21 febbraio 2018

Quaresima: è tempo di uscire!

Carissimi, iniziamo questo tempo di preparazione alla Pasqua con una settimana intensa ricca di appelli alla nostra conversione personale, famigliare e comunitaria. La settimana del Campus di educazione alla Pace infatti porta con sé chiare provocazioni ad USCIRE, che è il verbo chiave della antica Pasqua ebraica e della nuova Pasqua di Gesù.

Uscire da orizzonti ripiegati nell’individualismo imperante e nell’illusione del mondo virtuale attraverso l’esercizio concreto dell’accoglienza dell’altro, dell’ascolto di esperienze e idee differenti, della condivisione paziente e grata dei tempi della quotidianità (compreso il tempo della tavola e della preghiera) e soprattutto delle aspirazioni grandi sulla vita del mondo.

Anche chi non potrà partecipare a qualche momento del Campus provi a mettersi in sintonia con questo percorso e, con la preghiera personale e una maggiore attenzione ai propri famigliari o vicini di casa, viva questi giorni invocando il frutto sperati della Pace insieme a tutti noi.

E’ evidente e “pulita” la valenza politica di questa iniziativa che si rivolge soprattutto ai giovani. Sì perché è bello e fa bene provare a respirare a pieni polmoni il profumo della fraternità universale che è anticipo della Gerusalemme celeste. Un esercizio quanto mai difficile di questi tempi ma necessario per motivare il desiderio e l’impegno a corrispondere al dono che Dio ci affida chiamandoci a divenire “artigiani della pace”.

Questa “nota” dell’inizio accompagni tutto il tempo quaresimale che ha nella celebrazione della MESSA DOMENICALE il suo punto di partenza e di arrivo (“fonte e culmine”, scriveva il Concilio Vaticano II). La cura del silenzio prima della Messa e dopo l’omelia e la riscoperta del significato dei vari momenti della liturgia eucaristica ci aiuteranno a trasformare questo appuntamento in reale incontro col Signore risorto che ci sprona a conversione e ci dona di portare frutti di vita nuova.

E per favorire tutto questo invitiamo a vivere il giovedì sera ritagliando, meglio dedicando, un po’ di tempo per la preghiera sulla Parola e in adorazione del Pane di Vita: nella chiesa di San Barnaba dalle 18,30 alle 21,30 sarà possibile sostare in compagnia di PANE & PAROLA.

L’intento è quello di regalarci un momento dedicato a lasciare che la Parola della domenica entri in dialogo profondo con la nostra vita e il Pane eucaristico modelli, dia forma sempre più al nostro cuore. Questa è per noi cristiani la sorgente a cui continuamente attingere il dono della Pace. La scelta del giovedì sera rimanda al clima del Cenacolo dove Gesù ha vissuto l’ultima cena e ha incontrato più volte i suoi discepoli dopo la risurrezione. Per noi è invito a preparare così anche la processione eucaristica del Corpus Domini che il prossimo 31 maggio l’Arcivescovo presiederà a Gratosoglio per la città di Milano.

E proprio una rinnovata esperienza del Cenacolo ci introdurrà a vivere i venerdì ripercorrendo la VIA CRUCIS di Gesù che rivive drammaticamente nelle troppe Vie Crucis dell’umanità di oggi. Non finiremo mai di contemplare l’amore di Gesù che nella sua passione risplende a rischiarare il mistero oscuro del dolore e della morte di ciascuno. Ed anche mai potremo sentirci dispensati dal considerare la nostra parte di responsabilità nel destino di sofferenza, ingiustizia e solitudine che il dolore dei fratelli attorno a noi sopporta.

Il desiderio e la decisione di farci artigiani della pace si tradurrà in due piccoli segni di fraterna carità verso i vicini e i lontani con le iniziative la borsa solidale e i missionari nel cuore. Caritas parrocchiale ci invita a trasformare le rinunce alimentari in una borsa di spesa da offrire per la Piccola bottega della Carità sabato 3 e domenica 4 marzo: là dove ci sono famiglie con bambini può diventare una bella occasione educativa da progettare e realizzare insieme coi figli; mentre sabato 17 e domenica 18 marzo le offerte delle messe saranno destinate per sostenere i nostri missionari.

Buona conversione a tutti! e, come ci ricorda papa Francesco, non dimentichiamo di pregare gli uni per gli altri.

don Alfredo

Ancora spunti di riflessione utili per la conversione quaresimale.

Leggere il giornale col Vangelo nel cuore.


Ha fatto scalpore la decisione del Governo britannico di istituire un ministero per la solitudine, con lo scopo di affrontare la sfida di questa triste realtà della vita moderna che colpisce un altissimo numero di persone. Si va, dagli anziani, a quelli che hanno perso persone care o che non hanno nessuno con cui parlare e con cui condividere pensieri o esperienze.

Non è difficile ritenere che questa sfida, in forme diverse, ci riguarda tutti: a uno sguardo puramente esteriore la vita di ognuno di noi appare come il viaggio più o meno breve che ciascuno compie lottando in prima per sona con le tenebre che tutto sembrano avvolgere, dal prima che è dietro di noi a ciò che è dopo di noi, fino all’ultimo silenzio della morte. È la condizione espressa in maniera folgorante dalla lirica di Salvatore Quasimodo: Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole: / ed è subito sera. La solitudine è insomma esperienza originaria, propria della condizione umana: che cos’è l’esistenza se non lo star fuori (“ex-sistere”), l’uscire da un grembo avvolgente per essere gettati nella solitudine di un’av-ventura unica e irripetibile? E chi non è solo davanti all’imminenza della fine che tutto sovrasta?

Forse, perciò, il venire alla luce o l’andare incontro al buio oltre la vita sono entrambi accompagnati dal segnale di una ferita lacerante: On entre, on crie - Et c’est la vie ! - On baîlle, on sort - Et c’est la mort - Si entra, si grida: è la vita! Si ansima, si esce: ed è la morte (Ausone de Chancel). L’intervallo tra questo duplice sospiro, quello della nascita e quello della morte, è appunto la vita, come soffio che passa. Si comprende, allora, perché vivere significhi in fondo imparare a morire e come in questa lotta contro l’ulti-ma nemica, la morte, nessuno possa sostituirsi a un al-tro: si è soli.

C’è un canto dei “chassidim” - i pii Ebrei della diaspora - che esprime bene questa condizione di solitudine davanti al dolore e alla fine: Quando il rabbino danza, tutti i chassidim danzano con lui; quando il rabbino canta, tutti i chassidim cantano con lui... Quando il rabbino piange, egli piange da solo. L’esperienza del dolore ci mette a nudo di fronte alla verità di noi stessi: in essa si è soli nell’essenziale povertà di ciò che siamo. Marguerite Yourcenar, nei carnets de notes delle sue “Me-moires d’Adrien” - straordinario romanzo della solitudine umana - scrive, quasi a evocare l’intuizione da cui furono concepite quelle pagine: Quando gli dei ormai non ci furono più, e il Cristo ancora non c’era, l’uomo solo è stato. Questa frase fa intuire come siano due le possibili alternative con cui affrontare la solitudine esistenziale: quella de-gli idoli o quella del Cristo.

La prima è la via “pagana”: popolare l’universo di idoli da noi stessi prodotti, che riempiano i vuoti delle nostre solitudini per sfuggire a esse. In antico questi idoli erano gli dèi del paganesimo, oggi sono quelli del consumismo e dell’edonismo rampante. Ci si stordisce con i mezzi dell’avere, del potere o del piacere, illudendosi che il tarlo della solitudine davanti alla vita e alla morte sia stato sconfitto. L’esistenza si trasforma così in un ballo in maschera più o meno vistoso, dove occorre recitare ciascuno la propria parte, dando tanta importanza all’effimero da credere che esso non sia il-lusorio, ma duraturo e vincente. Si vive per guadagnare, dominare o godere, bruciando uno dopo l’altro gli istanti del tempo che passa, come se ognuno di essi fosse una possibile, beata eternità, da conquistare e possedere senza limiti. Le relazioni apparenti nascondono così la folla delle solitudini.

A questo modo di vivere si oppone, però, la nostra capacità di pensare e di porci domande: è nell’accettare la fatica dell’interrogazione, l’inquietudine del sospetto e la ferita del dubbio, che l’idolo si va sbriciolando. Si capisce allora che la vita non può consistere in un continuo fuggire dalla morte, che essa anzi trova la sua dignità più vera nel guardare in faccia la morte e lottare contro di essa. Il coraggio di esistere (come direbbe Paul Tillich: The courage to be), la volontà di dare risposta alle domande sul senso di ciò che siamo, di ciò che facciamo, sono la sola medicina contro la vacuità dell’esistenza. È possibile, insomma, capovolgere l’evidenza: se la vita ci appare come il cammino verso l’ultimo silenzio della morte, ciò che vince que-st’evidenza è l’uomo pensante, l’uomo che non rinuncia a cercare, che non si fa negligente davanti al compito di dare un senso alle sue opere e ai giorni. Que-st’uomo che domanda non si arrende alla vittoria della solitudine e della morte. Sono, allora, il nostro pensare, il nostro amare, il nostro sperare nonostante tutto, a dare dignità e senso alla vita e alla morte.

È qui che si affaccia l’altra possibilità che ci è data per affrontare la radicale solitudine del nostro esistere in modo pienamente umano: se si dovesse indicare un’icona di questa via differente, nessuna sarebbe più adatta che quella del Profeta galileo nell’ora del Getsemani, il Figlio eterno venuto fra noi, solo davanti alla sua vita e alla sua morte. Egli ben conobbe la solitudine dolorosa: Non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me!. Fu però proprio in es-sa che, affidandosi al Padre, egli trasformò il dolore in amore, il soffrire in offerta. La sua solitudine fra gli ulivi del Getsemani si offre allora come rivelazione di una comunione più grande, quella del Dio sempre vicino e della scelta di voler esistere, morire e risorgere alla vita per tutti con Lui e in Lui. Quest’ap-prodo non è naufragio, né rinuncia a dare senso al vivere e al morire, ma è come la lotta di Giacobbe con l’Angelo portata al vertice supremo, è il dare valore e significato alla solitudine di tutti trasformando la fine in inizio, la sconfitta in vittoria.

Un testimone di Cristo al cuore del secolo drammatico dei totalitarismi, delle guerre mondiali e degli stermini, il teologo evangelico Dietrich Bonhoeffer, nell’ora ultima della sua solitudine di condannato a morte dalla barbarie nazista, confidò a un militare inglese, suo compagno di prigionia, la sua certezza profonda: Now is the end. For me the beginning of life - Ora è la fine. Per me, l’inizio della vita. Dove si ama e si offre la vita per una causa di amore più grande, lì la solitudine è vinta ed è vinta la morte. Lì l’Eterno è presente con la sua accoglienza ultima e vittoriosa, che gli occhi della fede, esperti dell’Invisibile, possono riconoscere affinché il cuore si affidi.



+ Bruno Forte,

Arcivescovo di Chieti-Vasto



(articolo apparso su Il sole 24 ore

Calendario della Comunita da domenica 18 febbraio 2018


domenica 18 febbraio
I DOMENICA DI QUARESIMA
ore 15.30 Ritiro di inizio quaresima presso la chiesetta Rossa dei frati francescani
Ore 16 inizia il Campus con le famiglie ospitanti.


NB: nella settimana del campus i ADO - 18/19ENNI  e GIOVANI sono invitati a partecipare ai omenti proposti con invito speciale alla serata di venerdì 23/2
Tutti gli appuntamenti del campus sono rintracciabili sul sito www.campusdellapace.altervista.org


Martedì 20/2
ore 21 salone teatro MMC. Incon tro con lo scrittore bosniaco Faruk Se hic, poeta e giornalista ed ex combatten te. Lettura di alcune pagine del suo Libro "Il mio fiume" sulla guerra in Bosnia e la difficoltà di essere giusti quando dilagano l'ingiustizia e la violenza. 
Legge le pagine Andrea de Nisco


Mercoledì 21/2
ore 15,00 Saletta Caritas SB ETÀ
ore 21 salone teatro MMC Abramo. la pagina del Sacrificio di I sacco nei tre mono teismi. Riflessione condotta da Miriam Ca merini, ebrea, Sumaya Abdel Qader musul mana e Sr. Maria Angela Villantieri. Guida Giusy Valentini, ausiliaria diocesana e colla boratrice CADR di Milano.

Giovedì 22 febbraio
dalle 18,30 alle 21,30 Chiesa SB
PANE & PAROLA
tempo di silenzio, meditazione delle letture domenicali, adorazione eucaristica. E possibilità di celebrare il sacramento della Riconciliazione. 

Venerdì 23 febb. Primo venerdì di Quaresima
Oggi è giorno di digiuno e di astinenza dalle carni
ore 8,00 Chiesa SB Via Crucis CIC (elem.)           
ore 9,00 Chiesa SB Via Crucis per tutti.              
ore 17,00 Chiesa MMC Via Crucis per tutti.           
ore 21 alla Chiesa di s.Cipriano celebrazione penitenziale decanale con possibilità di cele brare il sacramento della Riconciliazione.               
 ore 21 spettacolo teatrale in MMC di Laura Biagiarelli "A come Srebrenica" sul geno cidio della guerra in Bosnia.

Sabato 24 febbraio
ore 10,30 Oratorio MMC CIC 4 con genitori
ore 17 s. Messa in Chiesa MMC a conclusione del campus presieduta da Mons. Faccendini ani mata dal coro Gospel "al ritmo dello Spirito".

domenica 25 febbraio
II DOMENICA DI QUARESIMA
ore 9,30 Oratorio MMC CIC 2 incontro e Messa
ore 10,30 Salone Oratorio SB CIC 4 inizio della Messa con liturgia della Parola per i ragazzi...
ore 10,30 Chiesa SB CIC 3 Messa, pranzo e incontro alle 14 coi genitori                          
ore 16 in Salone Oratorio SB pomeriggio insieme: per i preadolescenti proiezione di film “Un   ponte per Terabithia”             
ore 16,30 in saletta per i bambini dai 3 anni
C’era una volta ... Favole senza tempo   
ore 21 Oratorio SB gruppo 18enni

Lunedì 26  febbraio
ore 15 in Sala Molaschi MMC Terza età
ore 21 Oratorio SB incontro gruppo ADO
ore 21 al Centro Asteria: giovani e i 18enni del decanato, incontro sulle prossime elezioni.

Martedì 27 febbraio    
 ore 15,15 Chiesa MMC 5° incontro di CATECHESI per gli ADULTI

Giovedì 1/3 
ore 18-19.30 in Chiesa SB "E' il Signore": oasi di silenzio e di ascolto della Parola per i gruppi di pastorale giovanile.
Fino alle 21,30:  PANE & PAROLA
ore 19 e 21 in SB 5° incontro di CATECHESI per gli ADULTI

Venerdì 2/3 
Secondo venerdì di Quaresima
Oggi è giorno di magro.
ore 8,00 Chiesa SB Via Crucis CIC (elem.)         
ore 9,00 Chiesa SB Via Crucis per tutti.                     
ore 17,00 Chiesa MMC Via Crucis per tutti.         
ore 21 Oratorio SB gruppo PREADO

Sabato 3/3 
ore 10,30 Oratorio MMC 5° incontro di CATECHESI per gli ADULTI

domenica 4 marzo
III DOMENICA DI QUARESIMA
ore 9,30 Oratorio MMC CIC 2 incontro e Messa
ore 10,30 Salone Oratorio SB CIC 4 inizio della Messa con liturgia della Parola per i ragazzi… 
ore 10,30 Chiesa SB CIC 3 Messa

DATE UTILI da annotare:
Sab. 7 aprile ore 18 in SB celebrazione delle Cresime degli adulti
Dom. 8 aprile ore 15,30 in SB festa degli anniversari di Battesimo
Sab. 14 aprile ore 15 celebrazione della Prima Riconciliazione dei ragazzi di 3 el./ CIC 2
Dom. 15 aprile  celebrazione della prima Comunione dei ra gazzi di 4 el./ CIC 3
Dom. 6 maggio nelle due chiese celebrazione degli anniversari del sacra mento del Matrimonio
Dom. 13 maggio ore 11 a MMC ore 15 a SB celebrazione della Cresima dei ragazzi di 5 el./ CIC 4
Domenica 20 maggio ore 11 a MMC celebrazione dell’Unzione degli infermi
Dom. 3 giugno ore 10,30 a SB