18 febbraio 2011

“Mentre il Signore Gesù si allontanava di là,
due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide,
abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si
avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa
fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse:
«Avvenga per voi secondo la vostra fede».
E si aprirono loro gli occhi.”
(Matteo 9,27-30a)

Appuntamenti da Domenica 20 febbraio 2011

DOMENICA 20 febbraio
VII DOMENICA DOPO L’EPIFANIA
Lettura del profeta Isaia (64,3b-8)
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (2,1-5)
Vangelo secondo Matteo (9,27-35)

ore 15,30 presso la Parrocchia Maria Madre della Chiesa: Incontro per Genitori e ragazzi del CIC1.
ore 15,30 presso il Centro Parrocchiale: Percorso formativo unitario di Azione Cattolica della Comunità Pastorale di Gratosoglio «COMPROMESSI NELLA STORIA».
Primo incontro: “Una storia illuminata”.

Lunedì 21 febbraio «S. Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesa»
ore 20,45 presso la Parrocchia Maria Madre della Chiesa: Incontro di tutti gli Adolescenti e 18/19nni.

Mercoledì 23 febbraio «S. Policarpo, vescovo e martire»
ore 15,00 presso il Centro Parrocchiale: TERZA ETÀ: Festa dei Compleanni.

Venerdì 25 febbraio
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.
ore 20,30 in Oratorio: Incontro dei Pre-Adolescenti (2a e 3a media).
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: 5 ° Incontro dei Fidanzati.
ore 21,00 presso la Parrocchia Sant’Antonio Maria Zaccaria: Incontro di Area Omogenea per coloro che sono impegnati nella preparazione dei Battesimi.

Sabato 26 febbraio
ore 10,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.
ore 14,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.

DOMENICA 27 febbraio
PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA
Lettura del profeta Baruc (1,15a;2,9-15a)
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (7,1-6a)
Vangelo secondo Giovanni (8,1-11)

ore 15,00 in Salone: Laboratorio di Carnevale per i ragazzi ed i genitori del CIC.

Lunedì 28 febbraio
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro degli Adolescenti.

Mercoledì 2 marzo
ore 15,00 al Centro Parrocchiale: TERZA ETÀ. Tombolata.

Giovedì 3 marzo
ore 21,00 presso la Parrocchia di S. Maria delle Grazie al Naviglio: Scuola della Parola dei 18/19nni e dei Giovani.

Venerdì 4 marzo
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.
ore 20,30 in Oratorio: Incontro dei Pre-Adolescenti (2a e 3a media).

Sabato 5 marzo
ore 21,00 in Salone: Serata Blues

DOMENICA 6 marzo
ULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA
Lettura del profeta Osea (1,9a;2,7a.b-10.16-18.21-22)
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,1-4)
Vangelo secondo Luca (15,11-32)

GITA SULLA NEVE A TORGNON
Iscrizioni in Oratorio

Conferenza Episcopale Lombarda Comunicato della sessione 7-8 febbraio 2011

Riportiamo lo stralcio del documento

La Conferenza Episcopale Lombarda, presieduta da S. E. il Card. Dionigi Tettamanzi, si è radunata nella sessione ordinaria dei giorni 7 e 8 febbraio a Somasca di Vercurago (Lecco), nel ricordo del quinto centenario della miracolosa liberazione di S. Gerolamo Emiliani.

1. Riflessione sul momento attuale del Paese
I Vescovi delle diocesi di Lombardia hanno espresso il loro forte disagio per l’attuale situazione socio-politica, per i temi e i toni del dibattito pubblico, per l'inquietudine diffusa, per i problemi drammatici e le manifestazioni violente che tormentano molti Paesi del mondo.

Nell'esercizio della loro responsabilità pastorale i Vescovi hanno considerato con particolare preoccupazione la condizione giovanile. I giovani sono i destinatari di una singolare simpatia e attenzione - secondo la tradizione delle Chiese di Lombardia - perché sono i protagonisti del futuro.
La condizione giovanile attuale risulta però come mortificata: sono infatti diffuse la sfiducia nel futuro a motivo della crisi del modello di sviluppo sinora dominante, la confusione morale ingenerata anche dalla tendenza a giustificare l'incoerenza tra i valori proclamati in pubblico e i comportamenti privati, la sfiducia nelle istituzioni motivata anche da atteggiamenti di insofferenza verso le regole della democrazia, avvertite più come un intralcio che come garanzia di libertà e di uguaglianza.

I Vescovi lombardi sentono il dovere di offrire il loro specifico contributo annunciando il Vangelo e indicando a tutti i fedeli, ai giovani in particolare, il cammino della speranza, il carattere promettente della coerenza morale, la responsabilità di tutti a porsi al servizio gli uni degli altri.

Per questo apprezzano e incoraggiano la dedizione di molti Amministratori locali che con passione, competenza e disinteresse personale si fanno carico del bene comune. Riconoscono inoltre in questo impegno, spesso ingrato, molteplici segni di un’autentica attenzione al vissuto concreto
della gente: ciò apre alla speranza che questo stile di vita possa essere contagioso e ampiamente condiviso.

Invitano pertanto tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà a farsi carico di quell'agenda di speranza per il futuro del Paese che è stata discussa e condivisa nella Settimana Sociale dei Cattolici Italiani celebrata a Reggio Calabria nello scorso ottobre.

I Vescovi lombardi si impegnano a promuovere nelle rispettive diocesi, secondo le loro competenze e responsabilità, occasioni di discernimento condiviso con le varie forme associative dei laici cattolici sulla situazione attuale e sulle prospettive future, a incoraggiare e sostenere proposte di formazione per l'impegno sociale e politico. Questa è in linea con il cammino pastorale della Chiesa in Italia per il decennio 2010-2020, che ci deve vedere tutti impegnati ad “educare alla vita buona del Vangelo”, in particolare sollecitando e accompagnando i giovani a vivere la vita come una vocazione e a guardare al futuro con la forza di una speranza responsabile.

Verbale CC.PP.PP

Cronaca dei lavori dei CC.PP.PP. congiunti
Maria Madre della Chiesa - San Barnaba in Gratosoglio
del 3 FEBBRAIO 2011 - presso il Centro Parrocchiale Vittoria

I due consigli pastorali si sono riuniti per discutere sul seguente Ordine del giorno:

1) Riflessione su Filippesi 4,4-9:
4 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
5 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. 6 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. 7 E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
8 Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. 9 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.

2) Approvazione Verbale del 30 novembre;
3) Siamo chiamati a riflettere sulla Festa Patronale, in anticipo per consentire alla Commissione di prepararla senza fretta; ci aiutiamo con queste domande:
- Quale motivo hai tu per partecipare alla festa?
- Quale il senso da privilegiare, secondo te, nella festa 2011?
- Ripensando all’ultima festa, quale ricchezza ti sei portato via?
- Hai in mente un titolo? (Utile per l’eventuale richiesta di finanziamento comunale)
4) Varie ed eventuali.

Moderatore: Roberto Vecchio

Dopo la preghiera a San Barnaba e la lettura del testo paolino, don Marcellino invita a riflettere sul senso del celebrare la festa del Patrono. I richiami di Paolo guardano la vita interna della comunità e la pace, che è la pace del cuore, fondata sulla capacità di custodire i cuori ed i pensieri in Cristo Gesù. Questa pace permette di partecipare con cordialità alle cose buone. Quando la comunità sa custodire il cuore della propria esistenza sa anche partecipare alle cose del mondo facendo festa.
Interviene Mosconi chiedendo che il verbale del CPP venga di nuovo pubblicato sul bollettino parrocchiale.
Dopo l’approvazione del verbale, si passa ad esaminare il 4° punto all’O.d.G.
Vecchio: la festa patronale per me è un’opportunità per comunicare a noi e ad altri la letizia e l’apertura di cuore che ci vengono dall’incontro con Cristo; propongo di dare un tema comune alla Festa 2011, cioè l’educazione presente nel territorio: nella scuola, in parrocchia, nelle associazioni e movimenti; come titolo propongo “Il volto della comunità cristiana che educa”.
Mosconi: per me significa essere presente con i disabili; occorre comunicare la gioia.
Senoner: cosa intendiamo per festa patronale? 1 sola o 2 oppure una per ogni parrocchia ed una comunitaria; di solito a Maria Madre della Chiesa si teneva a settembre, coinvolgendo tutta la comunità per 3 o 4 giorni, con grande partecipazione di tutti e grande gioia.
Don Marcellino chiarisce che a tema è la festa di San Barnaba e sottolinea i punti emersi: coinvolgimento di tutti, gioia, partenza dagli ultimi, occasione di incontro, tema unitario.
Altri consiglieri ricordano che si era prospettata un’unica festa per le due comunità, indicando anche il luogo di svolgimento: ora invece è stato chiarito che le feste saranno due in quest’anno di transizione, in cui le due parrocchie si aiuteranno nell’organizzare le reciproche feste. Alla richiesta di maggiori informazioni sullo svolgimento della festa, Valsecchi ricorda come da anni la festa si incentri su 3 momenti: la Festa liturgica di San Barnaba, la Messa domenicale e la cena comunitaria del sabato sera; negli ultimi 3 anni ci si è aperti al territorio sulla Via Feraboli, coinvolgendo le associazioni del quartiere.
Giuliani pone la domanda”Chi è al centro della festa?”E’ Cristo, amico di tutti e vogliamo condividere con tutti la gioia di questa scoperta. Altro aspetto importante è quello dell’accoglienza, in particolare verso quelli che non frequentano la nostra comunità, perché non sono della nostra religione, perché stranieri o emarginati. Questi devono essere al centro della festa.
Anche l’aspetto del confronto, che era un obbiettivo della festa, deve ancora realizzarsi pienamente, anche nei CPP, dove occorre avere una visione complessiva senza perdere di vista i particolari, essere consapevoli di essere inseriti in un sistema complesso, ma che ha il suo punto di riferimento in Gesù Cristo.
Semenzato ed altri ricordano che la festa si svolge su due piani: uno rivolto alla comunità cristiana, ed uno al territorio, a cui si comunica la gioia.
Bonomi sottolinea che un motivo per far festa è quello di far sentire viva ed operante la Parrocchia e suggerisce il titolo “C’è un posto anche per te”.
Daniele osserva che bisogna fare attenzione ai molti musulmani presenti nel territorio ed approfittare della festa per incontrarli
Susanni apprezza l’attenzione al territorio, oltre a quella religiosa e suggerisce di tener distinte le due feste, ma con un unico tema.
Mastrorillo ricorda che la dimensione della missionarietà è sempre stata presente e l’apertura al territorio, suggerita anche dagli incontri con la comunità di Sant’Egidio, consente di comunicare che insieme possiamo lavorare per la crescita dell’uomo, pur partendo da posizioni diverse.
Chisena sottolinea che occorre dare testimonianza dell’amore e vedere gli altri come famiglia di Dio, senza separare il discorso spirituale da quello di apertura al territorio.
Mosconi propone i titolo “dimmi…dammi…dal cuore”.
De Silvestri ribadisce che per forza la festa è su due livelli perchè siamo noi a fare un passo verso gli altri uscendo dalla chiesa e riversiamo su di loro la gioia che ci raccoglie intorno a Gesù.
de Nisco osserva come la preparazione della festa sia la cosa più bella; e che occorre che ne rimanga il ricordo, attraverso cui la gente si sente parte della comunità.
Don Marcellino ringrazia per l’approfondimento e, richiamando la lettera ai Filippesi, sottolinea che c’è un cuore che la festa ha ed un prender corpo e queste due realtà van tenute insieme. La festa è un’occasione per verificarci e riscoprire come curare il “prender corpo” nel territorio. Non è obbligatorio fare la festa, ma abbiamo scelto di farne1-2 o anche 3, a cui potremmo prepararci facendo una verifica della nostra vita comunitaria.
In questa festa la dimensione di apertura al territorio deve portare all’impegno personale per coinvolgere tutti e l’atteggiamento richiesto è quello di una testimonianza gioiosa (che non significa superficialità) e scaturisce dalle cose belle che dobbiamo far emergere.
Importante che rimanga una memoria condivisa e che si invitino le associazioni al servizio della persona.

Nelle Varie viene presentato il progetto redatto dalla Commissione Famiglia dell’apertura di uno spazio bimbi a favore delle mamme con bimbi piccoli.
Durante l’ampio dibattito vengono espressi pareri a favore (necessità di ascoltare la richiesta di mamme che desiderano restare legate all’ambito parrocchiale nonostante l’impegno dei bimbi piccoli e primo inizio di una catechesi 0-7 anni) e pareri contrari (spazio indecente, necessità di contattare prima il CAEP ed inserire la proposta in un progetto più ampio dell’oratorio, spazio utilizzato dal cancello aperto e dall’USSB); al termine il parroco decide di sospendere momentaneamente il progetto, che potrebbe essere avviato nei locali di Maria Madre della chiesa, constatando che siamo tutti d’accordo sull’attenzione ma non sulle modalità.

Generosità

Nelle scorse domeniche abbiamo celebrato delle giornate a cui erano legate delle occasioni di concreti gesti di carità. Ecco il resoconto economico delle diverse iniziative nelle nostre due parrocchie.

Domenica 6 febbraio, Giornata per la vita, a Maria Madre della Chiesa i volontari del Movimento per la vita hanno realizzato un banco vendita che ha fruttato 720,00 € destinati al Centro Aiuto alla Vita presso la Clinica Mangiagalli.

Domenica 13 febbraio, Giornata della Solidarietà, le offerte raccolte nelle messe sono state destinate al Fondo di solidarietà della diocesi: 970,00 € da San Barnaba e 645,00 € da Maria Madre della Chiesa.

Mentre il banco vendita a San Barnaba, a cura dell’Associazione Famiglie Insieme che cura l’accoglienza dei bambini Bielorussi ha fruttato 1.053,00 €.

A tutti GRAZIE per la dimostrazione di generosità

ASSISTENZA MODULI 730/2011

IL SERVIZIO ASSISTENZA E AIUTO
ALLA COMPILAZIONE DEI MODULI 730/2011
COMINCERÀ
MERCOLEDI’ 9 MARZO 2011 ALLE ORE 15,30
PRESSO IL CENTRO PARROCCHIALE “VITTORIA.”

04 febbraio 2011

Appuntamenti da Domenica 23 gennaio 2011

DOMENICA 6 febbraio
V DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Lettura del profeta Isaia (66,18b-22)
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (3,13-17)
Vangelo secondo Giovanni (4,46-54)
«GIORNATA NAZIONALE IN DIFESA DELLA VITA»

Lunedì 7 febbraio «Ss. Perpetua e Felicita, martiri»
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro degli Adolescenti.
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro dei 18/19nni.

Giovedi 10 febbraio
ore 19,15 in Centro Parrocchiale: Catechesi degli Adulti «CHI CERCATE? : Li amò sino alla fine» (Gio 13,1-30). Seguirà cena frugale.
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Catechesi degli Adulti «CHI CERCATE? : Li amò sino alla fine» (Gio 13,1-30).
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: Incontro GIOVANI 2.

Venerdì 11 febbraio «Beata Vergine Maria di Lourdes»
Anniversario dell’apparizione della Madonna di Lourdes
XIX GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
Ore 15.00 in chiesa: Eucarestia con gli ammalati
(in stile Lourdes, verrà organizzato il trasporto per i malati in difficoltà)

Le adesioni dei VOLONTARI si ricevono in fondo alla Chiesa Sabato 5 e Domenica 6 Febbraio. [Contattatare Antonio CILIA
ore 18,00 in Chiesa: Celebrazione dei Vespri e Adorazione Eucaristica.
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.
ore 21,00 in Centro Parrocchiale: 4° Incontro dei Fidanzati.

Alle ore 21,00 presso il Centro Parrocchiale “Vittoria”: «IL SIGNIFICATO DELLA GUARIGIONE»: Incontro guidato da don Marcellino.

Sabato 12 febbraio
ore 9,30 a Maria Madre della Chiesa: “Roveto ardente”. Catechesi degli Adulti «CHI CERCATE? : Li amò sino alla fine» (Gio 13,1-30).
ore 10,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.
ore 14,30 in Centro Parrocchiale: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC2 e del CIC3.
ore 19,30 in Oratorio: Incontro dei Pre-Adolescenti (2a e 3a media): Cena insieme e visione Film.

DOMENICA 13 febbraio
VI DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Lettura del primo libro di Samuele (21,2-6a.7ab-22)
Lettera agli Ebrei (4,14-16)
Vangelo secondo Matteo (12,9b-21)
«GIORNATA DIOCESANA DELLA SOLIDARIETÀ»
Le offerte raccolte durante delle Ss. Messe verranno devolute a favore del Fondo Diocesano di Solidarietà.

Durante la S. Messa delle ore 10,30 sarà allestito un Banchetto per la vendita di libri, torte e riso

Il ricavato sarà devoluto a favore della Associazione Famiglie Insieme per il progetto di accoglienza dei bambini bielorussi

Lunedì 14 febbraio «Ss. Cirillo, monaco e Metodio, vescovo, patroni d’Europa»
ore 20,15 in Centro Parrocchiale: Incontro degli Adolescenti e dei 18/19nni.

Mercoledì 16 febbraio
ore 15,30 al Centro Parrocchiale: Catechesi della TERZA ETÀ.

Giovedì 17 febbraio
ore 21,00 presso il Punto di Incontro del Quartiere Terrazze: Incontro di tutti gli Educatori “post/Cresima” dell’Area Omogenea con mons. Severino Pagani.

Venerdì 18 febbraio «S. Patrizio, vescovo»
ore 18,30 in Oratorio: Catechesi dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi del CIC4.
ore 20,30 in Oratorio: Incontro dei Pre-Adolescenti (2a e 3a media).

DOMENICA 20 febbraio
VII DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Lettura del profeta Isaia (64,3b-8)
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (2,1-5)
Vangelo secondo Matteo (9,27-35)
ore 15,30 presso la Parrocchia Maria Madre della Chiesa: Incontro per Genitori e ragazzi del CIC1.

Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della CEI per la 33a Giornata per la Vita

“Educare alla pienezza della vita”

L’educazione è la sfida e il compito urgente a cui tutti siamo chiamati, ciascuno secondo il ruolo proprio e la specifica vocazione. Auspichiamo e vogliamo impegnarci per educare alla pienezza della vita, sostenendo e facendo crescere, a partire dalle nuove generazioni, una cultura della vita che la accolga e la custodisca dal concepimento al suo termine naturale e che la favorisca sempre, anche quando è debole e bisognosa di aiuto.

Come osserva Papa Benedetto XVI, «alla radice della crisi dell’educazione c’è una crisi di fiducia nella vita» (Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione, 21 gennaio 2008).
Con preoccupante frequenza, la cronaca riferisce episodi di efferata violenza: creature a cui è impedito di nascere, esistenze brutalmente spezzate, anziani abbandonati, vittime di incidenti sulla strada e sul lavoro. Cogliamo in questo il segno di un’estenuazione della cultura della vita, l’unica capace di educare al rispetto e alla cura di essa in ogni stagione e particolarmente nelle sue espressioni più fragili. Il fattore più inquietante è l’assuefazione: tutto pare ormai normale e lascia intravedere un’umanità sorda al grido di chi non può difendersi. Smarrito il senso di Dio, l’uomo smarrisce se stesso: «l’oblio di Dio rende opaca la creatura stessa» (Gaudium et spes, n. 36).

Occorre perciò una svolta culturale, propiziata dai numerosi e confortanti segnali di speranza, germi di un’autentica civiltà dell’amore, presenti nella Chiesa e nella società italiana. Tanti uomini e donne di buona volontà, giovani, laici, sacerdoti e persone consacrate, sono fortemente impegnati a difendere e promuovere la vita. Grazie a loro anche quest’anno molte donne, seppur in condizioni disagiate, saranno messe in condizione di accogliere la vita che nasce, sconfiggendo la tentazione dell’aborto.
Vogliamo di cuore ringraziare le famiglie, le parrocchie, gli istituti religiosi, i consultori d’ispirazione cristiana e tutte le associazioni che giorno dopo giorno si adoperano per sostenere la vita nascente, tendendo la mano a chi è in difficoltà e da solo non riuscirebbe a fare fronte agli impegni che essa comporta.

Quest’azione di sostegno verso la vita che nasce, per essere davvero feconda, esige un contesto ecclesiale propizio, come pure interventi sociali e legislativi mirati. Occorre diffondere un nuovo umanesimo, educando ogni persona di buona volontà, e in particolare le giovani generazioni, a guardare alla vita come al dono più alto che Dio ha fatto all’umanità.

«L’uomo – afferma Benedetto XVI – è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Il desiderio della vita più grande è un segno del fatto che ci ha creati Lui, che portiamo la sua “impronta”. Dio è vita, e per questo ogni creatura tende alla vita; in modo unico e speciale la persona umana, fatta ad immagine di Dio, aspira all’amore, alla gioia e alla pace» (Messaggio per la 27° Giornata Mondiale della Gioventù 2011, 6 agosto 2010, n. 1).


È proprio la bellezza e la forza dell’amore a dare pienezza di senso alla vita e a tradursi in spirito di sacrificio, dedizione generosa e accompagnamento assiduo. Pensiamo con riconoscenza alle tante famiglie che accudiscono nelle loro case i familiari anziani e agli sposi che, talvolta anche in ristrettezze economiche, accolgono con slancio nuove creature.

Guardiamo con affetto ai genitori che, con grande pazienza, accompagnano i figli adolescenti nella crescita umana e spirituale e li orientano con profonda tenerezza verso ciò che è giusto e buono. Ci piace sottolineare il contributo di quei nonni che, con abnegazione, si affiancano alle nuove generazioni educandole alla sapienza e aiutandole a discernere, alla luce della loro esperienza, ciò che conta davvero.

Oltre le mura della propria casa, molti giovani incontrano autentici maestri di vita: sono i sacerdoti che si spendono per le comunità loro affidate, esprimendo la paternità di Dio verso i piccoli e i poveri; sono gli insegnanti che, con passione e competenza, introducono al mistero della vita, facendo della scuola un’esperienza generativa e un luogo di vera educazione. Anche a loro diciamo grazie.

Ogni ambiente umano, animato da un’adeguata azione educativa, può divenire fecondo e far rifiorire la vita. È necessario, però, che l’anelito alla fraternità, posto nel profondo del cuore di ogni uomo, sia illuminato dalla consapevolezza della figliolanza e dalla gratitudine per un dono così grande, dando ali al desiderio di pienezza di senso dell’esistenza umana.

Il nostro stile di vita, contraddistinto dall’impegno per il dono di sé, diventa così un inno di lode e ci rende seminatori di speranza in questi tempi difficili ed entusiasmanti.

Roma, 7 ottobre 2010
Memoria della Beata Vergine del Rosario

XXX Giornata della Solidarietà 13 febbraio 2011

Educare i piccoli alla solidarietà
Mail ai genitori

Cari mamma e papà,
vorrei raccontarvi una cosa che mi è accaduta oggi a scuola. All’intervallo ho visto che Marco piangeva e così gli ho chiesto: «cosa c’è che non va?». Marco non voleva dirmi il perché del suo dolore. All’inizio mi ha detto che era solo un po’ triste perché il suo gatto non sta bene. Siccome sono stato più volte a casa di Marco e non ho mai visto un gatto ed essendo la sua casa abbastanza piccina e senza giardino o balcone, mi sono permesso di replicare: «mi spiace tanto, tra l’altro non sapevo nemmeno che tu avessi un gatto». A quel punto Marco è crollato e con le lacrime agli occhi mi ha raccontato la verità. Suo papà è stato licenziato e la ditta dove lavorava sta chiudendo. Il problema è che anche sua mamma già da qualche mese è rimasta senza lavoro. Lui è giù di morale e dice che in casa regna una grande preoccupazione. Sono rimasto senza parole.
Avrei voluto poter dire di non preoccuparsi perché tanto suo padre avrebbe trovato un nuovo posto di lavoro, ma non l’ho fatto perché so che sono tempi difficili e in classe abbiamo altri compagni con i loro genitori in condizioni simili. Anche il papà di Claudia è senza lavoro e la mamma di Francesca è in cassa integrazione.
Mentre tornavo a casa continuavo a pensare alle parole del mio amico Marco e mi chiedevo: «cosa si può fare per lui e la sua famiglia?». Siccome non potevo parlare con voi, oggi pomeriggio, quando sono andato in oratorio per il catechismo ho visto il don e ho raccontato a lui la storia di Marco.
Una cosa concreta l’ho scoperta: il Cardinal Tettamanzi per venire incontro a questa situazione ha messo in piedi una cosa che si chiama fondo famiglia lavoro. Non ho capito bene come funziona, ma se il papà o la mamma di Marco andranno a parlare col don lui gli spiegherà meglio il tutto. Di fatto è un aiuto economico che la chiesa ha pensato per le persone che a causa della crisi sono in difficoltà. È una cosa bella e domani la dirò subito a Marco. Io sono fortunato perché provengo da una famiglia dove c’è lavoro e non ho mai riflettuto prima d’oggi su come dev’essere vivere con la paura di non avere i soldi per mangiare comprarsi vestiti e tutto il resto. Il don mi ha detto di stare vicino a Marco e di condividere con lui qualcosa di mio. Ho deciso che domani gli offrirò la merenda. L’ho già detto alla nonna che mi ha detto di non preoccuparmi che ci penserà lei a mettermi nello zaino la merenda sia per me che per Marco.
Voi come state? Vi immagino felici nella meritata crociera per il vostro anniversario di matrimonio. Spero torniate presto perché mi mancate tanto. Inoltre è più bello dire le cose a voce che tramite mail.
A prestissimo.
vostro Luca

Cosa significa parlare oggi di solidarietà?
La domanda non deve apparire superflua in quanto il vero rischio è che solidarietà resti parola generica e ininfluente sul versante della vita sociale. Non è un caso che Luigi Zoja abbia scritto un libro intitolato «La morte del prossimo» dove si rileva che la globalizzazione ha favorito una solidarietà con persone lontane.
Una tale cura per il distante sembra promossa anche dalle comunicazioni elettroniche e dai viaggi più facili. Ma quello che amiamo così è spesso un'astrazione, e chi ne paga il prezzo è l'amore per il prossimo richiesto per millenni dalla morale giudaico‐cristiana. Come in un circolo vizioso, questa tendenza si salda con l'indifferenza per il vicino prodotta dalla civiltà di massa e dalla scomparsa dei valori tradizionali.
Nella mail che abbiamo posto come spunto di riflessione si vede come un ragazzo viene toccato da quello che vive un suo compagno di classe. Luca, grazie al colloquio col prete dell’oratorio, scopre che la Chiesa Ambrosiana si sta impegnando concretamente nella promozione della solidarietà attraverso il Fondo Famiglia Lavoro. Ma per ogni persona resta decisivo l’interrogativo: io cosa posso fare?
È una domanda che va contestualizzata nel tempo presente dove quello di cui si parla nella mail accade non così raramente: la perdita del posto di lavoro con tutte le ricadute personali e famigliari.
Per tali ragioni oggi la solidarietà è ancora più urgente e tutti sono chiamati a viverla nella misura in cui ciò è possibile, recuperando la centralità delle relazioni in uno stile il più possibile di gratuito aiuto reciproco. La solidarietà si gioca anzitutto nei legami di prossimità, nella capacità di vedere gli altri e i loro bisogni prendendosene carico sentendosi tutti responsabili di tutti.
In tal senso anche i piccoli non sono esentati dal trovare forme, spesso suggerite dai più grandi, di solidarietà. In ogni caso resta decisivo l’esempio della famiglia e della parrocchia. Per questo proponiamo qualche possibile concretizzazione sia per la famiglia che per la comunità parrocchiale.
Coinvolgere i piccoli in gesti di solidarietà rendendoli attivi nelle scelte che la famiglia compie appare il modo più semplice, ma al tempo stesso più efficace per educare nella vita ordinaria. Questa convinzione nasce da testimonianze di persone che hanno sperimentato sulla loro pelle questa modalità. Un giovane raccontava che quando era ancora piccolo il padre radunò tutta la famiglia per chiedere un consulto sulla nuova macchina da comprare. Il padre disse più o meno così: «potremmo comprare questa confortevole auto, spaziosa e comoda per tutta la famiglia, oppure potremmo acquistare quest’altra, che è un po’ meno confortevole, ma è pur sempre sufficiente per rispondere alle esigenze della famiglia e che costa meno. La differenza del costo però potremmo darla in beneficienza e aiutare altri che non hanno la possibilità di avere neppure un’auto scassata di terza mano».
In quali scelte famigliari possono essere coinvolti i piccoli, con una modalità attenta alle logiche di solidarietà e di sobrietà?
Ogni famiglia fa necessariamente delle spese, piccole o grandi che siano. Coinvolgere i piccoli attivando la logica descritta non è assolutamente scontato eppure il valore pedagogico è enorme, si costruisce infatti una nuova mentalità non solo incline al benessere personale, ma attenta alla condivisione anche con gli altri.
In tale linea portiamo un ulteriore esempio, molto più semplice: la scelta dei biscotti per la colazione.
Quando si va a far la spesa si portano anche i figli e si confrontano i prezzi dei biscotti. Si può far notare la differenza di costo tra alcuni biscotti e altri. Da qui i genitori possono proporre al figlio dei dolci meno costosi rispetto a quelli comunemente usati per la colazione e anche in tal caso la differenza di costo può essere data sempre a chi è più bisognoso. Gli esempi si potrebbero moltiplicare.
In tale direzione ci sembra utile segnalar anche l’educazione al consumo critico, al commercio equo e solidale e ad altre forme utili per non rimanere prigionieri di una logica consumistica e individualistica.