05 marzo 2010

PRONTI PER IL SIGNORE

Carissimi fratelli e sorelle nel Signore,
stiamo camminando da due settimane in questo tempo speciale che riserviamo a Dio che è la Quaresima, e ci avviciniamo al giro di boa. Abbiamo passato i primi momenti di rodaggio, è ora di “entrare nel vivo”!

Ecco due appuntamenti importanti, due grosse opportunità a portata di mano per ognuno di noi, ma che sono opportunità che Dio userà per il nostro “ben-essere”.

Nella serata di Venerdì 12 Marzo ci sarà la possibilità di vivere un intenso “tempo di deserto” per lasciarsi condurre dallo Spirito come Gesù “per lasciarsi tentare”. Dalle ore 19.30 fino alle 21.00 sarà tempo di preghiera prevalentemente personale, cui seguirà alle ore 21.00 il settimanale incontro comunitario. Essendo orario di cena a chi intende vivere questo momento viene proposto il digiuno. Sarà tempo per lasciare che lo Spirito Santo, predisponendoci alla sincerità, ci faccia sentire il “dolore del peccato” e ci “istighi” alla “confessione” delle colpe e alla penitenza. La cartina da seguire con coraggio sarà il Salmo 51, il cosiddetto “miserere”: una Parola di Dio che è sentiero per passare dal coraggioso riconoscersi peccatori all’aprirsi alla misericordia del Signore, per gustare la gioia di chi è stato redento e può ritornare riconciliato a esultare col suo popolo.

Il secondo momento “forte” sarà la Settimana Penitenziale, o meglio la Settimana da dedicare a ricevere la Pace di Dio attraverso quel dono che ci ha fatto Gesù, che è il Sacramento della Riconciliazione. Ci sarà la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione da Lunedì 15 a Venerdì 19 Marzo (dalle ore 17 alle 19.30), Mercoledì 17 Marzo pomeriggio (ore 15.00) per gli anziani, Venerdì 19 sera la Celebrazione Comunitaria, e anche Sabato (dalle ore 15.00 alle 18.00). Lo sappiamo che è il Sacramento meno amato, e perciò “evitato”… magari anche perché è il meno “capito”. Certamente la tradizione ha falsato il senso di questo Dono del Risorto puntando troppo sulla “confessione”, più che sul ricevere la “rigenerazione” (“assoluzione”) da parte di Dio. Non è da furbi evitare un Dono di Dio che produce pace nel cuore, con gli altri e con Dio stesso. Non è da furbi evitare di vivere la Festa del Perdono che ci permette di ricostruire relazioni interrotte o inquinate da egoismo, falsità, rancori…

Ma c’è un aspetto della Quaresima che spesso è visto in modo folcloristico, ma che la Chiesa propone per permetterci di guadagnare in “umanità” e in “santità”: è il digiunare. Il digiunare non salva (neanche manda in Paradiso… perché là si mangia e beve!), ma prepara a godere i doni di Dio, a fare opere di generosità e ad essere interamente persone “sane”.

Provo a fare delle proposte concrete, riprendendo quanto scritto nell’In-Formatore di inizio Quaresima e coniugando il verbo “digiunare” con i nostri sensi
Facciamo digiunare la lingua: è sicuramente eliminare bestemmie (parlare male di Dio) o non usare un linguaggio volgare o non fare malignità; ma è anche evitare chiacchiere inutili e qualche volta anche le parole per scegliere di ascoltare gli altri… quanto è necessario questo per rendere più unite le nostre famiglie e la nostra Comunità!

Facciamo digiunare le orecchie: quanto sono piene di suoni che giungono da stereo, telefonini, televisione, ipod… se amassimo di più il silenzio che fa ascoltare Dio quanto saremmo in pace anche con noi stessi.

Facciamo digiunare la gola: non si tratta solo di evitare le indigestioni di cibo, ma anche certi “vizietti” (alcol, dolci…); però è anche un invito a mangiare “con gusto” e senza voracità, evitando fast-food o altre trovate commerciali che ci allontanano dalle specialità italiane famose in tutto il mondo.

Facciamo digiunare gli occhi: quanto “accecano” (… e gli occhiali costano!) il “palmare”, il computer, internet, la TV… Non si tratta solo di evitare visioni sconce, collegamenti “assurdi”, ma anche dare tempo alla vista di riposare col buio (dove trovarlo?) o di darsi a letture edificanti.

Facciamo digiunare le mani: vogliamo possedere tanto (qualcuno tenta di avere tutto!); un po’ tutti soffriamo di “shopping compulsivo” e non sappiamo trattenerci davanti ad una “novità” o occasione commerciale. Senza la sobrietà non c’è neanche solidarietà e carità!

Facciamo digiunare “il corpo”, il fisico: abbiamo tutti bisogno di riposo, di dormire, siamo malati di attivismo che ci sfianca e che “uccide” anche i più bei sentimenti del cuore (è una “pandemia milanese”… e anche di alcuni cristiani impegnati nelle Parrocchie!). Diamo tempo allo “stare in casa”, con i nostri “cari”, per “perdere tempo” con loro… evitando che siano per noi degli sconosciuti! Smettiamola di accettare (o creare) appuntamenti con “amici” che sono occasioni nocive alla intimità della famiglia (oltre che alla salute fisica e al portafoglio!). Impariamo a usare il corpo come segno di amore più che strumento di sensualità.

Forse con questi esempi l’invito a digiunare in modo coraggioso e forte diviene un’occasione di “ben-essere”… anche in tasca avremmo più soldi per aiutare più copiosamente i fratelli di Haiti.

Fratelli e sorelle in Cristo Gesù, continuiamo a vivere questa Quaresima intensificando la nostra disponibilità al Signore e predisponendoci all’incontro con Lui nel Sacramento della Riconciliazione con preghiere e digiuno.

Fraternamente
don Giorgio