28 novembre 2016

...perché a tutti giunga la carezza di Dio

Si è tenuto mercoledì sera l’annunciato incontro con don Massimiliano Sabbadini, vice direttore di Caritas Ambrosiana. Ha offerto molti spunti che saranno brevemente esposti sulle bacheche nei prossimi giorni. Soprattutto ha raccomandato la lettura del testo del papa: MISERICORDIA ET MISERA - a conclusione del Giubileo della Misericordia - di cui riportiamo alcuni numeri significativi sul tema della carità.

16. Termina il Giubileo e si chiude la Porta Santa. Ma la porta della misericordia del nostro cuore rimane sempre spalancata. Abbiamo imparato che Dio si china su di noi (Os 11,4) perché anche noi possiamo imitarlo nel chinarci sui fratelli. La nostalgia di tanti di ritornare alla casa del Padre, che attende la loro venuta, è suscitata anche da testimoni sinceri e generosi della tenerezza divina. La Porta Santa che abbiamo attraversato in questo Anno giubilare ci ha immesso nella via della carità che siamo chiamati a percorrere ogni giorno con fedeltà e gioia. È la strada della misericordia che permette di incontrare tanti fratelli e sorelle che tendono la mano perché qualcuno la possa afferrare per camminare insieme. Voler essere vicini a Cristo esige di farsi prossimo verso i fratelli, perché niente è più gradito al Padre se non un segno concreto di misericordia. Per sua stessa natura, la misericordia si rende visibile e tangibile in un’azione concreta e dinamica. Una volta che la si è sperimentata nella sua verità, non si torna più indietro: cresce continuamente e trasforma la vita. È un’autentica nuova creazione che realizza un cuore nuovo, capace di amare in modo pieno, e purifica gli occhi perché riconoscano le necessità più nascoste. Come sono vere le parole con cui la Chiesa prega nella Veglia Pasquale, dopo la lettura del racconto della creazione: «O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti». La misericordia rinnova e redime, perché è l’incontro di due cuori: quello di Dio che viene incontro a quello dell’uomo. Questo si riscalda e il primo lo risana: il cuore di pietra viene trasformato in cuore di carne (Ez 36,26), capace di amare nonostante il suo peccato. Qui si percepisce di essere davvero una “nuova creatura” (Gal 6,15): sono amato, dunque esisto; sono perdonato, quindi rinasco a vita nuova; sono stato “misericordiato”, quindi divento strumento di misericordia.

17. Durante l’Anno Santo, specialmente nei “venerdì della misericordia”, ho potuto toccare con mano quanto bene è presente nel mondo. Spesso non è conosciuto perché si realizza quotidianamente in maniera discreta e silenziosa. An-che se non fanno notizia, esistono tuttavia tanti segni concreti di bontà e di tenerezza rivolti ai più piccoli e indifesi, ai più soli e abbandonati. Esistono davvero dei protagonisti della carità che non fanno mancare la solidarietà ai più poveri e infelici. Ringraziamo il Signore per questi doni preziosi che invitano a scoprire la gioia del farsi prossimo davanti alla debolezza dell’umanità ferita. Con gratitudine penso ai tanti volontari che ogni giorno dedicano il loro tempo a manifestare la presenza e vicinanza di Dio con la loro dedizione. Il loro servizio è una genuina opera di misericordia, che aiuta tante persone ad avvicinarsi alla Chiesa.

18. È il momento di dare spazio alla fantasia della misericordia per dare vita a tante nuove opere, frutto della grazia. La Chiesa ha bisogno di raccontare oggi quei «molti altri segni» che Gesù ha compiuto e che «non sono stati scritti» (Gv 20,30), affinché siano espressione eloquente della fecondità dell’a-more di Cristo e della comunità che vive di Lui. Sono passati più di duemila anni, eppure le opere di misericordia continuano a rendere visibile la bontà di Dio. Ancora oggi intere popolazioni soffrono la fame e la sete, e quanta preoccupazione suscitano le immagini di bambini che nulla hanno per cibarsi. Masse di persone continuano a migrare da un Paese all’altro in cerca di cibo, lavoro, casa e pace. La malattia, nelle sue va-rie forme, è un motivo permanente di sofferenza che richiede aiuto, consolazione e sostegno. Le carceri sono luoghi in cui spesso, alla pena restrittiva, si aggiungono disagi a volte gravi, dovuti a condizioni di vita disumane. L’analfabetismo è ancora molto diffuso e impedisce ai bambini e alle bambine di formarsi e li espone a nuove forme di schiavitù. La cultura del-l’individualismo esasperato, soprattutto in occidente, porta a smarrire il senso di solidarietà e di responsabilità verso gli altri. Dio stesso rimane oggi uno sconosciuto per molti; ciò rappresenta la più grande povertà e il maggior ostacolo al riconoscimento della dignità inviolabile della vita umana. Insomma, le opere di misericordia corporale e spirituale costituiscono fino ai nostri giorni la verifica della grande e positiva incidenza della misericordia come valore sociale. Essa infatti spinge a rimboccarsi le maniche per restituire dignità a milioni di persone che sono nostri fratelli e sorelle, chiamati con noi a costruire una «città affidabile».
Tanti segni concreti di misericordia sono stati realizzati durante questo Anno Santo. Comunità, famiglie e singoli credenti hanno riscoperto la gioia della condivisione e la bellezza della solidarietà. Eppure non basta. Il mondo continua a generare nuove forme di povertà spirituale e materiale che attentano alla dignità delle persone. È per questo che la Chiesa dev’essere sempre vigile e pronta per individuare nuove opere di misericordia e attuarle con generosità ed entusiasmo. Poniamo, dunque, ogni sforzo per dare forme concrete alla carità e al tempo stesso intelligenza alle opere di misericordia. Que-st’ultima possiede un’azione inclusiva, per questo tende ad allargarsi a macchia d’olio e non conosce limiti. E in questo senso siamo chiamati a dare volto nuovo alle opere di misericordia che conosciamo da sempre. La misericordia, infatti, ec-cede; va sempre oltre, è feconda. È come il lievito che fa fermentare la pasta (Mt 13, 33) e come un granello di senape che diventa un albero (Lc 13, 19). Pensiamo solo, a titolo esemplificativo, all’opera di misericordia corporale vestire chi è nudo (Mt 25). Essa ci riporta ai primordi, al giardino dell’E-den, quando Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi e, sentendo avvicinarsi il Signore, ebbero vergogna e si nascosero (Gen 3,7-8). Sappiamo che il Signore li punì; tuttavia, Egli «fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestì» (Gen 3,21). La vergogna viene superata e la dignità restituita. Fissiamo lo sguardo anche su Gesù al Golgota. Il Figlio di Dio sul-la croce è nudo; la sua tunica è stata sorteggiata e presa dai soldati (Gv 19,23-24); Lui non ha più nulla. Sulla croce si rivela all’estremo la condivisione di Gesù con quanti hanno perso dignità perché privati del necessario. Come la Chiesa è chiamata ad essere la “tunica di Cristo” per rivestire il suo Signore, così è impegnata a rendersi solidale con i nudi della terra perché riacquistino la dignità di cui sono stati spogliati. «(Ero) nudo e mi avete vestito» (Mt 25,36), pertanto, obbliga a non voltare lo sguardo davanti alle nuove forme di povertà e di emarginazione che impediscono alle persone di vivere dignitosamente. Non avere il lavoro e non ricevere il giusto salario; non poter avere una casa o una terra dove abitare; essere discriminati per la fede, la razza, lo stato sociale...: queste e molte altre sono condizioni che attentano alla dignità della persona, di fronte alle quali l’azione misericordiosa dei cristiani risponde anzitutto con la vigilanza e la solidarietà. Quante sono oggi le situazioni in cui possiamo restituire dignità alle persone e consentire una vita umana! Pensiamo solo a tanti bambini e bambine che subiscono violenze di vario genere, che rubano loro la gioia della vita. I loro volti tristi e disorientati sono impressi nella mia mente; chiedono il nostro aiuto per essere liberati dalle schiavitù del mondo contemporaneo. Questi bambini sono i giovani di domani; come li stiamo preparando a vivere con dignità e responsabilità? Con quale speranza possono affrontare il loro presente e il loro futuro? Il carattere sociale della misericordia esige di non rimanere inerti e di scacciare l’indifferenza e l’ipocrisia, perché i piani e i progetti non rimangano lettera morta. Lo Spirito Santo ci aiuti ad essere sempre pronti ad offrire in ma-niera fattiva e disinteressata il nostro apporto, perché la giustizia e una vita dignitosa non rimangano parole di circostanza, ma siano l’impegno concreto di chi intende testimoniare la presenza del Regno di Dio.

 20. Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli. Le opere di misericordia sono “artigianali”: nessuna di esse è uguale all’altra; le nostre mani possono modellarle in mille modi, e anche se unico è Dio che le ispira e unica la “materia” di cui sono fatte, cioè la misericordia stessa, ciascuna acquista una forma diversa. Le opere di misericordia, infatti, toccano tutta la vita di una persona. E’ per questo che possiamo dar vita a una vera rivoluzione culturale proprio a partire dalla semplicità di gesti che sanno raggiungere il corpo e lo spirito, cioè la vita delle persone. È un impegno che la comunità cristiana può fare proprio, nella consapevolezza che la Parola del Signore sempre la chiama ad uscire dall’indifferenza e dall’individualismo in cui si è tentati di rinchiudersi per condurre un’esistenza comoda e senza problemi. «I poveri li avete sempre con voi» (Gv 12, 8), dice Gesù ai suoi discepoli. Non ci sono alibi che possono giustificare un disimpegno quando sappiamo che Lui si è identificato con ognuno di loro. La cultura della misericordia si forma nella preghiera assidua, nella docile apertura all’azione dello Spirito, nella familiarità con la vita dei santi e nella vicinanza concreta ai poveri. È un invito pressante a non fraintendere dove è determinante impegnarsi. La tentazione di fa-re la “teoria della misericordia” si supera nella misura in cui questa si fa vita quotidiana di partecipazione e condivisione. D’altronde, non dovremmo mai dimenticare le parole con cui l’apostolo Paolo, raccontando il suo incontro con Pietro, Giacomo e Giovanni, dopo la conversione, mette in risalto un as-petto essenziale della sua missione e di tutta la vita cristiana: «Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare» (Gal 2,10). Non possiamo dimenticarci dei poveri: è un invito più che mai attuale che si impone per la sua evidenza evangelica. 

 21. L’esperienza del Giubileo imprima in noi le parole dell’a-postolo Pietro: «Un tempo eravate esclusi dalla misericordia; ora, invece, avete ottenuto misericordia» (1 Pt 2,10). Non te-niamo gelosamente solo per noi quanto abbiamo ricevuto; sappiamo condividerlo con i fratelli sofferenti perché siano sostenuti dalla forza della misericordia del Padre. Le nostre comunità si aprano a raggiungere quanti vivono nel loro territorio perché a tutti giunga la carezza di Dio attraverso la testimoni- anza dei credenti. Questo è il tempo della misericordia. Ogni giorno del nostro cammino è segnato dalla presenza di Dio che guida i nostri passi con la forza della grazia che lo Spirito infonde nel cuore per plasmarlo e renderlo capace di amare. È il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza. È il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessità. È il tempo della misericordia perché i poveri sentano su di sé lo sguardo rispettoso ma attento di quanti, vinta l’indifferenza, scoprono l’essenziale della vita. È il tempo della misericordia perché ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sé. Alla luce del “Giubileo delle persone socialmente escluse”, mentre in tutte le cattedrali e nei santuari del mondo si chiudevano le Porte della Misericordia, ho intuito che, come ulteriore segno concreto di questo Anno Santo straordinario, si debba celebrare in tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, la Giornata mondiale dei poveri. (…) Sarà una Giornata che aiuterà le comunità e ciascun battezzato a riflettere su come la povertà stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa (Lc 16,19-21), non potrà esserci giustizia né pace sociale. Questa Giornata costituirà anche una genuina forma di nuova evangelizzazione (Mt 11,5), con la quale rinnovare il volto della Chiesa nella sua perenne azione di conversione pastorale per essere testimone della misericordia.

22. Su di noi rimangono sempre rivolti gli occhi misericordiosi della Santa Madre di Dio. Lei è la prima che apre la strada e ci accompagna nella testimonianza dell’amore. La Madre della Misericordia raccoglie tutti sotto la protezione del suo manto, come spesso l’arte l’ha voluta rappresentare. Confidiamo nel suo materno aiuto e seguiamo la sua perenne indicazione a guardare a Gesù, volto raggiante della misericordia di Dio.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 20 novembre, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, dell’Anno del Signore 2016, quarto di pontificato.

FRANCESCO

Settimana della Carità

I Centri di Ascolto invitano la Comunità cristiana a portare unaspesa solidale
per le famiglie in difficoltà durante la

Settimana della Carità

dal 28 novembre al 4 dicembre

I prodotti alimentari
(OLIO, TONNO, LEGUMI, PELATI, RISO ZUCCHERO, PASTA, DOLCI, CAFFE’, BISCOTTI, MARMELLATA...)
dovranno essere portati in Chiesa, negli orari delle
s. Messe durante tutta la settimana

Invitiamo in particolare le famiglie con figli in età scolare a valorizzare questo gesto in chiave educativa, rendendo partecipi i propri bambini di un gesto di carità verso i più poveri.                                                                                    


CALENDARIO della COMUNITÀ PASTORALE da Domenica 27 novembre

DOMENICA 27 novembre
III DOMENICA DI AVVENTO
ore 9,15 Salone-teatro SB mini ritiro dei Visitatori di SB e MMC
ore 15,00 Oratorio MMC Incontro gen./figli CIC2/3a el.
ore 19,00  Saletta Caritas SB incontro di Lectio divina   per giovani
ore 21,00  Saletta Caritas SB incontro 18/19enni

Lunedì 28 novembre
ore 15,00 Sala Molaschi MMC Incontro TERZA ETÀ
ore 20,45 Salone-teatro SB GRUPPO GIOVANI, secon do incontro di formazione socio-politica sul tema MILANO CITTA’ ACCOGLIENTE. Incontro con Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, asses sora all’Educazione e Istruzione con delega ai rap porti con le comunità religiose..

Martedì 29 novembre
ore 21,00 Saletta Caritas SB Lettura continua del libro degli Atti degli Apostoli a cura di don Francesco.
ore 21 Oratorio MMC gruppo CAMPUS DELLA PACE

Mercoledì 30 novembre
ore 15,00 Saletta Caritas SB TERZA ETA’ catechesi.
ore 21,00 Salone-teatro SB GRUPPO ADOLESCENTI

Venerdì 2 dicembre    primo venerdì del mese
ore 15,30 nelle due chiese ADORAZIONE EUCARISTI CA fino alla s.messa feriale
ore 21,00 Salone-teatro SB GRUPPO PREADO

Sabato 3 dicembre
ore 10,30 o ore 14,30 Oratorio MMC CIC3 (4a el.) e CIC 4 (5a el.)

DOMENICA 4 dicembre
IV DOMENICA DI AVVENTO
ore 15,00 Oratorio MMC Incontro gen./figli CIC1/2a el.

Lunedì 5 dicembre  
ore 15,00 Sala Molaschi MMC Incontro TERZA ETÀ.

Martedì 6 dicembre
ore 17 a MMC e 18 a SB s.Messa della Vigilia della solennità di S. AMBROGIO, vescovo e dottore della Chiesa
Festa del Patrono della città e della Diocesi di Milano
ore 21,00 Saletta Caritas SB Lettura continua del libro degli Atti degli Apostoli a cura di don Francesco.

Mercoledì 7 dicembre
ore 17 MMC e 18 SB s.Messa vigiliare dell’Immacolata

Giovedì 8 dicembre  Solennità della
IMMACOLATA CONCEZIONE della B.V. MARIA
S.Messe con orario festivo

DOMENICA 11 dicembre
V DOMENICA DI AVVENTO




Relazione circa l’attività dei Centri di Ascolto Caritas parrocchiali

Parrocchie di Gratosoglio in Milano

Maria Madre della Chiesa e San Barnaba in Gratosoglio

I Centri di Ascolto Caritas presenti nella nostra Comunità sono realtà dove le persone in difficoltà possono incontrare dei volontari che le ascoltano e le accompagnano nella ricerca di miglioramenti e di soluzioni, quando possibile, ai propri problemi. Dopo l’ascolto, nel corso di più incontri, si cura in particolare la relazione che permette ai volontari di raggiungere una certa conoscenza che facilita la comprensione reciproca. Valutata la situazione, gli operatori cercano di definire con la persona ascoltata un progetto di aiuto specifico, sostenibile e rispettoso delle potenzialità e della dignità di ciascuno. Nell’ambito di questo progetto, quando necessario e compatibile con le risorse della comunità, vengono offerti  degli aiuti materiali. In ogni caso viene garantita un’azione di orientamento e di accompagna-mento ai servizi e alle risorse del  territorio.
Ai  Centri di Ascolto Caritas gli operatori lavorano in èquipe. Periodicamente si  confrontano su come supportare le diverse persone incontrate. Questo permette di armonizzare i criteri di intervento e rendere omogeneo lo stile di lavoro. Lo stesso criterio viene utilizzato coi Custodi Sociali di zona  per pianificare interventi  mirati nei  casi già in carico ai Servizi,  per evitare sovrapposizioni.
Una delle risposte ai bisogni incontrati è la distribuzione di generi alimentari di prima necessità. Generi alimentari che ci vengono forniti dal Banco Alimentare, dall’AGEA, dalla comunità cristiana che partecipa alla raccolta di alimenti e dona offerte mirate, al contributo “di Natale” del Consiglio di Zona 5 (ora Municipio 5) che nell’anno 2015 ha fornito buoni spesa per le famiglie segnalate dal Centro di Ascolto. I pacchi viveri vengono distribuiti dai volontari del servizio seguendo un elenco predisposto dal Centro di Ascolto.

Altro intervento dei Centri di Ascolto Caritas, in situazione di grave difficoltà economica della famiglia, attraverso un fondo cassa  costituito dalle offerte dei parrocchiani o tramite Fondazioni caritative legate a Caritas Ambrosiana o altre Diocesane, è il pagamento parziale – in casi di eccezione totale – di bollette gas e luce, o contributi per ticket sanitari o visite mediche.                                       
Non si interviene per debiti legati agli affitti o alle spese di riscaldamento.                                                                                                                                                                       
Per farmaci, occhiali e cure dentistiche si indirizzano ad associazioni che, con ricetta medica e lettera di accompagnamento della Caritas Parrocchiale, li forniscono gratuita-mente o con contributo minimo.                                                                                                                        
Un altro gruppo di volontari, nei locali di MMC, gestisce la distribuzione degli indumenti e di biancheria usati  e su richiesta vengono forniti  buoni per vestiti da bambino da ritirare presso un’associazione.
Grazie alla sensibilità dei parrocchiani, quasi sempre, si forniscono mobili ed elettrodomestici  usati a chi ne ha bisogno.                                                                                     Inoltre si mette in contatto chi offre lavoro domestico o assistenza anziani con chi chiede di lavorare, dando la priorità a chi ha più bisogno. 

***

Anche se l’efficacia di un Centro di Ascolto non si misura col numero delle situazioni “risolte” ma nell’apporto fornito alla costruzione di una Comunità capace di condividere i bisogni per restituire dignità alle persone, riteniamo doveroso documentare l’attività svolta  nel 2015 con qualche dato:  
I nuclei familiari assistiti risultano essere 117 per un totale di 405 persone di diversa provenienza ed età:

PROVENIENZA ASSISTITI



Composizione nuclei per età

Anni 0-17               Anni   18/65              Anni  oltre 65
    
    194                      199                          12


Alimenti offerti

Pasta, riso, latte, biscotti, legumi, pomodori, tonno, olio, zucchero, omogeneizzati, farina e varie.

                                      
Approvvigionamenti


·        Ritiro settimanale di insalata in scadenza presso Esselunga e pane e frutta dal Servizio Scuole nei giorno di distribuzione
·        Ritiro ogni 5/6 settimane di derrate alimentari presso Banco Alimentare
·        Ritiro di alimenti e offerte nelle due Chiese nella “settimana della carità” (avvento e quaresima)
·        Iniziativa Settimana della carità presso Centri commerciali



LAVORI IN CORSO


 Nei primi mesi del 2017 il servizio di distribuzione alimenti cambierà nella modalità organizzativa. Seguendo le indicazioni e le altre esperienze avviate in diocesi, sarà seguito il modello dell’EMPORIO SOLIDALE.
Alle famiglie che i nostri Centri di Ascolto riterranno idonee a continuare ad usufruire del servizio, sarà data una carta a punti mensile (ad ogni punto corrisponde la quota di prodotti a cui si ha diritto). Nell’arco del mese ogni famiglia potrà richiedere – tra i prodotti disponibili – ciò di cui ha necessità. Anziché ricevere un ‘pacco alimenti’ già confezionato, la famiglia stessa potrà scegliere quali alimenti ha più bisogno, come quando normalmente facciamo la spesa. Questa modalità intende restituire ancora maggiore dignità alla persona nel bisogno, come anche invitare ad una più attenta responsabilità nella capacità di gestire la possibilità di acquisto solidale nell’arco del mese.
L’EMPORIO sarà in un’unica sede presso i locali Caritas di via Saponaro 28. Prevede più orari e giorni di apertura nella settimana e di conseguenza richiede un numero maggiore di persone disponibili ad offrire il servizio, provenienti da tutta la comunità. In particolare, allo scopo di incentivare una partecipazione diffusa alle iniziative di carità della comunità ed anche un passaggio di esperienza tra le differenti generazioni, è auspicabile il coinvolgimento di forze giovani per il disbrigo di alcune attività di magazzino e di amministrazione.
Chiaramente ogni operatore sarà adeguatamente preparato al servizio sia dal punto di vista delle motivazioni umane e cristiane che sul versante pratico e organizzativo.

Con l’inizio del 2017 il servizio guardaroba presso MMC resterà aperto solo per gli indumenti dei bambini da 0 a 12 anni. Questo per necessità di spazi per il progetto dell’EMPORIO.
Tenendo conto della reale necessità dei nostri assistiti sono stati presi accordi con il Centro di Ascolto Caritas della parrocchia Chiesa Rossa e con il guardaroba della “Casa gialla” affinché vengano accolti su nostro invio.

Come sostenere le attività di carità

 Ecco alcune proposte che intendono tenerci desti su questa dimensione fondamen-tale della vita cristiana e che possono venire utilizzate in chiave educativa anche per i genitori di bambini e ragazzi. Certo sono anche modi concreti con i quali “diamo una mano a dare una mano”.

Ø Raccogliamo l’invito a vivere la SETTIMANA DELLA CARITA’ in parrocchia (avvento e quaresima) e alle altre iniziative di raccolta viveri proposte dal banco alimentare.

Ø Mettiamo a disposizione un po’ del nostro tempo libero per qualche servizio: vorremmo realizzare una BANCA DEL TEMPO DELLA CARITA’. 

Ø Iscriviamoci alla mail-list o al gruppo di whatsapp AMICIXLACARITA’ per essere avvisati quando mancano prodotti di prima necessità per la distribuzione.

Ø Aderiamo al GRUPPO SOLIDARIETA’, con la sottoscrizione di un impegno mensile o bimestrale di contribuzione economica (consegnando in busta chiusa o con bonifico sui c/c bancari delle nostre parrocchie specificando la destinazione “per la carità”).



Nb: chi desidera maggiori informazioni o anche esprimere una propria disponibi-lità può lasciare un messaggio alla segreteria telefonica del call-center della Caritas di MMC: 0289302140. Verrà richiamato dalle responsabili delle nostre Caritas parrocchiali: Maria Grazia Cimardi per MMC e Lucia Micari per SB.

13 novembre 2016

Crescere nell’amore “nell’attesa della sua venuta”.

    Carissimi,      
entriamo in Avvento riconoscendo che la sapiente bi-millenaria tradizione della Chiesa ci offre, nell’anno liturgico, un dono straordinario di grazia per la nostra vita.          
    Lo dico a partire dall’esperienza che sempre più faccio del  dono di un tempo, quello della liturgia, che celebra il mistero dell’azione di salvezza di Dio nella storia degli uomini, che si intreccia col mio tempo fatto dei piccoli e grandi ‘guai’ di ogni giorno.                                            
    Quanto fa bene lo sguardo che questo incontro di storie provoca!
    Come potrei pensare che anch’io con le mie miserie sono parte di una storia di salvezza, se non rivedessi le stesse dinamiche profonde della mia rispecchiate ne “la” storia della salvezza che la Scrittura ci regala?                        
    Così sono ricondotto al centro del messaggio dell’Avvento che è ridestare l’attenzione del cuore all’incontro con Gesù che è venuto, viene e verrà.                                                  
    Gli strumenti di questo tempo dello Spirito sono i consueti: il silenzio, l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera a cominciare dalla Messa domenicale e la carità.        
    In modo particolare sento utile per me il richiamo al silenzio come condizione per l’ascolto di Dio che parla nella Scrittura e nella vita, specie negli incontri coi poveri. Senza il silenzio la lettura è esercizio accademico o culturale, le situazioni e gli incontri nella vita solo fastidi…                
    Come pure quello che il papa frequentemente ci raccomanda: l’esercizio della carità. Ricordando che pure questo aspetto della vita cristiana è dimensione ‘spirituale’… a dispetto quella divisione, tutta filosofica, tra ‘spirituale e materiale’ che noi occidentali portiamo impressa nel dna del modo di pensare e di agire.
    La carità è ‘frutto dello Spirito’, come ricorda s.Paolo e come tale non si riduce nel gesto solo pratico ma esprime ed insieme plasma ciò che è nel cuore dell’uomo, certo dell’uomo che si la-scia muovere dallo Spirito Santo.
   dell’Avvento è quella dove matura in noi il frutto dello Spirito che è l’amore. 
Dunque se è vero che ogni stagione ha i suoi frutti, la stagione
    Conseguenza del dono d’amore di Dio che nel Natale contempliamo offrirsi a noi nella nascita di Gesù a Betlemme.
    Le occasioni che ci diamo per riflettere, pregare ed esercitarci sulla carità ci permetteranno di preparare una celebrazione del prossimo Natale fuori da una sterile tradizione ed invece genuina e capace di graffiare la vita.

BUON AVVENTO!

Don Alfredo

La forme della carità cristiana...

Mercoledì 23 novembre ore 21 in sala Molaschi  via Saponaro 28      
La forme della carità cristiana e la Caritas parrocchialetra passato e futuro: le priorità da custodire nel presente.
 Riflessione di  don Massimiliano Sabbadini  vice direttore di Caritas Ambrosiana

In quella occasione sarà presentata una relazione dei Centri di Ascolto della nostra Comunità sulle proprie attività e sui vari servizi di carità in atto, sui progetti di rinnovamento e sulle modalità per sostenerli.  
Inoltre, sempre in Avvento, saremo invitati a vivere una SETTIMANA DELLA CARITA’ con l’offerta di generi alimentari a lunga scadenza a sostegno dell’attività del Banco Alimentare.
Nella lettera della Visita alle famiglie in occasione del Natale viene ricordato tutto il bene che è stato fatto e si fa ogni giorno, anzitutto nell’anoni-mato delle nostre relazioni e poi anche nei vari servizi di carità e assistenza che l’intelligenza dell’amore ha realizzato.