29 febbraio 2020

Una Quaresima d’eccezione!

Carissimi, in questi giorni “eccezionali” siamo inondati di parole, dati e opinioni di ogni tipo ma raramente sentiamo riflessioni più profonde che indagano sul senso di quanto stiamo vivendo in conseguenza dell’emergenza per il virus. Come credenti poi abbiamo buoni motivi per chiederci: quale occasione di grazia schiude la situazione attuale?
Rimando al messaggio dei Vescovi Lombardi per una prima domenica di Quaresima certo diversa dalle altre che abbiamo finora vissuto.
d. Alfredo

Avvisi vari
aggiornati al 6 marzo 2020

In base al comunicato della Conferenza Episcopale Lombarda del 6 marzo 2020, le Messe di domenica 8 marzo e le successive Messe feriali continueranno a essere celebrate senza la partecipazione dei fedeli, fino a nuova comunicazione.


Fino a domenica 15 marzo compresa, le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali (quindi anche quelli dei CIC, della TERZA ETÀ e dei gruppi giovanili, più gli allenamenti delle società sportive) restano sospesi.

Di conseguenza, anche l'INAUGURAZIONE DEL NUOVO ORATORIO, prevista per il 15 marzo, viene posticipata in data da destinarsi.
Invitiamo comunque a prendere nota dei tradizionali appuntamenti quaresimali:

PANE & PAROLA ogni giovedì dalle 18,30 alle 20,30 in chiesa a SB, adorazione eucaristica silenziosa con proposta di meditazione sulle letture della domenica successiva e possibilità di confessioni individuali.

VIA CRUCIS ogni venerdì:
- alle 8 in SB per i RAGAZZI delle elementari
- alle 9 in SB per tutti 
- alle 17 in MMC per tutti
N. B.: venerdì 6 e 13 marzo non ci sarà la celebrazione comunitaria. Saranno comunque disponibili alcuni sussidi per la preghiera personale: la Via Crucis vocazionale con meditazioni del cardinal Carlo Maria Martini (con lo schema tradizionale; scaricabile da qui) e quella tratta dal blog Vino Nuovo (qui quella di Chiara Bertoglio, pubblicata il 6 marzo)

DAL DIGIUNO LA CARITÀ: domenica 22 offriamo nella messa il frutto del digiuno quaresimale (scelto in famiglia) che quest’anno sarà destinato a sostenere le attività caritative dei MISSIONARI FIDEI DONUM della diocesi.

E domenica 29 offriamo una borsa di spesa per sostenere la PICCOLA BOTTEGA DELLA CARITÀ della nostra Caritas che serve un centinaio di famiglie del quartiere (sarà data comunicazione specifica in merito).

Invitiamo anche a seguire le INIZIATIVE DECANALI segnalate nell’apposito volantino (scaricabile qui).

Siamo vicini alle suore di Maria Bambina per l’improvvisa morte di SUOR GIOVANNA MAGRINI che molto ha donato alla nostra comunità: la ricorderemo con una Messa in suffragio appena sarà possibile. 

Dal 1° marzo, alle 6.28 di ogni giorno: preghiera per la pace con l’Arcivescovo (maggiori informazioni qui)

08 febbraio 2020

Lettera dell'Arcivescovo monsignor Mario Delpini per il tempo di Quaresima

«UMILIÒ SE STESSO, FACENDOSI OBBEDIENTE FINO ALLA MORTE E A UNA MORTE DI CROCE» (Fil 2,8)

Carissimi,

guardo i quadri che rappresentano san Carlo. Ce ne sono dappertutto: in ogni chiesa, nelle cappellette, nella casa dell’Arcivescovo. Il suo volto segnato da penitenze e da lacrime mentre contempla il Crocifisso mi provoca a pensare, a pregare: quanto la meditazione della passione del Signore ispira il mio modo di interpretare la vita e il ministero?
Benedico il tempo di Quaresima perché la liturgia ci propone di andare verso la Settimana Autentica per entrare nel mistero della Pasqua del Signore. Invito tutti a concentrarsi sull’essenziale, chiedendo la grazia che i sentimenti e il pensiero di Cristo ispirino il nostro sentire e il nostro pensare.
Il testo della Lettera ai Filippesi che inserisce un inno intenso e commovente può ispirare tutto il tempo di Quaresima.

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
(Fil 2,5 - 18)


1. La «sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore» (Fil 3,8)

Paolo si sforza di correre verso la meta, che è la conoscenza di Cristo Gesù (cfr. Fil 3,12) perché è stato conquistato da Gesù.Le nostre lentezze, il grigiore della nostra mediocrità, il clima lamentoso e scoraggiato che talora si percepisce nelle nostre comunità sono forse un segno di una resistenza all’attrattiva di Gesù. Il tempo di Quaresima ci invita a tenere fisso lo sguardo su Gesù, sul mistero della sua Pasqua per conformarci sempre più a lui, nel sentire, nel volere e nell’operare (cfr. Fil 2,13).

2. «Credo in Gesù Cristo»

La conoscenza di Gesù e del suo messaggio non può limitarsi ai vaghi ricordi del catechismo, non può aggiornarsi con qualche titolo di giornale o con qualche conferenza. Credo che sia necessario proporre percorsi di formazione per gli adulti e incoraggiare molti a partecipare a corsi già da tempo offerti in diverse parti della diocesi, come Corsi di teologia per laici, Corsi biblici, cicli di incontri nella forma di Quaresimali.
Si deve anche pensare a qualche proposta che sia più popolare, che raggiunga tutti i fratelli e le sorelle che vivono la loro fede con semplicità e partecipazione costante alla messa domenicale e non sono nelle condizioni di percorsi di formazione impegnativi.
Mi sento di proporre che, come nella Chiesa antica, si offra a tutti la possibilità di ascoltare una spiegazione del Credo, il simbolo della fede che si proclama nella celebrazione eucaristica. In Quaresima spesso si propone il Simbolo Apostolico. Si può pensare che le messe domenicali di Quaresima siano precedute o seguite dalla spiegazione di alcuni articoli del Credo per chi può trattenersi in chiesa per il tempo necessario. I preti sono spesso impegnati per le celebrazioni delle messe. Talora è opportuno rivedere l’orario e che il vicario episcopale di zona proceda a questa revisione. Ad ogni modo, non è necessaria la presenza del prete per proporre una spiegazione degli articoli del Credo: certo, chi lo fa deve essere adeguatamente preparato, per essere sobrio e preciso, in modo che in un tempo sensato sia possibile una chiarificazione essenziale delle verità cristiane e si possa poi sciogliere l’assemblea, senza trattenerla a lungo.

3. «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,5)

Il tempo di Quaresima è il tempo adatto per confrontarsi con serietà sulle esigenze della carità, per condividere il provare compassione di Gesù davanti alla folla smarrita, ai malati e agli esclusi, ai lutti troppo ingiusti e troppo dolorosi.
Le forme della carità adatte per il nostro tempo devono essere oggetto di riflessione e di condivisione. La dottrina sociale della Chiesa riproposta e approfondita dai pontefici del secolo scorso trova nell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco e nell’indicazione della “ecologia integrale” una proposta di riflessione e di azione impegnativa per tutti i cristiani e per tutti gli uomini di buona volontà.
Le dimensioni impressionanti della ricchezza e della povertà e il divario tra ricchi e poveri possono lasciare indifferenti i cristiani? L’abitudine allo spreco e il dramma della fame possono essere tollerati? I criteri della spesa pubblica possono essere indiscutibili? Gli investimenti per la ricerca possono essere condizionati solo dal profitto prevedibile? Inoltre i cristiani – animati dagli stessi sentimenti di Gesù – si pongono domande sulle condizioni di vita e di lavoro che la situazione contemporanea sembra imporre a molti. Come si può tollerare che l’organizzazione del lavoro invada ogni momento della vita e ogni giorno della settimana, anche la domenica? Quale miopia può giustificare che sia considerata un problema l’attesa di un figlio, visto che comporta un periodo di assenza dal lavoro?
Ma i cristiani non si limitano a porre domande: offrono risposte e sono disposti a pagare di persona. Più che cortei di protesta o di richiesta, siamo impegnati a scelte di vita personale coerenti e a tessere alleanze con tutti gli amici del bene comune. È doveroso che nella comunità cristiana si promuovano occasioni di confronto per approfondire i temi della Dottrina Sociale della Chiesa, per orientare l’impegno in ambito sociale e politico.
La Quaresima invita alla pratica del digiuno in alcuni giorni e più in generale a rivedere lo stile di vita nella prospettiva della carità e della solidarietà. La pratica del digiuno sembra quasi cancellata dalla sensibilità ordinaria del popolo cattolico occidentale: tanto che suscita interesse e ammirazione il rigore con cui praticano il digiuno i cattolici di rito orientale e i fedeli di altre confessioni e religioni. Più che l’ammirazione è opportuno disporsi con semplicità e intelligenza a raccogliere il ricco patrimonio della tradizione cristiana e a tradurre in scelte concrete l’insegnamento che la sapienza dei popoli e dei secoli ci propone.
Nell’impegno politico, nelle responsabilità professionali, nelle forme di presenza “nel sociale” i cristiani e tutti gli uomini e le donne di buona volontà cercano con intelligenza, lungimiranza, determinazione le vie percorribili per un mondo più giusto e fraterno, più abitabile e ospitale.

4. «Risplendete come astri nel mondo» (Fil 2,15)

Il tempo di Quaresima chiama i battezzati a conversione, accompagna i catecumeni al battesimo, cura la preparazione dei ragazzi a portare a compimento l’Iniziazione cristiana.
La presenza di catecumeni che chiedono il battesimo in età giovanile e in età adulta è un segno che interroga tutta la comunità cristiana e impegna a predisporre accoglienza, accompagnamento, apprezzamento per fratelli e sorelle che attestano la serietà del cammino di Iniziazione cristiana e della scelta di vita cristiana. Questa testimonianza può incoraggiare la proposta rivolta ai ragazzi. Abbiamo fatto molto per predisporre nuovi sussidi e suggerire itinerari per l’Iniziazione cristiana, dalla preparazione al battesimo dei familiari alle diverse fasi fino alla confermazione. Ma non possiamo ritenerci soddisfatti: la comunità educante è spesso ancora una realtà indefinita e poco significativa, il coinvolgimento dei genitori è stentato ed episodico, le persone disponibili come catechisti e catechiste talora sono insufficienti per numero e disponibilità di tempo. Dobbiamo ringraziare per tanta generosità, ma non possiamo ritenerci soddisfatti. Abbiamo il compito di continuare a pensare, a provare, a suscitare collaborazioni.
Utilizzo talora l’immagine della scintilla: basta una scintilla per far divampare un incendio. Possono bastare pochi ragazzi, poche coppie di genitori, poche catechiste perché in una comunità arda il desiderio di partecipare alla vita della Chiesa e di contagiare tutti con la gioia e la carità? La logica del Vangelo ci incoraggia a credere più al metodo del seminatore che al metodo del programmatore.

Carissimi,

il tempo forte della Quaresima sia intenso di grazie per tutti. L’invito a conversione ci trafigga il cuore: non si tratta di un appello convenzionale, ma di una parola amica, esigente e promettente che il Signore ci rivolge. Lo sguardo rivolto al Crocifisso, la meditazione delle verità cristiane, la pratica di una ascesi proporzionata ci conduca a vivere con intensità i giorni della passione, morte, risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Tre parole anche per i nostri Oratori

C’era anche una rappresentanza di Gratosoglio venerdì 31 gennaio alla Messa per gli Oratori, voluta nell’ambito di Oratorio 2020, il cammino in cui gli oltre mille oratori della diocesi di Milano stanno ripensando i propri progetti educativi.
Il Duomo, dove si è svolta la celebrazione, era affollatissimo di genitori, educatori e bambini, anche molto piccoli. Don Giovanni e i nostri chierichetti si sono sistemati nel transetto destro, insieme agli oltre duecento sacerdoti e ai circa quattrocento ministranti. Il resto del nostro gruppo, tranne suor Agnese, è riuscito invece a sedersi nella navata sinistra, in un punto dove la celebrazione poteva essere seguita tramite uno schermo.
L’introduzione di don Mario Antonelli, Vicario episcopale per l’educazione e la celebrazione della fede, conteneva la certezza che lo sguardo d’amore del Signore si posa ancora sugli oratori, «antichi e ancora nuovi e preziosi». È lo stesso sguardo con cui, nel brano del Vangelo secondo Marco scelto per l’occasione, Gesù fissò quel tale che cercava risposte per la propria felicità.
L’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, nella sua omelia, ha ribadito più volte: «La comunità cristiana è incaricata di offrire la risposta di Gesù» al grido che indica un desiderio di vita felice, vera, buona per tutti. Una risposta, però, che non è aggressività né rassegnazione. È piuttosto la presenza più accessibile, in cui tutti sono benvenuti.
L’oratorio, quindi, è «una delle forme geniali», la più diffusa in diocesi, «che la comunità cristiana ha creato per accompagnare le giovani generazioni perché imparino a percorrere la via della vita». Un’intuizione fatta propria da san Giovanni Bosco, come pure dal Beato Andrea Carlo Ferrari, che nei suoi anni sulla cattedra di sant’Ambrogio volle un oratorio in ogni parrocchia, e dagli educatori anche laici che, in oltre cent’anni, hanno dato vita a questa realtà.
Dalle letture da poco proclamate, l’Arcivescovo ha tratto tre indicazioni che sintetizzano la proposta educativa oratoriana. La prima è il nome stesso di Gesù, da conoscere e seguire, col quale parlare. La seconda è «Correre», ossia «il modo di vivere di chi ha conosciuto Gesù e sperimenta il suo amore che salva», descritto dall’apostolo san Paolo nella Lettera ai Filippesi. La terza è rappresentata dalle «Opere di misericordia» tramite le quali la fede si fa operosa, come sprona l’apostolo san Giacomo nella sua Lettera: in questo modo, chi vive l’oratorio sa anche uscire da esso per stare con chi è solo.
Sono indicazioni che nei nostri oratori cerchiamo di tradurre, mediante proposte educative che lascino un segno duraturo e non si riducano solo a momenti piacevoli da vivere insieme. Aver voluto il nuovo Oratorio-Centro Parrocchiale San Barnaba, che presto vedrà l’inaugurazione ufficiale, corrisponde esattamente a proporre all’intero quartiere uno stile di vita diverso da quello che invece offre la logica del mondo.
Anche il Campus di Educazione alla Pace, che ci apprestiamo a vivere per la quinta volta, non è slegato dalla proposta educativa degli oratori di Maria Madre della Chiesa e San Barnaba. Infatti, propone un modello diverso per vivere insieme, necessario non solo al nostro territorio. Non potevamo che accogliere con favore, perciò, l’ultimo «editto» di monsignor Delpini, nei saluti prima della benedizione finale: un impegno a radunarsi, alle 6.28 delle mattine di Quaresima, per pregare insieme a lui per la pace.
Al termine della Messa siamo usciti in piazza del Duomo per partecipare al flash-mob, ossia al raduno festoso, organizzato dalla Fondazione Oratori Milanesi. Abbiamo contribuito a comporre la scritta «Oratorio 2020» con le torce dei nostri telefoni cellulari; precisamente, eravamo in corrispondenza della lettera «R».
Emilia Flocchini

Calendario parrocchiale (09/02 – 23/02)

Dom. 9.2
V DOMENICA DOPO L’EPIFANIA
GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
- ore 10.30 Messa/incontro + pranzo CIC 4 SB
- ore 15-17 incontro CIC 2 a MMC
- ore 18.00 Messa SB animata dai gruppi di PG 
- ore 19.00 incontro gruppo ADO 1 oratorio SB  
- ore 21.00 incontro gruppo ADO 2 oratorio SB

Lun. 10.2
- ore 15 3ª età a MMC
- ore 19 laboratorio teatrale “con i miei occhi” a MMC

Mar. 11.2
- ore 15,30 3ª età in chiesa SB nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes: ROSARIO E PREGHIERA PER GLI AMMALATI

Mer.12.2
- ore 21 in Santa Maria di Caravaggio CORSO BIBLICO DECANALE con d. Crimella sulla lettera di san Paolo ai Filippesi – Ultimo incontro

Gio. 13.2
- ore 17,30 gruppo GIOVANI ritrovo in SB per Viboldone: vesperi e testimonianza di madre Ignazia Angelini
- ore 21 in oratorio SB incontro catechesi adulti con don Francesco

Ven. 14.2
- ore 19 oratorio SB Lab-Ora-Thorio: consiglio dell’Oratorio sul progetto 20.20 
- ore 21 in oratorio SB gruppo PREADO

Dom. 16.2
PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA detta «della divina clemenza»
- ore 10.30 CIC 3 Messa, incontro e pranzo a SB        
- ore 15.00 CIC 1 incontro a SB
           


INIZIA IL CAMPUS DELLA PACE: invitiamo a visionare il programma e a confermare la presenza nei momenti aperti che si desiderano vivere

Lun. 17.2
- ore 15 3ª età a MMC

Mer. 19.2
- ore 15 3ª età catechesi in oratorio SB

Dom. 23.2
ULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA detta «del perdono»
- ore 10,30 Messa/incontro CIC 4 a SB
- ore 13,00 pranzo CIC 2 e incontro a SB
- ore 18.00 Messa SB animata dai gruppi di PG
- ore 19.00 incontro gruppo ADO1 oratorio SB 
- ore 21.00 incontro gruppo ADO 2 oratorio SB