10 dicembre 2016

A Natale Dio ci guarda con gli occhi di un bambino

Come sono belli gli occhi dei bambini e delle bambine di tutto il mondo! 

Sono limpidi, vispi, curiosi, gioiosi, ma non tutti. Alcuni hanno occhi spenti, tristi, timorosi, arresi… basta vedere le foto scattate dei reporter dei paesi in guerra o terremotati, per non parlare degli occhi dei bambini violati, o colpiti da una forma di sofferenza grave.
E comunque gli occhi di tutti i bambini hanno una cosa in comune: sono trasparenti. Non riescono infatti a nascondere o mimetizzare quello che vedono, perché sono come i loro cuori: senza barriere di difesa, filtri o preclusioni.

Per questo sono spalancati per ricevere tutto il bene e l’amore di cui hanno bisogno per vivere e, allo stesso tempo, sono esposti più degli altri al male che possono “vedere” e perciò subire.
A Natale Dio ci guarda con gli occhi di un bambino: Gesù.
Ci guarda così con la totale apertura dello sguardo del cuore e ci chiede di amarlo con tutto l’amore di cui siamo capaci. Il Suo ‘bisogno’ di amore ci porta a scoprire in noi insospettabili energie di bene.
E ci guarda pure con la vulnerabilità di un bambino permettendo al nostro male di venire allo scoperto per medicarlo col Suo abbraccio misericordioso.
I più anziani tra noi ricordano di essere cresciuti con la paura susci- tata dal monito: Dio ti vede!
Ora comprendiamo - ed il giubileo appena concluso ce l’ha ricordato - che non ha senso temere o fuggire il Suo sguardo (s.Agostino diceva che “teme Dio chi non lo conosce”).
Proprio il bimbo del presepe ci dimostra che “Dio ti vede!” è una buona notizia e, come recita un antico proverbio fa bene sapere che ai Suoi occhi anche una formica nera, su una pietra nera, in una notte senza la luce della luna non resta invisibile, perché di tutti Lui ha cura.
In questi giorni prepariamo la celebrazione del Natale di Gesù lasciandoci raggiungere dallo sguardo dei nostri bambini, i figli o i nipoti, i vicini di casa o quelli che vediamo in quartiere. 

E ripetiamo al nostro cuore, sottovoce, con tenerezza, come parlassimo ad un bambino:
“Dio ti vede, Dio ti ama, Dio ti perdona”.
 
Se la nostra vita cristiana sarà anzitutto esperienza vitale di questo amore specialissimo da accogliere, allora il nostro ‘darci da fare’, le attenzioni educative e di solidarietà personali e comunitarie diventeranno efficaci perché sapranno offrire non tanto noi stessi, le nostre idee e forze (nb: “chi cammina sulle impronte di un altro non lascia le proprie tracce”...), ma l’Amore di Dio, l’unico in grado di guarire nel profondo la vera fame dell’uomo, la fame d’AMORE.

A quel punto incrociare gli occhi di bambino come di adulto, di giovane o di un anziano, immersi nella sofferenza o nel vuoto non porterà, in modo ipocrita, a moltiplicare diagnosi o peggio ancora giudizi, bensì ci regalerà una nuova opportunità di diventare noi stessi ‘dono’, segno del DONO di Dio. 

E, ricordando le parole del prefazio della Messa nella festa dei Santi Martiri Innocenti (il 28 dicembre) “essi [i bambini] subirono la passione prima di avere membra adatte a patire”... , ci permetterà di penetrare un po’ di più il mistero profondo della salvezza dell’uomo che Gesù compie portando su di sé il male del mondo.

A tutti giunga il più cordiale augurio per un Natale. 

d.Alfredo


Sacramento della Riconciliazione

In vista del Natale la Riconciliazione si celebrerà:
·  per gli Adolescenti e 18/19nni
mercoledì 21 dicembre: ore 21 Chiesa MMC
·  per i Giovani e gli Adulti
CELEBRAZIONE COMUNITARIA:
Giovedì 22 dicembre: alle ore 21,00 Chiesa SB
·  per la Terza Età
Lunedì 12 dicembre: ore 11,00 Chiesa MMC
Mercoledì 21 dicembre: ore 15,30 Chiesa SB
Negli altri giorni, nelle due chiese:
* Venerdì 23 e Sabato 24 dicembre
dalle ore 9,30 alle ore 12,00
e dalle ore 15,30 a 15 minuti prima della messa vigiliare dell1 17 a Maria Madre e delle 18 a S.Barnaba.


CALENDARIO della COMUNITÀ PASTORALE da Domenica 11 dicembre 2016

DOMENICA 11 dicembre
V DOMENICA DI AVVENTO
Lunedì 12 dicembre
ore 11,00 Chiesa MMC: Riconciliazione della TERZA ETÀ a seguire S. Messa e Pranzo.

Martedì 13 dicembre
ore 15,15 Chiesa MMC CATECHESI ADULTI sul testo di Mc 5, 25-34 l’incontro di Gesù con l’emorroissa.
ore 21,00 Saletta Caritas SB Lettura continua del libro degli Atti degli Apostoli a cura di don Francesco.
ore 21 Oratorio MMC gruppo CAMPUS DELLA PACE

Mercoledì 14 dicembre
ore 15,00 Saletta Caritas SB TERZA ETÀ: recita del s.Rosario e scambio di auguri.
ore 21,00 Oratorio SB: Incontro Gruppo ADO.
ore 21,00 Oratorio SB “Balcani-europa” (cfr. locandine)

Giovedì 15 dicembre
ore 19,00 Salone-teatro SB e ore 21 in Saletta Caritas CATECHESI ADULTI sul testo di Mc 5, 25-34 l’incontro di Gesù con l’emorroissa.

Venerdì 16 dicembre
ore 21,00 Salone-teatro SB GRUPPO PREADO

Sabato 17 dicembre
ore 9,30 Oratorio MMC CATECHESI ADULTI sul testo di Mc 5, 25-34 Gesù incontra l’emorroissa.
ore 10,30 e ore 14,30 Oratorio MMC CIC 3 e CIC 4

DOMENICA 18 dicembre
«DOMENICA DELL’INCARNAZIONE»
In questa domenica (cominciando da sabato sera)le offerte delle Messe sono per la solidarietà d’Avvento: per realizzare la “Bottega solidale” Caritas.

Nb: ore 10,30 SB e ore 11,00 MMC
Benedizione dei  “GESÙ BAMBINI” del presepe di casa
ore 11,30 Salone-teatro SB CIC 2 incontro breve
ore 21 Chiesa SB:  veglia di preghiera 18enni  

Lunedì 19 dicembre
ore 21,00 Chiesa SB: Concerto di Natale del Gruppo musicale Note di Arcadia. (vedi manifesto)

NOVENA” DI NATALE 
da Lunedì 19 a Venerdì 23
alle ore 7,20: ragazzi Medie Chiesa SB
alle ore 8: ragazzi Elementari  Chiesa MMC
alle ore 8: ragazzi Elementari Chiesa SB


Mercoledì 21 dicembre
ore 15,00 Chiesa SB: TERZA ETÀ: celebrazione comunitaria della
ore 21,00 Chiesa SB RICONCILIAZIONE GruppoADO

Giovedì 22 dicembre
ore 21,00 Chiesa SB: celebrazione comunitaria della RICONCILIAZIONE PER ADULTI E GIOVANI


SANTO NATALE 2016
SABATO 24 dicembre
Nella Vigilia di Natale non manchi l’opportunità di sostare
in preghiera, in chiesa o a casa davanti al presepe,
per contemplare il grande mistero di Dio che si fa uomo.

ore 17,00 Chiesa MMC S. Messa della vigilia
ore 18,00 Chiesa SB: S. Messa della vigilia.                                
ore 23,15 Apertura serale delle due chiese.                                        
ore 23,40 Momento di veglia.                                                         
ore 00,00 nelle 2 chiese Eucarestia nella Notte Santa.

DOMENICA 25 dicembre
Ss. Messe con orario festivo

LUNEDI’ 26 dicembre
«S. Stefano, primo martire»
Messa MMC: 17,00                                        Messe SB: 10,30

SABATO 31 dicembre
ore 17 a MMC e 18,00 a SB le s.Messe si concludono col canto del “Te Deum” di ringraziamento per i doni di grazia ricevuti nell’anno che si chiude.

DOMENICA 1 gennaio 2017
50a Giornata Mondiale della Pace “La non violenza: stile di una politica per la pace”
GIOVEDÌ 5 gennaio
ore 17 MMC e 18,00 SB s.Messe vigiliari dell’Epifania



VENERDÌ 6 gennaio
EPIFANIA DEL SIGNORE
Ss. Messe con orario festivo
Nel pomeriggio, in bici o a piedi rinnoviamo la bella esperienza della CICLOBEFANA.
Ritrovo ore 14,30 da SB in bici e da MMC a piedi visita agli anziani delle case di riposo del quartiere.



“2m quadrati per la pace!”

Dopo la felice esperienza estiva della prima edizione, il prossimo 12-19 febbraio si terrà la seconda edizione del CAMPUS DELLA PACE, un’esperienza di confronto e di vita comune per adolescenti del quartiere e di alcuni paesi d’Europa.
Tra i soggetti promotori le nostre parrocchie, il Comune di Milano, Lo Scrigno, il Centro Asteria, l’Ufficio CADR della Diocesi di Milano.
In quella settimana circa 50 tra adolescenti e giovani – coi loro educatori e/o docenti - di Parigi, Francoforte e Sarajevo, saranno ospitati dalle nostre famiglie disponibili all’accoglienza che sarà fondamentalmente per il riposo notturno e la prima colazione. Di giorno seguiranno un programma dettagliato di incontri in oratorio e in città.
I giovani rifletteranno su “La città: un bivio tra paura e possibilità” e quindi sull’idea di città come intreccio di relazioni, culture e religioni. I giovani vivranno insieme molteplici attività culturali, sportive e di volontariato oltre che di visita ad alcune realtà significative della città.
Giovedì 12 gennaio alle 21 all’oratorio di MMC si terrà un incontro informativo e organizzativo per tutti coloro che avranno espresso l’intenzione di accogliere in casa o dare una mano, in modi diversi, alla realizzazione della settimana.
Cfr. le locandine esposte in bacheca e i volantini in chiesa illustrano il progetto e le sue finalità, ciò di cui c’è bisogno e i contatti utili.
Come già altre volte sperimenteremo la grazia contenuta anche in un piccolo gesto di ospitalità...
Per info e adesioni: 2metriquadri@gmail.com o dongiovanni.s@email.com

Prossimi appuntamenti dei gruppi familiari

Gruppo Family in cammino: martedì 13 dicembre, alle ore 21, presso l’oratorio di Maria Madre della Chiesa. A partire dal testo  “Famiglie continuiamo a camminare”, riflettiamo sull’enciclica del Papa “Amoris Laetitia”

Gruppo Giovani famiglie: domenica 15 gennaio, alle ore 12, presso l’oratorio di Maria Madre della Chiesa. Lettura continua del vangelo di Luca

Per le famiglie che lo desiderano domenica 18 ottobre presso la Fondazione don Gnocchi al Centro Vismara ci sarà la tradizionale Festa di Natale rivolta in particolare alle famiglie dei bambini con disabilità o fragilità che frequentano il servizio di riabilitazione. Questo appuntamento da sempre è aperto anche alle famiglie del territorio. Alle ore 10.45 ci sarà la S. Messa celebrata da don Mauro. A seguire pranzo, giochi, spettacolo teatrale e infine arrivo di Babbo Natale. Per maggiori informazioni rivolgersi direttamente a don Mauro

Buon compleanno!

AUGURI alla signora Clementina Papetti che il 31.12.16 compie 102 anni!

La comunità parrocchiale, in particolare di san Barnaba, ringrazia il Signore per la sua lunga vita ricca di fede e, con affetto e gratitudine, le porge gli auguri più belli di serenità

Avvento di solidarietà 2016

Sabato 17 e domenica 18 dicembre nelle offerte delle Messe sosterremo la nostra Caritas per la realizzazione
della “Bottega solidale”.

I servizi di distribuzione alimenti alle famiglie in difficoltà, delle nostre Caritas parrocchiali, si uniscono per realizzare una “Bottega solidale” sul modello collaudato dell’Emporio solidale. 
Consiste in una diversa modalità di distribuzione (tipo negozio) che intende valorizzare maggiormente le persone bisognose, invitandole a diventare più responsabili nel ‘fare la spesa’ e nel gestire l’economia domestica. E’ anche un’occasione per i volontari del servizio di verificare le motivazioni e stile del proprio operare.

Anche con questo sforzo di rinnovamento
cerchiamo di fare nostro
LO SGUARDO DI CARITÀ DI GESÙ PASTORE.

La “Bottega solidale” troverà spazio nei locali di via Saponaro 28, finora utilizzati per lo stesso servizio e per quello del guardaroba (che viene ridimensionato a solo guardaroba per bambini da 0 a 12 anni). Abbiamo chiesto a titolo gratuito all'architetto Lorenzo Carmagnola di disegnare gli spazi e quantificare la spesa per i lavori di sistemazione dei locali e l’arredo necessario. Qui a lato trovate il capitolato delle spese preventivate che somma 3.468,10 € da cui andranno tolte varie voci di lavori che riusciremo a fare in modo volontario. Infine accanto a questo sforzo economico ed organizzativo, rinnoviamo l’appello a giovani ed adulti a collaborare fattivamente nella gestione del servizio che prenderà il via nei primi mesi del 2017: i servizi da svolgere sono vari e diversificati e ogni collaborazione, anche piccola, sarà benedetta.


Intanto la Caritas ringrazia a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della SETTIMANA DELLA CARITÀ
in entrambe le nostre parrocchie.

28 novembre 2016

...perché a tutti giunga la carezza di Dio

Si è tenuto mercoledì sera l’annunciato incontro con don Massimiliano Sabbadini, vice direttore di Caritas Ambrosiana. Ha offerto molti spunti che saranno brevemente esposti sulle bacheche nei prossimi giorni. Soprattutto ha raccomandato la lettura del testo del papa: MISERICORDIA ET MISERA - a conclusione del Giubileo della Misericordia - di cui riportiamo alcuni numeri significativi sul tema della carità.

16. Termina il Giubileo e si chiude la Porta Santa. Ma la porta della misericordia del nostro cuore rimane sempre spalancata. Abbiamo imparato che Dio si china su di noi (Os 11,4) perché anche noi possiamo imitarlo nel chinarci sui fratelli. La nostalgia di tanti di ritornare alla casa del Padre, che attende la loro venuta, è suscitata anche da testimoni sinceri e generosi della tenerezza divina. La Porta Santa che abbiamo attraversato in questo Anno giubilare ci ha immesso nella via della carità che siamo chiamati a percorrere ogni giorno con fedeltà e gioia. È la strada della misericordia che permette di incontrare tanti fratelli e sorelle che tendono la mano perché qualcuno la possa afferrare per camminare insieme. Voler essere vicini a Cristo esige di farsi prossimo verso i fratelli, perché niente è più gradito al Padre se non un segno concreto di misericordia. Per sua stessa natura, la misericordia si rende visibile e tangibile in un’azione concreta e dinamica. Una volta che la si è sperimentata nella sua verità, non si torna più indietro: cresce continuamente e trasforma la vita. È un’autentica nuova creazione che realizza un cuore nuovo, capace di amare in modo pieno, e purifica gli occhi perché riconoscano le necessità più nascoste. Come sono vere le parole con cui la Chiesa prega nella Veglia Pasquale, dopo la lettura del racconto della creazione: «O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti». La misericordia rinnova e redime, perché è l’incontro di due cuori: quello di Dio che viene incontro a quello dell’uomo. Questo si riscalda e il primo lo risana: il cuore di pietra viene trasformato in cuore di carne (Ez 36,26), capace di amare nonostante il suo peccato. Qui si percepisce di essere davvero una “nuova creatura” (Gal 6,15): sono amato, dunque esisto; sono perdonato, quindi rinasco a vita nuova; sono stato “misericordiato”, quindi divento strumento di misericordia.

17. Durante l’Anno Santo, specialmente nei “venerdì della misericordia”, ho potuto toccare con mano quanto bene è presente nel mondo. Spesso non è conosciuto perché si realizza quotidianamente in maniera discreta e silenziosa. An-che se non fanno notizia, esistono tuttavia tanti segni concreti di bontà e di tenerezza rivolti ai più piccoli e indifesi, ai più soli e abbandonati. Esistono davvero dei protagonisti della carità che non fanno mancare la solidarietà ai più poveri e infelici. Ringraziamo il Signore per questi doni preziosi che invitano a scoprire la gioia del farsi prossimo davanti alla debolezza dell’umanità ferita. Con gratitudine penso ai tanti volontari che ogni giorno dedicano il loro tempo a manifestare la presenza e vicinanza di Dio con la loro dedizione. Il loro servizio è una genuina opera di misericordia, che aiuta tante persone ad avvicinarsi alla Chiesa.

18. È il momento di dare spazio alla fantasia della misericordia per dare vita a tante nuove opere, frutto della grazia. La Chiesa ha bisogno di raccontare oggi quei «molti altri segni» che Gesù ha compiuto e che «non sono stati scritti» (Gv 20,30), affinché siano espressione eloquente della fecondità dell’a-more di Cristo e della comunità che vive di Lui. Sono passati più di duemila anni, eppure le opere di misericordia continuano a rendere visibile la bontà di Dio. Ancora oggi intere popolazioni soffrono la fame e la sete, e quanta preoccupazione suscitano le immagini di bambini che nulla hanno per cibarsi. Masse di persone continuano a migrare da un Paese all’altro in cerca di cibo, lavoro, casa e pace. La malattia, nelle sue va-rie forme, è un motivo permanente di sofferenza che richiede aiuto, consolazione e sostegno. Le carceri sono luoghi in cui spesso, alla pena restrittiva, si aggiungono disagi a volte gravi, dovuti a condizioni di vita disumane. L’analfabetismo è ancora molto diffuso e impedisce ai bambini e alle bambine di formarsi e li espone a nuove forme di schiavitù. La cultura del-l’individualismo esasperato, soprattutto in occidente, porta a smarrire il senso di solidarietà e di responsabilità verso gli altri. Dio stesso rimane oggi uno sconosciuto per molti; ciò rappresenta la più grande povertà e il maggior ostacolo al riconoscimento della dignità inviolabile della vita umana. Insomma, le opere di misericordia corporale e spirituale costituiscono fino ai nostri giorni la verifica della grande e positiva incidenza della misericordia come valore sociale. Essa infatti spinge a rimboccarsi le maniche per restituire dignità a milioni di persone che sono nostri fratelli e sorelle, chiamati con noi a costruire una «città affidabile».
Tanti segni concreti di misericordia sono stati realizzati durante questo Anno Santo. Comunità, famiglie e singoli credenti hanno riscoperto la gioia della condivisione e la bellezza della solidarietà. Eppure non basta. Il mondo continua a generare nuove forme di povertà spirituale e materiale che attentano alla dignità delle persone. È per questo che la Chiesa dev’essere sempre vigile e pronta per individuare nuove opere di misericordia e attuarle con generosità ed entusiasmo. Poniamo, dunque, ogni sforzo per dare forme concrete alla carità e al tempo stesso intelligenza alle opere di misericordia. Que-st’ultima possiede un’azione inclusiva, per questo tende ad allargarsi a macchia d’olio e non conosce limiti. E in questo senso siamo chiamati a dare volto nuovo alle opere di misericordia che conosciamo da sempre. La misericordia, infatti, ec-cede; va sempre oltre, è feconda. È come il lievito che fa fermentare la pasta (Mt 13, 33) e come un granello di senape che diventa un albero (Lc 13, 19). Pensiamo solo, a titolo esemplificativo, all’opera di misericordia corporale vestire chi è nudo (Mt 25). Essa ci riporta ai primordi, al giardino dell’E-den, quando Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi e, sentendo avvicinarsi il Signore, ebbero vergogna e si nascosero (Gen 3,7-8). Sappiamo che il Signore li punì; tuttavia, Egli «fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestì» (Gen 3,21). La vergogna viene superata e la dignità restituita. Fissiamo lo sguardo anche su Gesù al Golgota. Il Figlio di Dio sul-la croce è nudo; la sua tunica è stata sorteggiata e presa dai soldati (Gv 19,23-24); Lui non ha più nulla. Sulla croce si rivela all’estremo la condivisione di Gesù con quanti hanno perso dignità perché privati del necessario. Come la Chiesa è chiamata ad essere la “tunica di Cristo” per rivestire il suo Signore, così è impegnata a rendersi solidale con i nudi della terra perché riacquistino la dignità di cui sono stati spogliati. «(Ero) nudo e mi avete vestito» (Mt 25,36), pertanto, obbliga a non voltare lo sguardo davanti alle nuove forme di povertà e di emarginazione che impediscono alle persone di vivere dignitosamente. Non avere il lavoro e non ricevere il giusto salario; non poter avere una casa o una terra dove abitare; essere discriminati per la fede, la razza, lo stato sociale...: queste e molte altre sono condizioni che attentano alla dignità della persona, di fronte alle quali l’azione misericordiosa dei cristiani risponde anzitutto con la vigilanza e la solidarietà. Quante sono oggi le situazioni in cui possiamo restituire dignità alle persone e consentire una vita umana! Pensiamo solo a tanti bambini e bambine che subiscono violenze di vario genere, che rubano loro la gioia della vita. I loro volti tristi e disorientati sono impressi nella mia mente; chiedono il nostro aiuto per essere liberati dalle schiavitù del mondo contemporaneo. Questi bambini sono i giovani di domani; come li stiamo preparando a vivere con dignità e responsabilità? Con quale speranza possono affrontare il loro presente e il loro futuro? Il carattere sociale della misericordia esige di non rimanere inerti e di scacciare l’indifferenza e l’ipocrisia, perché i piani e i progetti non rimangano lettera morta. Lo Spirito Santo ci aiuti ad essere sempre pronti ad offrire in ma-niera fattiva e disinteressata il nostro apporto, perché la giustizia e una vita dignitosa non rimangano parole di circostanza, ma siano l’impegno concreto di chi intende testimoniare la presenza del Regno di Dio.

 20. Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli. Le opere di misericordia sono “artigianali”: nessuna di esse è uguale all’altra; le nostre mani possono modellarle in mille modi, e anche se unico è Dio che le ispira e unica la “materia” di cui sono fatte, cioè la misericordia stessa, ciascuna acquista una forma diversa. Le opere di misericordia, infatti, toccano tutta la vita di una persona. E’ per questo che possiamo dar vita a una vera rivoluzione culturale proprio a partire dalla semplicità di gesti che sanno raggiungere il corpo e lo spirito, cioè la vita delle persone. È un impegno che la comunità cristiana può fare proprio, nella consapevolezza che la Parola del Signore sempre la chiama ad uscire dall’indifferenza e dall’individualismo in cui si è tentati di rinchiudersi per condurre un’esistenza comoda e senza problemi. «I poveri li avete sempre con voi» (Gv 12, 8), dice Gesù ai suoi discepoli. Non ci sono alibi che possono giustificare un disimpegno quando sappiamo che Lui si è identificato con ognuno di loro. La cultura della misericordia si forma nella preghiera assidua, nella docile apertura all’azione dello Spirito, nella familiarità con la vita dei santi e nella vicinanza concreta ai poveri. È un invito pressante a non fraintendere dove è determinante impegnarsi. La tentazione di fa-re la “teoria della misericordia” si supera nella misura in cui questa si fa vita quotidiana di partecipazione e condivisione. D’altronde, non dovremmo mai dimenticare le parole con cui l’apostolo Paolo, raccontando il suo incontro con Pietro, Giacomo e Giovanni, dopo la conversione, mette in risalto un as-petto essenziale della sua missione e di tutta la vita cristiana: «Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare» (Gal 2,10). Non possiamo dimenticarci dei poveri: è un invito più che mai attuale che si impone per la sua evidenza evangelica. 

 21. L’esperienza del Giubileo imprima in noi le parole dell’a-postolo Pietro: «Un tempo eravate esclusi dalla misericordia; ora, invece, avete ottenuto misericordia» (1 Pt 2,10). Non te-niamo gelosamente solo per noi quanto abbiamo ricevuto; sappiamo condividerlo con i fratelli sofferenti perché siano sostenuti dalla forza della misericordia del Padre. Le nostre comunità si aprano a raggiungere quanti vivono nel loro territorio perché a tutti giunga la carezza di Dio attraverso la testimoni- anza dei credenti. Questo è il tempo della misericordia. Ogni giorno del nostro cammino è segnato dalla presenza di Dio che guida i nostri passi con la forza della grazia che lo Spirito infonde nel cuore per plasmarlo e renderlo capace di amare. È il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza. È il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessità. È il tempo della misericordia perché i poveri sentano su di sé lo sguardo rispettoso ma attento di quanti, vinta l’indifferenza, scoprono l’essenziale della vita. È il tempo della misericordia perché ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sé. Alla luce del “Giubileo delle persone socialmente escluse”, mentre in tutte le cattedrali e nei santuari del mondo si chiudevano le Porte della Misericordia, ho intuito che, come ulteriore segno concreto di questo Anno Santo straordinario, si debba celebrare in tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, la Giornata mondiale dei poveri. (…) Sarà una Giornata che aiuterà le comunità e ciascun battezzato a riflettere su come la povertà stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa (Lc 16,19-21), non potrà esserci giustizia né pace sociale. Questa Giornata costituirà anche una genuina forma di nuova evangelizzazione (Mt 11,5), con la quale rinnovare il volto della Chiesa nella sua perenne azione di conversione pastorale per essere testimone della misericordia.

22. Su di noi rimangono sempre rivolti gli occhi misericordiosi della Santa Madre di Dio. Lei è la prima che apre la strada e ci accompagna nella testimonianza dell’amore. La Madre della Misericordia raccoglie tutti sotto la protezione del suo manto, come spesso l’arte l’ha voluta rappresentare. Confidiamo nel suo materno aiuto e seguiamo la sua perenne indicazione a guardare a Gesù, volto raggiante della misericordia di Dio.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 20 novembre, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, dell’Anno del Signore 2016, quarto di pontificato.

FRANCESCO

Settimana della Carità

I Centri di Ascolto invitano la Comunità cristiana a portare unaspesa solidale
per le famiglie in difficoltà durante la

Settimana della Carità

dal 28 novembre al 4 dicembre

I prodotti alimentari
(OLIO, TONNO, LEGUMI, PELATI, RISO ZUCCHERO, PASTA, DOLCI, CAFFE’, BISCOTTI, MARMELLATA...)
dovranno essere portati in Chiesa, negli orari delle
s. Messe durante tutta la settimana

Invitiamo in particolare le famiglie con figli in età scolare a valorizzare questo gesto in chiave educativa, rendendo partecipi i propri bambini di un gesto di carità verso i più poveri.