Barnaba che ‘chiude’ l’anno  pastorale.   Buona meditazione!




Cari fratelli,  … 
Camminare insieme è la via costitutiva della Chiesa; la cifra che ci permette di interpretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio; la condizione per seguire il Signore Gesù ed essere servi della vita in questo tempo ferito.
Respiro e passo sinodale rivelano ciò che siamo e il dinamismo di comunione che anima le nostre decisioni. Solo in questo orizzonte possiamo rinnovare davvero la nostra pastorale e adeguarla alla missione della Chiesa nel mondo di oggi; solo così possiamo affrontare la complessità di questo tempo, riconoscenti per il percorso compiuto e decisi a continuarlo con parresia.
In realtà, questo cammino è segnato anche da chiusure e resistenze: le nostre infedeltà sono una pesante ipoteca posta sulla credibilità della testimonianza del depositum fidei, una minaccia ben peggiore di quella che proviene dal mondo con le sue persecuzioni. Questa consapevolezza ci aiuta a riconoscerci destinatari delle Lettere alle Chiese con cui si apre l’Apocalisse (1,4–3,22), il grande libro della speranza cristiana. Chiediamo la grazia di saper ascoltare ciò che lo Spirito oggi dice alle Chiese; accogliamone il messaggio profetico per comprendere cosa vuole curare in noi: “Vieni, padre dei poveri; vieni, datore dei doni; vieni, luce dei cuori”.  

Come la Chiesa di Efeso, forse a volte anche noi abbiamo abbandonato l’amore, la freschezza e l’entusiasmo di un tempo… Torniamo alle origini, alla grazia fondante degli inizi; lasciamoci guardare da Gesù Cristo, il «Sì» del Dio fedele, l’unum necessarium: Questa nostra assemblea qui radunata non brilli d’altra luce se non di Cristo, che è la lu-ce del mondo; i nostri animi non cerchino altra verità se non la parola del Signore, che è il nostro unico maestro; non preoccupiamoci d’altro se non di obbedire ai suoi precetti con una sottomissione fedele in tutto; non ci sostenga altra fiducia se non quella che corrobora la nostra flebile debolezza, perché si fonda sulle sue parole: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20) (Paolo VI, Discorso per l’inizio della seconda sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II, 29 settembre 1963).

Come la Chiesa di Smirne, forse anche noi nei momenti del-la prova siamo vittima della stanchezza, della solitudine, del turbamento per l’avvenire; restiamo scossi nell’accor-gerci di quanto il Dio di Gesù Cristo possa non corrispondere all’immagine e alle attese dell’uomo ‘religioso’: delude, sconvolge, scandalizza. Custodiamo la fiducia nell’iniziativa sorprendente di Dio, la forza della pazienza e la fedeltà dei confessori: non avremo a temere la seconda morte.
Come la Chiesa di Pergamo, forse anche noi talvolta cerchiamo di far convivere la fede con la mondanità spirituale, la vita del Vangelo con logiche di potere e di successo, forzatamente presentate come funzionali all’immagine sociale della Chiesa. Il tentativo di servire due padroni è, piuttosto, indice della mancanza di convinzioni interiori. Impariamo a rinunciare a inutili ambizioni e all’ossessione di noi stessi per vivere costantemente sotto lo sguardo del Signore, presente in tanti fratelli umiliati: incontreremo la Verità che rende liberi davvero.

Come la Chiesa di Tiatira, siamo forse esposti alla tentazione di ridurre il Cristianesimo a una serie di principi privi di concretezza. Si cade, allora, in uno spiritualismo disincarnato, che trascura la realtà e fa perdere la tenerezza della carne del fratello. Torniamo alle cose che contano veramente: la fede, l’amore al Signore, il servizio reso con gioia e gratuità. Facciamo nostri i sentimenti e i gesti di Gesù ed entreremo davvero in comunione con Lui, stella del mattino che non conosce tramonto.
Come la Chiesa di Sardi, possiamo forse essere sedotti del-l’apparenza, dall’esteriorità e dall’opportunismo, condizionati dalle mode e dai giudizi altrui. La differenza cristiana, invece, fa parlare l’accoglienza del Vangelo con le opere, l’obbedienza concreta, la fedeltà vissuta; con la resistenza al prepotente, al superbo e al prevaricatore; con l’amicizia ai piccoli e la condivisione ai bisognosi. Lasciamoci mettere in discussione dalla carità, facciamo tesoro della sapienza dei poveri, favoriamone l’inclusione; e, per misericordia, ci ritroveremo partecipi del libro della vita.

Come la Chiesa di Filadelfia, siamo chiamati alla perseveranza, a buttarci nella realtà senza timidezze: il Regno è la pietra preziosa per cui vendere senza esitazione tutto il resto e aprirci pienamente al dono e alla missione. Attraversiamo con coraggio ogni porta che il Signore ci schiude davanti. Approfittiamo di ogni occasione per farci prossimo. Anche il miglior lievito da solo rimane immangiabile, mentre nella sua umiltà fa fermentare una gran quantità di farina: mescoliamoci alla città degli uomini, collaboriamo fattivamente per l’incontro con le diverse ricchezze culturali, impegniamoci insieme per il bene comune di ciascuno e di tutti. Ci ritroveremo cittadini della nuova Gerusalemme.

Come la Chiesa di Laodicea, conosciamo forse la tiepidezza del compromesso, l’indecisione calcolata, l’insidia dell’am-biguità. Sappiamo che proprio su questi atteggiamenti si ab-batte la condanna più severa. Del resto, ci ricorda un testimone del Novecento, la grazia a buon mercato è la nemica mortale della Chiesa: misconosce la vivente parola di Dio e ci preclude la via a Cristo. La vera grazia – costata la vita del Figlio – non può che essere a caro prezzo: perché chiama alla sequela di Gesù Cristo, perché costa all’uomo il prezzo della vita, perché condanna il peccato e giustifica il peccatore, perché non dispensa dall’opera… È a caro prezzo, ma è grazia che dona la vita e porta a vivere nel mondo senza perdersi in esso (cfr. D. Bonhoeffer, Sequela). Apriamo il cuore al bussare dell’eterno Pellegrino: facciamolo entrare, ceniamo con Lui. Ripartiremo per arrivare in ogni dove con un annuncio di giustizia, fraternità e pace.

Cari fratelli, il Signore non punta mai a deprimerci, per cui non attardiamoci sui rimproveri, che nascono comunque dall’amore (cf. Ap. 3,19) e all’amore conducono. Lasciamoci scuotere, purificare e consolare: “Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato”.
Ci è chiesta audacia per evitare di abituarci a situazioni che tanto sono radicate da sembrare normali o insormontabili. La profezia non esige strappi, ma scelte coraggiose, che sono proprie di una vera comunità ecclesiale: portano a lasciarsi «disturbare» dagli eventi e dalle persone e a calarsi nelle situazioni umane, animati dallo spirito risanante delle Beatitudini. Su questa via sapremo rimodellare le forme del nostro annuncio, che si irradia innanzitutto con la carità. Muoviamoci con la fiducia di chi sa che anche questo tempo è un kairos, un tempo di grazia abitato dallo Spirito del Risorto: a noi spetta la responsabilità di riconoscerlo, accoglierlo e assecondarlo con docilità…

Francesco

CALENDARIO della COMUNITÀ PASTORALE da Domenica 28 maggio 2017

DOMENICA 28 maggio
VII DOMENICA DI PASQUA - dopo l’ASCENSIONE
Alla messa delle 10,30 verrà affidato il mandato agli    ANIMATORI dell’ORATORIO ESTIVO.


Lunedì 29 maggio
ore 15,00 Sala Molaschi MMC TERZA ETÀ.


Mercoledì 31 maggio - Visitazione di Maria ad Elisabetta
ore 15,00  Saletta Caritas SB:  TERZA ETÀ
ore 21,00 Chiesa SB: chiusura del mese di Maggio

Venerdì 2 giugno primo venerdì del mese
ore 15,30 adorazione eucaristica silenziosa fino alla Messa nelle due chiese

Sabato 3 giugno
NB: SONO SOSPESE LE MESSE DELLE ORE 18               IN ENTRAMBE LE CHIESE
ore 16 in Chiesa SB possibilità di confessioni per le cop pie degli anniversari di Matrimonio
ore 21 in Chiesa SB solenne Veglia di Pentecoste


DOMENICA 4 giugno
DOMENICA DI PENTECOSTE
ore 10,30 Chiesa SB celebrazione degli anniversari di Matrimonio

Lunedì 5 giugno ore 18.30 in Salone SB in salone riunio ne di presentazione dell'oratorio estivo ai genitori di elementari e medie e possibilità di fermarsi a risistemare l'oratorio in vista del centro estivo. Al termine cena comunitaria

Martedì 6 giugno ore 20.45 serata evento all’Asteria: pro iezione del docu-film di E.Olmi sul Card. Martini e testimonianza dei don Gregorio Valerio, ultimo segretario

Sabato 10 giugno alle 10 in Oratorio MMC riordino dell’oratorio con i genitori volontari. Con pranzo comunitario.

DOMENICA 11 giugno
DOMENICA DELLA SANTISSIMA TRINITA’
Festa di San Barnaba (vedi programma a parte)

Giovedì 15 giugno  Solennità del Corpo e del Sangue del Signore
- dopo le messe feriali un’ora di adorazione eucaristica.

A livello cittadino alla Basilica di San Lorenzo Maggiore (C.so di Porta Ticinese 39) ore 20 S.Messa e Processione eucaristica fino in Duomo.





Ordinazioni presbiterali 2017

Con Amore che non conosce confini

Nove. Si, solo nove. Un numero che suscita domande, forse preoccupazione. È dal 1918 che non si vedeva un numero così basso tra i preti novelli. E c’era una guerra mondiale in corso! Eppure è così. Viviamo un tempo diverso, ricco di contraddizioni ma sereno (almeno all’apparenza), dove l’amore per Cristo e la sua Chiesa ancora affascina e innerva le nostre città, come la recente visita del Papa a Milano ha dimostrato. E in una stagione come questa, tale numero è una ferita a-perta in confronto alle necessità che una Diocesi come la nostra richiede. Che fare? Lamentarsi? Piangersi addosso? Tutt’altro. Come più volte Gesù ha insegnato ai suoi discepoli, dobbiamo essere grati per quanto il Signore ci dona, partire da quanto di bello e grande abbiamo ricevuto. Forse questo numero non è quello che tanti di voi si aspetterebbero, ma il desiderio di questi nove giovani di corrispondere alla volontà del Padre nel conformarsi a Lui divenendo presbiteri per il suo popolo, è quanto di più vero, genuino e profondo possono offrire. C’è una parabola che ben riassume questa classe, è quella del lievito nella pasta (Mt 13,33): ne basta poco perché faccia il suo mestiere e contribuisca ad aumentare la mole della pasta perché possa venirne fuori una forma di pane fragrante. È proprio così. Essi sono quel lievito capace di generare qualcosa di bello e di educare alla vita buona del Vangelo. Lo stanno già sperimentando in questi primi mesi di ministero, nelle parrocchie in cui sono stati destinati da diaconi e dove staranno anche da preti novelli. Ci saranno fatiche, sfide e delusioni, ma con la forza dello Spirito e con la fraternità che in questi anni hanno imparato a vivere, il Signore donerà loro la grazia di perseverare nella missione affidata – come recita il loro motto – «con amore che non conosce confini».
Chiedo a tutto il popolo ambrosiano di accompagnare con la preghiera i giorni che li separano all’Ordina-zione presbiterale, che avverrà sabato 10 giugno alle ore 9.00 nel Duomo di Milano. E, insieme, di non smettere mai di pregare per le vocazioni, perché non manchi mai quel lievito necessario a dare forma alla pasta.
mons. Michele Di Tolve    Rettore del Seminario

Centro parrocchiale - Nuovo Oratorio

d.Alfredo scrive alle famiglie

Carissima famiglia, ti rubo pochi minuti per parlarti di una cosa che credo stia a cuore anche a te. La costruzione del nuovo Oratorio – Centro Parrocchiale è infatti un dovere che la comunità parrocchiale di San Barnaba sente di essere chiamata ad assolvere per offrire spazi e occasioni adeguate al futuro di figli e nipoti delle famiglie del quartiere.
Il progetto (esposto in chiesa) prevede spazi aggregativi piccoli e grandi, aule per incontri di gruppo e spogliatoi per l'attività sportiva e di recitazione e la sistemazione dei campi esterni (dopo quello già in opera del campo a sette in sintetico) e dello spazio giochi all'aperto per i piccoli. Avremmo voluto realizzare anche di più ma per ora questo è quanto potremo realizzare con un costo complessivo di 1.503.000,00 €.
Grazie alla vendita del Centro parrocchiale Vittoria, a contributi della fondazione Cariplo, Ubi Banca e del Comune di Milano, la cifra che resta alla parrocchia da coprire ammonta a 380.000,00 € che potrebbero essere spalmati su 10 anni di mutuo. Per questo motivo è necessario il contributo di ciascuno, secondo le proprie possibilità, perché sia avvallato il piano di finanziamento e otteniamo i permessi necessari ad iniziare il lavoro.
Pensando che anche la tua famiglia potrà giovare in modo particolare di quest'opera, mi permetto di allegare il modulo della sottoscrizione che abbiamo lanciato in parrocchia e che sta già dando i primi riscontri di interesse e generosità. Se puoi entro la festa di San Barnaba (il prossimo 11 giugno) esprimi il tuo impegno e/o fai la tua donazione consegnando il foglio in parrocchia o ai sacerdoti, ricordando che ogni contributo è prezioso e costruisce comunità.
Grazie!