02 aprile 2020

Lettera ai genitori dei Cammini dell'Iniziazione Cristiana

Carissimi, si avvicinano i giorni della Pasqua di risurrezione che quest’anno attendiamo in modo del tutto particolare. Non ci attendiamo miracoli risolutori del dramma che ha investito il mondo. Intuiamo invece che proprio lo sguardo a Gesù crocifisso e il cuore aperto all’annuncio della sua risurrezione saranno per noi, e per tutti, motivo di conferma nelle scelte di bene e di amore… fino al dono della vita (quante splendide testimonianze in questi giorni!) e di più intensa solidarietà fraterna tra gli uomini e i popoli. Unico è il destino dell’umanità che la Pasqua di Gesù rivela: la pienezza della vita risorta nell’abbraccio dell’Unico Padre.
Vivremo queste celebrazioni anzitutto in famiglia, con la possibilità di unirci all’Arcivescovo Mario per la celebrazione dei riti della Settimana Santa in TV (canale 195 CHIESATV) e anche utilizzando gli strumenti preparati per la preghiera in famiglia, che trovate sul Portale diocesano, mentre sulla pagina Facebook Due Cortili Gratosoglio potrete seguire la celebrazione del Giovedì Santo alle ore 18 che noi preti della Comunità pastorale vivremo insieme alle nostre suore.
Soprattutto sarà occasione di riscoprire la straordinaria possibilità che ci ricordano le parole dell’indimenticabile card. Martini quando raccontava ciò che vedeva nel tempo del suo ritiro a Gerusalemme:
«Il popolo ebraico, anche oggi, per trasmettere la fede non ha catechismo, catechisti, e nemmeno ore di religione. Come viene allora trasmessa la fede? In famiglia, non attraverso delle definizioni astratte, fatte imparare a memoria, ma attraverso la celebrazione delle varie feste. Le feste sono il grande luogo di insegnamento della fede per il bambino ebraico.
Per esempio a settembre si celebra la festa bellissima del capodanno ebraico. Poi la festa autunnale di Sukkot, cioè dei Tabernacoli o delle Tende, legata al raccolto dei frutti della terra, quando, nel giardino di casa o sul piccolo terrazzo, o sul balconcino ogni famiglia, con qualche semplice stuoia o frasca, si costruisce una casetta dove per una settimana si reca a pregare e a mangiare certi cibi, per non dimenticarsi dei quarant'anni di cammino nel deserto, quando Israele, prima di vivere dei frutti della terra promessa, veniva sostentato gratuitamente tutti i giorni dalla mano provvida di Dio. Successivamente ecco lo Yom-Kippur, il giorno solennissimo dell'espiazione, liturgicamente parlando più importante, di digiuno totale. Poi la festa di Chanukkah, che celebra la rinnovazione del tempio. Poi ancora Purim, una parola che vuol dire «sorti», il carnevale ebraico, quando si festeggia il cambio delle sorti con cui gli ebrei, destinati a sterminio, furono salvati per coraggiosa intercessione di Ester presso il re Assuero. E infine la grande festa di Pesach, della Pasqua di liberazione del popolo dalla schiavitù di Egitto, che è solennissima come da noi, cui segue la festa della Pentecoste, della Simchat-Torah, cioè della “gioia-per-il-dono-della-Legge”.
Va detto che ognuna di queste diverse feste è vissuta in famiglia con speciale intensità. Ognuna ha le sue preghiere proprie, che la mamma o il papà fa recitare a tutta la famiglia, a tutti i bambini. Per ognuna ci sono giochi, canti e colori propri. E quindi i bambini imparano così, celebrando nella vita, udendo raccontare la storia del popolo e di questo Dio misericordioso, vicino, fedele, presente, attraverso l'esperienza quotidiana.
Tornando a noi, certamente sono molto importanti il catechismo e la catechesi. Ma dobbiamo anche ritornare a scommettere sulla trasmissione in famiglia. E anche qui, appunto, non pretendendo dai genitori di trasformarsi in piccoli teologi che insegnano delle formule a memoria - questo lo potranno quanti sono in grado di farlo - ma soprattutto perché i genitori preghino coi figli e celebrino con loro le feste liturgiche nel tempo e modo dovuto.
Abbiamo moltissime splendide occasioni: l'Avvento, il Natale, la Quaresima, la Pasqua, la Pentecoste, il mese di maggio, le feste della Madonna, le feste dei Santi, le feste del santo Patrono.
Se ogni famiglia, in qualche maniera saprà dare anche solo un segno per ognuna di queste feste - non solo nella preghiera, ma anche nel cibo, nei piccoli regali, anche in qualche ornamento esteriore –allora ecco che il bambino avrà appreso senza bisogno di speciali artifizi di memoria, perché questa gli si fisserà indelebilmente nelle cose, nell'esperienza vissuta e quindi memorabile, consentendogli di entrare in modo graduale, simpatico, gioioso nell'atmosfera, nel mondo della fede».

Infine non potendo indicare un termine certo dell’emergenza in corso e pensando che avremo bisogno di tempo per riprendere un ritmo di vita “normale”, vi comunico che la celebrazione della prima Riconciliazione, della prima Comunione e della Cresima sono rinviate al prossimo mese di ottobre.

Milano, 31 marzo 2020.                                                                                   
don Alfredo con sr Maria Angela, Betta e le catechiste


Un lavoretto non poteva mancare. Se vi va, se vi avanza tempo… è da incollare su cartoncino o semplicemente da colorare e ritagliare. È la colomba della pace che Gesù risorto porta ad ogni famiglia. È la pace di chi sa che può contare sulla vicinanza di Gesù anche nei momenti difficili.


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