13 novembre 2016

Crescere nell’amore “nell’attesa della sua venuta”.

    Carissimi,      
entriamo in Avvento riconoscendo che la sapiente bi-millenaria tradizione della Chiesa ci offre, nell’anno liturgico, un dono straordinario di grazia per la nostra vita.          
    Lo dico a partire dall’esperienza che sempre più faccio del  dono di un tempo, quello della liturgia, che celebra il mistero dell’azione di salvezza di Dio nella storia degli uomini, che si intreccia col mio tempo fatto dei piccoli e grandi ‘guai’ di ogni giorno.                                            
    Quanto fa bene lo sguardo che questo incontro di storie provoca!
    Come potrei pensare che anch’io con le mie miserie sono parte di una storia di salvezza, se non rivedessi le stesse dinamiche profonde della mia rispecchiate ne “la” storia della salvezza che la Scrittura ci regala?                        
    Così sono ricondotto al centro del messaggio dell’Avvento che è ridestare l’attenzione del cuore all’incontro con Gesù che è venuto, viene e verrà.                                                  
    Gli strumenti di questo tempo dello Spirito sono i consueti: il silenzio, l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera a cominciare dalla Messa domenicale e la carità.        
    In modo particolare sento utile per me il richiamo al silenzio come condizione per l’ascolto di Dio che parla nella Scrittura e nella vita, specie negli incontri coi poveri. Senza il silenzio la lettura è esercizio accademico o culturale, le situazioni e gli incontri nella vita solo fastidi…                
    Come pure quello che il papa frequentemente ci raccomanda: l’esercizio della carità. Ricordando che pure questo aspetto della vita cristiana è dimensione ‘spirituale’… a dispetto quella divisione, tutta filosofica, tra ‘spirituale e materiale’ che noi occidentali portiamo impressa nel dna del modo di pensare e di agire.
    La carità è ‘frutto dello Spirito’, come ricorda s.Paolo e come tale non si riduce nel gesto solo pratico ma esprime ed insieme plasma ciò che è nel cuore dell’uomo, certo dell’uomo che si la-scia muovere dallo Spirito Santo.
   dell’Avvento è quella dove matura in noi il frutto dello Spirito che è l’amore. 
Dunque se è vero che ogni stagione ha i suoi frutti, la stagione
    Conseguenza del dono d’amore di Dio che nel Natale contempliamo offrirsi a noi nella nascita di Gesù a Betlemme.
    Le occasioni che ci diamo per riflettere, pregare ed esercitarci sulla carità ci permetteranno di preparare una celebrazione del prossimo Natale fuori da una sterile tradizione ed invece genuina e capace di graffiare la vita.

BUON AVVENTO!

Don Alfredo