30 gennaio 2009

L’iniziativa “Famiglia apri le tue porte”

PER UN’ACCOGLIENZA SEMPRE PIÙ GRANDE

La scorsa Domenica 25 Gennaio come proposta all’interno della Festa della Sacra Famiglia e delle nostre famiglie è stato lanciata una iniziativa particolare che prevedeva la condivisione del pranzo domenicale tra le famiglie “sconosciute” della Parrocchia: il fine era di riscoprire i valori dell’incontrarsi, del vicinato solidale, dell’aprire le porte della propria casa, del sostenere le fragilità delle famiglie da parte di altre famiglie.
C’è il bisogno di andare alla radice del significato di accoglienza: essa nasce da un cuore attento che rende lo sguardo capace di cogliere la presenza dell’altro, farsi a lui prossimo e creare legami di amicizia, di familiarità, che diventino poi legami di solidarietà e di sostegno.
Nella sua lettera pastorale di quest’anno il Cardinale Dionigi Tettamanzi invita le famiglie e le comunità a contrastare “(…) la tendenza anonima e nomade di molte condizioni di vita contemporanea che rendono le persone abitatori indifferenti di non luoghi, come oggi si dice, la famiglia ha la straordinaria vocazione di mostrare che è ancora possibile abitare in un quartiere senza essere sconosciuti gli uni agli altri”.
Sicuramente è solo un “segno”, uno stimolo (ce ne sono altri che la nostra Comunità sta vivendo), un seme che non può che germogliare.
Alcune famiglie che hanno vissuto questa esperienza ce la raccontano.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Inizialmente, eravamo titubanti se aderire o meno a questa iniziativa, un po’ per la “paura” di condividere il pasto con chi non si conosceva, un po’ per pigrizia o per la voglia di passare la domenica in tranquillità nella nostra casa.
È bastato poco, però, per convincerci ad aderire con entusiasmo alla proposta e ad aprirci a questa nuova esperienza di conoscenza e condivisione, anche se non sapevamo bene cosa aspettarci.
Domenica, mentre Don Giorgio annunciava i diversi abbinamenti tra le famiglie ospitanti e ospitate dobbiamo ammettere che eravamo un po’ imbarazzati. E’ vero, apparteniamo tutti alla stessa comunità, e magari ci si saluta con tutti, però il più delle volte non ci si conosce.
E così, dopo aver vinto paure e diffidenze, ci siamo ritrovati ospiti a casa della famiglia Cacciatori e, come per magia, l’imbarazzo è scomparso nel momento in cui abbiamo varcato la porta di casa, come se quella che stavamo per vivere fosse la cosa più naturale spontanea di questo mondo.
Non eravamo solo due famiglie che mangiavano insieme, ma eravamo due famiglie che si presentavano, si conoscevano e soprattutto si raccontavano, sia nel momento della preparazione sia tra una portata e l’altra. Eravamo seduti tutti intorno al tavolo a parlare ed ascoltare, senza fretta di finire o senza lasciarsi travolgere da mille pensieri, come spesso capita, solo con la voglia di condividere pienamente quel momento.
Quest’iniziativa curiosa si è trasformata in un’esperienza preziosa di accoglienza e condivisione, e non solo del pranzo!!!

Elisa e Luca

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Che domenica speciale!
Abbiamo aderito all’invito di conoscere altre famiglie con molto piacere e così domenica 25 aspettavamo con gioia di sapere da chi saremmo stati ospitati per il pranzo; quando però don Giorgio ci ha abbinati alla famiglia di Francesca ed Andrea Marucco ci siamo detti: “Ma loro li conosciamo già!” In effetti 10 anni fa al corso in preparazione al sacramento del matrimonio, Francesca ed Andrea erano proprio nel nostro gruppo ed abbiamo percorso insieme quel periodo così importante della vita. Ma in 10 anni cambiano tante cose e così siamo stati accolti non solo dalle due persone che conoscevamo a suo tempo, ma anche dalle loro tre splendide bambine Carlotta, Benedetta e Vittoria di 6, 5 e 2 anni e mezzo. Il pranzo è stato intervallato da giochi di bimbi e conversazioni degli adulti e le ore sono volate, così, al momento del commiato verso le 15,30 ci siamo salutati con un rinnovato rapporto di amicizia e con un bel disegno delle due bimbe più grandi. E’ stata veramente una bella esperienza che consigliamo per l’anno prossimo anche ad altre persone: conoscere i fratelli è una grande opportunità!
Laura e Roberto Vecchio

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Oggi, è il gran giorno avremo a casa un ospite a sorpresa, dopo la messa Don Giorgio fa gli abbinamenti: famiglia Cilia ospita la Sig. Matilde Buzzi. Si la conosciamo, ma di vista non abbiamo mai fatto un vero dialogo insieme.
A casa scopriamo subito che abita vicino a noi, ed è un continuo parlare di tante cose, sereno, appassionato.
Anche i nostri due figli Alessandra e Giuseppe dopo una iniziale diffidenza (loro avevano qualche dubbio su questo tipo di esperienza), ascoltano i vari discorsi e partecipano attivamente alle discussioni. Sembra di conoscerci da sempre, le nostre esperienze sono molto diverse, ma questo non fa che unirci di più, subentra l’amore di testimoniare il proprio vissuto e cercare di capire quello della nostra carissima ospite, ci poniamo domande a raffica e rispondiamo reciprocamente con serena umiltà.
Maria Angela la mia dolce mogliettina ha conquistato il cuore di Matilde anche con il suo pranzo semplice e curato, e Matilde ci ha fatto andare in visibilio con i suoi dolci presi in una pasticceria che non conoscevamo.
Ma in fondo la vera cosa importante è che entrambi, noi come famiglia di 4 persone e Matilde che vive sola, ci siamo messi ognuno a servizio dell’altro in una vera accoglienza reciproca, in uno spirito di solidarietà e fratellanza che ha fatto cadere subito tutti i muri possibili. Un pomeriggio, un’occasione, una nuova amica in così poco tempo.. quasi non sembra vero.
Grazie Don Giorgio, Grazie Comunità di San Barnaba, Grazie Gesù.

Antonio, Mari Angela, Alessandra e Giuseppe.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Abbiamo sempre ritenuto di essere una giovane famiglia “aperta” e questo l’abbiamo scelto e promesso nel giorno del nostro Matrimonio convinti che ci appartenesse senza molti sforzi. L’un l’altro ci siam sempre detti: “ La nostra casa è aperta e desideriamo sia accogliente”.
Con l’iniziativa per la Festa della Famiglia, abbiamo toccato con mano che aprire le porte a chi si conosce, agli amici di sempre, a quelli che anche solo conosciamo di vista, non ci pone grossi problemi, e che invece accogliere o farci accogliere da chi ci è assolutamente sconosciuto, ci ha richiesto una piccola conversione.
Ciò che ha sostenuto e ci ha entusiasmato, sono state prevalentemente due convinzioni.
La prima. La Comunità di San Barnaba è la comunità che ci aiuta a camminare nel nostro nuovo cammino di giovane coppia e con la quale, seppur la frequentiamo da pochi anni quanti quelli da cui abitiamo a Gratosoglio, condividiamo e celebriamo la fede.
La seconda. Avvertiamo sempre più la necessità di vivere pienamente la nostra fede, celebrandola con la vita attraverso soprattutto gesti concreti. Questo desiderio non è sempre di facile realizzazione, ed è per questo che avvertiamo il bisogno di attingere e di farci aiutare ad essere cristiani concreti.
“Se fate come gli altri, che merito ne avrete? Anche i pagani fanno così” . Questa domanda ci interpella di continuo e ha trovato risposta anche in questa proposta: Famiglia apri le tue porte!
Abbiamo trascorso una domenica molto piacevole: di festa, di condivisione, di conoscenza, di amicizia. Siamo stati accolti da una famiglia molto speciale che ringraziamo di cuore perché non c’è stato un attimo nel quale ci siamo sentiti estranei o a disagio.
E’ stata un festa, fatta di gesti concreti, conditi da tanta simpatia e da un sapore che ci resterà in bocca per un bel po’!

Lara&Fabio Faini

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------