27 giugno 2020

Pane & Parola 26/06/2020 - Verso la IV domenica dopo Pentecoste

ALL'INIZIO DELL'ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio forte e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi figli di servirti in modo lodevole e degno; fa' che senza inciampi camminiamo verso i beni da te promessi.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Lettura del libro della Genesi.  6, 5-22
In quei giorni. Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti». Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore. Questa è la discendenza di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. Noè generò tre figli: Sem, Cam e Iafet. Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. Dio guardò la terra ed ecco, essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. Farai nell’arca un tetto e, a un cubito più sopra, la terminerai; da un lato metterai la porta dell’arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore. Ecco, io sto per mandare il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne in cui c’è soffio di vita; quanto è sulla terra perirà. Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e fanne provvista: sarà di nutrimento per te e per loro». Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece. Parola di Dio.

SALMO 13
R.:  L’alleanza di Dio è con la stirpe del giusto.
Lo stolto pensa: «Dio non c’è». Sono corrotti, fanno cose abominevoli: non c’è chi agisca bene. Il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio. R.
Sono tutti traviati, tutti corrotti; non c’è chi agisca bene, neppure uno. Non impareranno dunque tutti i malfattori, che divorano il mio popolo come il pane e non invocano il Signore? R.
Ecco hanno tremato di spavento, perché Dio è con la stirpe del giusto. Voi volete umiliare le speranze del povero, ma il Signore è il suo rifugio. R.

Lettera di san Paolo apostolo ai Galati  5, 16-25
Fratelli, vi dico: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Parola di Dio.

Alleluia. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Alleluia.

Lettura del Vangelo secondo Luca. 17, 26-30. 33
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.». Parola del Signore.


Spunti di riflessione e preghiera

La vita è un cammino verso la meta dei “beni promessi” da Dio (orazione All’inizio dell’Assemblea liturgica). È cammino da compiere “con Dio” (cfr. Noè - 1ª lettura), “secondo lo Spirito”(epistola). Il credente è chiamato a vigilare sui propri passi (vangelo), non lasciandosi abbagliare dalle “opere della carne” ma favorendo il maturare dei frutti dello Spirito (epistola).
I Vangeli ci raccontano il cammino di Gesù di Nazareth: un uomo “condotto dallo Spirito” (dirà s.Luca), nella cui umanità vediamo il frutto maturo dell’ “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” fino al “perdere la vita per salvarla”.

Nel Vangelo di oggi Gesù parla di una umanità così impegnata nelle occupazioni della vita da non riconoscere il significato del proprio tempo in relazione alla salvezza e in esso gli appelli dello Spirito.
Nei mesi scorsi ci siamo detti che “niente sarà come prima”, pensando non solo alle conseguenze nefaste della pandemia ma anche ai valori che il dramma in corso ci riconsegna come fondamentali…
Con quale grado di consapevolezza sto facendo il mio cammino? Riesco nella riflessione e nella preghiera a custodire questo respiro sulle mie vicende quotidiane?
Come rileggo nella mia vita il drammatico combattimento tra “la carne e lo Spirito” cioè tra una vita senza Dio e una con Lui? Cerco di ascoltare gli appelli dello Spirito che chiama a conversione, che è pronto a sostenere in me la maturazione dei suoi “frutti”?
Ma poi io voglio davvero diventare sempre più un uomo/ una donna che ama, gioioso/a, che costruisce la pace, magnanime, benevolo/a, buono/a, fedele, mite, signore/a di se stesso/a? È questo il modello a cui mi ispiro nelle scelte e nei comportamenti della vita? … questo modello è l’umanità di Gesù…


Signore Gesù guardiamo a te nell’Eucaristia
che ci presenta dal vivo il tuo perdere la vita per amore.
La fragranza di questo pane spezzato e il racconto di te nel Vangelo
ci permette di assaporare un poco il gusto buono della tua umanità
che si è offerta nella ferialità apparentemente insignificante dei giorni a Nazareth,
nella relazione di amicizia coi discepoli e nella casa di Lazzaro, Marta e Maria a Betania
e negli incontri con persone di tutti i tipi, soprattutto i sofferenti e gli esclusi.
Signore Gesù, aiutaci a custodire nei nostri giorni
il sapore buono della tua vita donata per amore,
per non cedere alle attrattive abbruttenti di una vita senza Dio.
Sostieni e rafforza il nostro desiderio e il nostro impegno di camminare nello Spirito
portando frutti di bontà, fedeltà, amore. Amen.

21 giugno 2020

Un Quartiere Per L'Estate - Centro Estivo Gratosoglio



Un Quartiere Per L'Estate è la proposta di un centro estivo per i ragazzi dai 7 ai 14 anni (dalla prima elementare conclusa), che si svolgerà da martedì 30 giugno a venerdì 31 luglio

Sorge dalla cordata di Enti e Organizzazioni Educative di Gratosoglio: L’Impronta, gli oratori delle Parrocchie San Barnaba In Gratosoglio e Maria Madre della Chiesa, Associazione Piccolo Principe Onlus, il Centro Sportivo Italiano, Cooperativa Lo Scrigno e Fondazione Somaschi con la supervisione di Muncipio 5 del Comune di Milano.

In questi giorni è iniziata la formazione dei volontari, che verranno affiancati, nel corso delle attività, da personale professionale.

Le iscrizioni sono possibili prevalentemente online*, a questo indirizzo, esclusivamente dalla mezzanotte tra domenica 21 e lunedì 22 fino alle 15 di venerdì 26 giugnoTutte le famiglie riceveranno per e-mail conferma di avvenuta iscrizione al termine delle stesse e non oltre sabato 27 giugno alle ore 12.

I posti disponibili sono 80. La segreteria del centro estivo, in ottemperanza alle prescrizioni del DPCM del 17 maggio, utilizzerà i seguenti criteri per eventuali selezioni:

- La difficoltà nella gestione dei ragazzi da parte della famiglia (es. entrambi i genitori lavoratori; nucleo monoparentale)

- Impossibilità per i genitori di accedere al lavoro agile/smart-working

- La condizione di disabilità del minore

- La documentata condizione di fragilità del nucleo familiare

- Data di presentazione dell'iscrizione debitamente compilata e firmata

Per ulteriori informazioni, scaricate il volantino col programma e i costi.

Seguite poi la pagina Facebook e l’account Instagram aperti per l’occasione, per iniziare a capire come si svolgerà questa forma insolita e inedita dell’estate vissuta nei nostri oratori.

 

*Le famiglie che incontrassero problemi nell’iscrizione online possono rivolgersi alla Cooperativa Lo Scrigno.

13 giugno 2020

Pane&Parola 12/06/2020 - Verso la II Domenica dopo Pentecoste

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Mostra ancora, o Dio forte ed eterno, a favore dei credenti gli antichi prodigi operati dal tuo braccio; vinci ogni avverso potere e dona alla tua Chiesa di professare in libertà la propria fede e di custodire senza timore la tua legge. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Lettura del libro del Siracide. 17, 1-4. 6-11b. 12-14

Il Signore creò l’uomo dalla terra e ad essa di nuovo lo fece tornare.

Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,

dando loro potere su quanto essa contiene.

Li rivestì di una forza pari alla sua e a sua immagine li formò.

In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,

perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.

Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare.

Li riempì di scienza e d’intelligenza e mostrò loro sia il bene che il male.

Pose il timore di sé nei loro cuori, per mostrare loro la grandezza delle sue opere,

e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie.

Loderanno il suo santo nome per narrare la grandezza delle sue opere.

Pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita.

Stabilì con loro un’alleanza eterna e fece loro conoscere i suoi decreti.

I loro occhi videro la grandezza della sua gloria, i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa.

Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!» e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo. Parola di Dio.

 

SALMO 103 (104), 1-3a. 5-6. 9-11. 14 R.: Benedici il Signore, anima mia!

Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore,

avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda,

costruisci sulle acque le tue alte dimore.R.

Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare.

Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque.

Hai fissato loro un confine da non oltrepassare, perché non tornino a coprire la terra. R.

Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti.

Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra. R.

 

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.  1, 22-25. 28-32

Fratelli, mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.  Parola di Dio.

 

Alleluia. Siate perfetti, dice il Signore, come è perfetto il Padre vostro celeste. Alleluia.

 

Lettura del Vangelo secondo Matteo. 5, 2. 43-48

In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Parola del Signore.

 

Mettendomi in ascolto delle letture mi hanno colpito alcune espressioni:

 

1.    Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare.

Nella visione biblica il pensiero dell’uomo è frutto dell’esercizio di più facoltà, di tutte le sue facoltà migliori.  A quale cura siamo richiamati verso ciò che diciamo, vediamo, ascoltiamo, sentiamo nel profondo del cuore per formare i nostri pensieri e giungere a scegliere il vero bene della nostra vita!

 

2.    Guardatevi da ogni ingiustizia!

Il monito del Creatore rieccheggia nelle riflessioni di s.Paolo e diventano un elenco prezioso per l’esame della vita di ogni uomo. Nel silenzio ripercorriamolo con verità. Riconoscendoci ingiusti potremo invocare la sua misericordia e lodare il suo santo nome: “Sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia”.

 

3.    A ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.

In opposizione all’ingiustizia ecco il sunto di cosa vuol dire praticare la giustizia: prendersi cura del prossimo. Di questi tempi abbiamo scoperto o riscoperto alcuni modi di questa cura. La fase 2,3,4… sono occasioni per esercitarci in questa cura: è motivo di gratitudine ma anche di invocazione, di richiesta di perdono e anche di propositi da mantenere…

 

4.    Amate i vostri nemici … se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? … Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Non è un programma per ingenui o inesperti. Forse solo chi ha già una grande esperienza della vita può davvero comprendere le parole di Gesù. Le prove e i fallimenti della vita, vissuti come occasioni e manifestazioni dello Spirito, permettono di imparare a fidarsi di Dio e ad osare lo “straordinario” di una umanità che riflette la perfezione e la bellezza dell’amore del Padre, fino ad amare i nemici e pregare per i persecutori (come ha fatto Gesù in croce).

 

 

 

Padre, grazie per il dono della vita che respira in noi e in tutto l’universo.

Grazie perché chiami noi uomini a fare la cosa straordinaria per eccellenza: amare.

E’ la chiamata a vivere in pienezza la nostra umanità prendendoci cura del prossimo.

Ed è la chiamata a riflettere il tuo volto di Padre in una vita di fratelli.

Non permettere che ci accontiamo di vivere senza tendere a questa ordinaria straordinarietà.

Scuotici dal grigiore di una vita che tende al ribasso e che dimentica la sua alta vocazione.

Senza l’amore che si dona, fino alle estreme conseguenze, avremo vissuto invano

avremo perso l’occasione di godere della bellezza dell’Amore,

della bellezza della Vita, della bellezza di Te che sei nostro Padre. Amen.

09 giugno 2020

Celebrazione del Corpus Domini 2020

Un'immagine della processione cittadina del Corpus Domini del 2018, da Maria Madre a San Barnaba
(foto di un parrocchiano)

Nella solennità del Corpo e del Sangue del Signore, questo giovedì, gli orari delle Messe nelle nostre parrocchie restano invariati: alle 9 a San Barnaba, alle 17 a Maria Madre della Chiesa.

L’Arcivescovo monsignor Mario Delpini presiederà invece la Messa in Duomo alle 21, ma potranno accedere solo le persone espressamente invitate, come indicato sul Portale diocesano. La celebrazione sarà trasmessa in diretta sui media diocesani (in televisione, su Chiesa TV). Non è stato predisposto un libretto.

L’Adorazione Eucaristica, invece, si svolgerà solo venerdì alle 18.30 a San Barnaba, nell’appuntamento Pane&Parola.

06 giugno 2020

Pane & Parola 5/6/2020 - Verso la solennità della Santissima Trinità

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA


Dio Padre, che mandando agli uomini la Parola di verità e lo Spirito di santificazione ci hai rivelato il tuo mistero mirabile, donaci di confessare la vera fede e di riconoscere la gloria della Trinità eterna, adorando l’unità nella maestà divina.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


 

Lettura del libro dell’Esodo. Es 3, 1-15


In quei giorni. Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».  
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. Parola di Dio.


Sal 67 (68) R.:Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.


O Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto,
tremò la terra, i cieli stillarono davanti a Dio, quello del Sinai, davanti a Dio, il Dio di Israele. R.


Di giorno in giorno benedetto il Signore: a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva; al Signore Dio appartengono le porte della morte. R.


Verranno i grandi dall’Egitto, l’Etiopia tenderà le mani a Dio.
Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore. Riconoscete a Dio la sua potenza. R.


Lettera di san Paolo apostolo ai Romani. Rm 8, 14-17


Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Parola di Dio.


Alleluia. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo; a Dio che è, che era e che viene. Alleluia.


Lettura del Vangelo secondo Giovanni. Gv 16, 12-15


In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore.




Dio si rivela a Mosè in una fase precisa della sua vita che potremmo dire rinunciataria e che si trascina nell’ordinarietà. Lasciata alle spalle la vicenda, esaltante ma anche avvilente e divenuta pericolosa, in Egitto, Mosè ora si dedica alla famiglia e al lavoro. E’ troppo dura la realtà per cambiarla e gli ideali “giovanili” sono stati messi da parte. Il potente Mosè ha fatto i conti coi suoi limiti (è giunto fino ad uccidere e scappare) e… non possiede più nulla, nemmeno il gregge è suo ma del suocero.


Dio si rivela così a Mosè:


In un roveto che arde ma non consuma: perché così, diversamente da noi, è la passione d’amore di Dio. È amore che non consuma e non si consuma… è amore sempre ardente, giovane! Ed è amore che non dimentica l’amato mai.


Con delle credenziali precise:


“il Dio di tuo padre”: Mosè non ha conosciuto suo papà ma sa che ha fatto di tutto per salvarlo da morte certa, sa che lo ha amato fino a rinunciare ad averlo con sé…


“il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”: Mosè conosce la storia del suo popolo e la fedeltà di Dio alle promesse fatte e rinnovate ai patriarchi.


Dicendo: “ho osservato la miseria del mio popolo, conosco … sono sceso a liberarlo”. Ecco la manifestazione della fedeltà di Dio per il suo popolo. Ecco la rivelazione del suo cuore, delle sue intenzioni rinnovate in questo momento preciso della storia.


Rivelando il suo nome “Io sono colui che sono”:  la frase «io sono colui che sono», stando alle regole della grammatica ebraica ,significa «io sono colui che c’era, che c’è e che ci sarà», cioè «io sono colui che è sempre presente», «io ci sono».


NB: “Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione”.


Invochiamo il dono dello Spirito:

Vieni Spirito Santo, tu sei l’IO-CI-SONO di Dio per noi!

Vieni Spirito Santo, in te Gesù è con-noi-tutti-i-giorni fino alla fine del mondo.

Vieni Spirito Santo, raggiungici nella ferialità spesso trascinata tra slanci e rinunce, tra idealità e delusioni.

Vieni Spirito Santo e ricordaci le parole di Gesù sul Padre, il suo amore e la sua volontà di salvezza.

Vieni Spirito Santo, il tuo fuoco purifichi le nostre mancanze e riaccenda in noi l’amore per Dio e i fratelli.

Vieni Spirito Santo e riaccendi in noi la fiamma viva dell’amore appassionato e fedele di Dio per ogni uomo.

Vieni Spirito Santo…

 

Abbiamo celebrato lunedì 1.6 la festa di Maria Madre della Chiesa e ora celebriamo il 7.6 la festa di San Barnaba:

Vieni Spirito Santo sulle nostre Comunità parrocchiali e sui nostri quartieri

Infondi in tutti la certezza dell’IO-CI-SONO di Dio per ciascuno.

Sostieni e incoraggia gli animi delle persone sole, delle famiglie provate in tanti modi,                                                                  dei ragazzi lasciati a se stessi, dei giovani frustrati dall’impatto col mondo reale, degli anziani abbandonati…

Apri i cuori chiusi dal male e incapaci di credere al perdono, alla tenerezza e a nuovo amore.

Guida la nostra comunità a raccogliere la provocazione che viene dal momento presente ad aprirsi a tutti con paziente operosità, perché siano allargati i paletti della tenda che tutti vuole accogliere come le braccia del Padre, tutti figli e fratelli, tutti amati e perdonati…