14 novembre 2008

NOTIZIE DAL CONSIGLIO PASTORALE DEL 28/10/2008

Mercoledì 28/10/2008 il CPP si è riunito alla presenza del Decano don Giuseppe Vegezzi e dei membri del CAEP (tranne: Messa, Compostella, Mosconi).
Il Decano citando dal Direttorio ha precisato lo scopo della Visita Pastorale: animare, aiutare, consolare, ravvivare le energie pastorali; verificare l’efficienza delle strutture per determinare la pastorale.

Si tratta dunque di rilevare il “bello che c’è” e verificare come le nostre comunità riescono a lavorare insieme, laici e sacerdoti, vivendo comunione e corresponsabilità: occorre sostenere il cammino di ogni Decanato.
Don Vegezzi chiede al Consiglio di formulare domande e/o proposte. Intervengono:
Giuliani: serve una formazione specifica per i membri del CPP, soprattutto rispetto alle funzioni del consigliare e del discernere: la Diocesi propone delle iniziative specifiche?
Bignami: per quanto riguarda l’oratorio, il Direttore d’oratorio sarà sempre presente o solo saltuariamente?
Stringhini: ci sono problemi che emergono come provocazioni o caratteristiche del Decanato?
Vecchio: come far diventare ricchezza le diversità di carismi?
Mastrorillo: rispetto alla collaborazione tra diverse comunità, occorre pensare una pastorale d’insieme con Maria Madre della Chiesa?
Bonomi: quali attività fare insieme? Da chi è partita l’iniziativa?
A queste domande il Decano risponde che come proposte formative esistono le “Scuole Diocesane per Operatori Pastorali”, che si possono pensare anche nei Decanati e generalmente tentano di rafforzare una coscienza di chiesa e la conoscenza della pastorale del vescovo. Dopo Natale se ne potrebbe richiedere una.

Il Direttore d’Oratorio è una figura da non confondere con l’educatore, deve essere sempre presente e potrebbe essere una figura professionale stipendiata, con cui il sacerdote sarà in contatto.

Rispetto alla caratteristiche del Decanato il decano ne sottolinea alcune: la diversità tra parrocchie, la stabilità degli abitanti, la necessità di trovare cose comuni da approfondire insieme (in particolare tra sacerdoti), il “campanilismo”, il rapporto con le comunità religiose, i problemi economici.

Rispetto alle diversità il Decano ricorda che non possiamo coltivare solo il nostro orto e dobbiamo saper apprezzare le positività, anche se la nostra umanità può renderci faticoso questo.

La notizia della partenza dei Padri Barnabiti da Maria Madre della Chiesa è fresca e non si è ancora pensata alcuna soluzione. È necessario iniziare a collaborare tra Parrocchie: è buono il cammino che si sta facendo nella vostra Area Omogenea. Un cammino simile sta avvenendo anche nella Parrocchie a nord del Decanato, in cui (a seguito di un accordo tra sacerdoti) si fanno insieme: Catechesi adulti, preparazione al Triduo Pasquale, pellegrinaggio, vacanza in montagna preadolescenti ed adolescenti, preparazione degli adulti alla cresima con un corso comune

Don Vegezzi chiede quale sia la situazione dei giovani 18-30 anni: Carmagnola risponde che è stato steso il Progetto Educativo, che si cura dell’oratorio e che il numero di adolescenti e preadolescenti è in continuo divenire; aggiunge che i giovani adulti sono gli stessi che hanno impegni educativi, ma che seguono il cammino formativo decanale. Don Giorgio aggiunge che l’USSB è un modo per avvicinare i giovani. Mastrorillo osserva che sono sempre tanti i giovani che si perdono durante il cammino e se ne chiede la ragione. Vecchio risponde che forse le tante cose da fare ci fanno dimenticare il fascino dell’essere cristiani, che così non viene trasmesso ai giovani. Il Decano osserva che l’Oratorio non è l’unico ambito di formazione giovanile.

Don Giuseppe Vegezzi chiede quale sia la caratteristica della nostra parrocchia. Emanuela Semenzato ritiene che sia la tensione ad andare verso l’esterno, ne sono un esempio l’esperienza dei Visitatori e la Festa patronale sulla strada. Cilia sottolinea la validità dell’esperienza dei visitatori come esperienza missionaria che rafforza la fede di chi la sperimenta attraverso le sofferenze degli altri e trampolino di lancio per altre iniziative.

Don Giorgio aggiunge la partecipazione al tavolo di contratto di quartiere e rende noto che le Associazioni di zona stanno tentando di costituire una equipe di territorio per presentarne le istanze.