06 maggio 2019

Prime Comunioni e Cresime: un dono?

Mi è capitato di sentire delle persone dire: “domenica prossima c’è la prima Comunione, allora andiamo a messa da un’altra parte”.
Certo comprendo che quando parenti e amici dei bambini giungono un po' esuberanti… è più difficile raccogliersi in silenzio (ma non è sempre così anche quando non ci sono presenze “altre”?…) e poi corriamo il rischio di rimanere senza il nostro posto comodo (!?). Ma credo sia sbagliato.

E vi dico perché. Mi sembra infatti segno di tiepidezza dello spirito di comunità che dovrebbe animare anzitutto coloro che celebrano la messa domenicale. La Parola ascoltata e il Pane spezzato operano in noi perché diventiamo un “cuore solo e un’anima sola”, come descrivono gli Atti degli Apostoli. Gioire della gioia dell’altro come soffrire della sofferenza dell’altro è il frutto che la nostra vita è chiamata a produrre dalla celebrazione dei sacramenti. Per dirla con le parole di Gesù nell’ul-tima cena: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. E lui ci ha amato condividendo gioie e do-lori, feste e funerali delle persone che incontrava e con cui viveva le sue giornate.

E c’è pure un’altra ragione che mi pare importante: le famiglie che accompagnano i figli alla celebra-zione dei sacramenti sono per la maggior parte assenti dal ritmo di vita della comunità cristiana, o almeno dalla messa domenicale (basta vedere quanti pochi bambini partecipano con regolarità). Mi pare importante che quando vengono a messa trovino la comunità che è solita radunarsi per l’appuntamento domenicale e non una chiesa pur bella e adornata ma senza il calore accogliente di uomini e donne che pregano e gioiscono con loro e per loro.
Credo che oggi più che mai valgano le parole di Gesù: “dall’amore che avrete gli uni per gli altri sapranno che siete miei discepoli”.

 Queste riflessioni mi portano a farmi delle domande che condivido con voi semplicemente con l’invito a starci sopra e magari a parlarne tra noi:
- quale spazio hanno nella nostra preghiera i bambini, i ragazzi e i giovani delle nostre famiglie e delle famiglie del quartiere?
- quale spazio hanno nelle nostre celebrazioni?
- pensando ai nostri oratori e in particolare al nuovo oratorio, quale spazio vogliamo dare loro, non solo fisico ma di attenzione educativa e premurosa?
L’intenzione del mese di Maggio dedicato alla Madre dei giovani ci può aiutare a verificare qual è la reale disposizione d’animo che ci muove nei loro confronti.

Affido a tutti questi spunti e interrogativi perché tutti, che lo vogliamo o no, siamo parte della comunità adulta e perciò “educativa”  della parrocchia (che poi ha anche specifici educatori per le differenti età). I bambini, i ragazzi e i giovani ci guardano, ci “prendono le misure” e valutano se ciò che noi diciamo lo crediamo anche.
Anche per tutte queste ragioni Prime Comunioni e Cresime sono un dono!  per i bambini che ricevono i sacramenti, le loro famiglie e per tutta la comunità.
d.Alfredo